POLITICAPRIMO PIANO

Lo schiaffo di Castagna: «non hanno tradito me, ma Casamicciola»

Ieri pomeriggio al Marina 10 la conferenza stampa dell’ex sindaco di Casamicciola che non ha lesinato parole dure contro i consiglieri di maggioranza che hanno firmato la sfiducia, rivelando anche “succulenti” dettagli. E sul futuro non ha dubbi: «Siamo sempre stati vicini alla gente, ci sarà riconosciuto»

L’inizio e la fine, l’alfa e l’omega. Nel mezzo, la rivendicazione delle tante cose fatte per il paese. Ma è chiaro che il cronista – per vocazione – non può che essere inevitabilmente attratto (come l’orso dal miele) dalle parole iniziali e dalla parte conclusiva della conferenza stampa indetta dall’ex sindaco di Casamicciola, Giovan Battista Castagna, e che si è svolta nel pomeriggio di ieri presso l’Hotel Marina 10 su Corso Luigi Manzi. L’ingegnere si accomoda e con lui ci sono Peppe Silvitelli, Stani Senese, Ciro Frallicciardi e Fenina Senese ed esordisce subito entrando a gamba tesa: “Non voglio parlare dei quattro consiglieri che hanno firmato la sfiducia, ve lo dico in anticipo, davvero non voglio soffermarmi su di loro”. In realtà invece si soffermerà eccome pronunciando diverse volte la parola “traditori”, ripetendola a un certo punto con una costanza quasi ossessiva. E questo è l’inizio. Nel mezzo anche una chiosa che lascia una punta di mistero al pomeriggio casamicciolese: “Vi confesso una cosa, uno dei quattro dimissionari si è già recato presso il mio studio professionale spiegandomi di essersi fatto abbindolare”. Ma nessuna speranza di cavargli fuori il nome dalla bocca, vorrà dire che in paese da oggi scatterà anche la moda del “toto pentito”.

Gran parte della conferenza, poi, scorre nel rivendicare quanto fatto in questi anni. Castagna rivendica innanzitutto di essere stato il primo sindaco con cui nella cittadina termale è stata rilasciata una concessione edilizia in sanatoria, con cui la macchina dei concorsi e dell’ampliamento della pianta organica si è rimessa in moto, con cui una serie di opere pubbliche erano sul punto di mettersi in moto dopo una serie di finanziamenti raccolti. “Qualcuno non ha voluto che la nostra azione amministrativa proseguisse, un’azione virtuosa e silenziosa perché io ho sempre preferito i fatti ai proclami, ai selfie o a qualche fotomontaggio sui social network. C’è anche chi si è preso la briga di dire che si è tolto lo sfizio di mandarci a casa, ma non ha capito che l’eventuale dispetto non l’ha fatto al sottoscritto, ma ai cittadini di Casamicciola”. Poi c’è un lungo elenco di cose fatte, tra cui l’aver rimesso in sesto le società partecipate e aver risanato i conti di un ente che all’atto del suo insediamento viveva con la spada di Damocle del predissesto.

Il “succo” della conferenza, però, non ce ne voglia nessuno è nella parte finale, quando parte il fuoco di fila delle domande dei cronisti presenti in sala. A Castagna viene chiesto innanzitutto se la firma apposta sul documento di sfiducia da un consigliere comunale (lui stesso, pungolato, farà capire che si tratta di Nunzia Piro) rappresenti per lui un fallimento politico e la risposta non si fa attendere: “Sì, inutile nasconderlo anche se parlerei più di fallimento umano. Io non la penso come chi dice che l’amicizia sia una cosa e la politica un’altra, credo che le due cose sono complementari. Insomma, è difficile nascondere la mia delusione”. Gli chiedono se coloro che sono seduti al suo fianco sono la base con la quale aprire una campagna elettorale di fatto già iniziata e anche stavolta è perentorio nella replica: “E’ un punto di partenza, ma ci sono tante altre persone che si sono fatte avanti per cimentarsi in un’esperienza politica oltre a soggetti navigati e con precedenti”. Inevitabilmente spunta anche il nome di Giosi Ferrandino come possibile avversario alle prossime amministrative: “Nessuno spauracchio. Conosco bene Giosi, è stato sindaco a Casamicciola, tra l’altro siamo anche amici ed abbiamo trascorso cinque anni fa. Se dovesse essere lui il competitor ne prenderò atto, anche se mi arrivano voci della voglia di cimentarsi con la candidatura a sindaco con uno dei consiglieri che si è appena dimesso”. Alla fine, giocando ad “esclusione”, Castagna pur senza citarla fa capire che si tratta sempre di Nunzia Piro e poi prosegue nella sua disamina: “Ognuno può nutrire le sue legittime ambizioni, non so se possa essere stata questa la ragione del suo addio alla maggioranza. Ma comunque non mi sento tradito politicamente, ma come amico”.

Poi gli si chiede del potenziale toto sindaco e Castagna replica: “A questo tavolo siedono quattro potenziali aspiranti sindaci, sapete che per motivi di legge io sono escluso dalla partita (ha terminato il secondo mandato, ndr) almeno fino ad oggi”. Poi però vira dritto verso Peppe Silvitelli: “Abbiamo il nostro bomber pronto a scendere in campo, ha già indossato le scarpette. Ha sempre dimostrato una persona che sa stare nel paese, alle ultime regionali ha dato anche dimostrazione del peso politico importante. Ma il rapporto con le persone è una prerogativa determinante: il sindaco non lo fa né la cravatta né tantomeno il titolo, ma la vicinanza con la gente e la capacità di ascoltare il prossimo e mettersi a sua disposizione. Poi serve anche altro, ma senza questo non si va da nessuna parte. Però credo che chi manchi da tanti anni da Casamicciola ha pochi argomenti, in fondo chi è assente è assente. Invece a questo tavolo è presente chi giorno dopo giorno conosce tutte le problematiche e lavora per la loro risoluzione. Noi, che vinceremo, dimostreremo che il succo è tutto in quello che ho appena detto. Dovrò sottopormi al giudizio del popolo, ma lo faccio con una straordinaria serenità: in questi giorni tante e tante persone mi hanno manifestato affetto, e questa è la migliore testimonianza di quanto abbia lavorato sempre nell’interesse della mia comunità”.

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Sergio

Chiacchiere e tabacchere ‘e legn, ‘o banco ‘e Napule nun se ‘mpegn!

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