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«Gli ischitani amano la propria auto, anzi la idolatrano»

ISCHIA. “La verità è che gli ischitani amano la propria auto, anzi c’è una vera e propria forma di idolatria verso la propria macchina”. A dirlo senza nemmeno troppa ironia il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino.  A lui abbiamo chiesto qual è la situazione traffico sull’isola ed in particolare nel suo Comune. Sull’isola, infatti, circolano 19.783 automobili. Il dato, fornito dall’Aci – Automobile Club d’Italia – è fotografato al 31 dicembre 2017.  La popolazione residente nel Comune di Ischia, sempre alla stessa data, è di 20.118 abitanti. In pratica ogni abitante residente nel Comune più grande dell’isola possiede un veicolo.  Tra gli abitanti sono inclusi anche coloro che non possono guidare alcun tipo di veicolo, neonati, minorenni, gli anziani, i disabili non guidatori e coloro che non hanno la patente per scelta o perchè ancora non l’hanno conseguita. Dati allarmanti soprattutto se li parametriamo ad un territorio di poco più di 8 chilometri quadrati. Con questa inchiesta giornalistica, con Il Golfo, proveremo ad analizzare le cause di una situazione che sta mettendo l’isola in ginocchio. Il traffico e la mobilità (poco) sostenibile sono tra i principali problemi dell’isola. Il rischio è che possano allontanare i turisti che spesso ritengono Ischia “caotica”.

Sindaco che cosa fa la sua Amministrazione per proteggere i suoi concittadini ed i turisti dall’inquinamento ambientale? 

«Abbiamo istituito la zona a traffico limitata in vari punti del nostro territorio. In alcune zone l’interdizione veicolare supera addirittura le ore di circolazione ‘libera’. Inizialmente, quando siamo partiti con la sperimentazione, ai varchi c’erano i vigili, poi le transenne ed ora ci sono solo le telecamere. Ciò significa che in primis i nostri concittadini hanno capito il provvedimento e lo rispettano. Anche finita la stagione turistica ovvero quella estiva resteranno delle zone pedonali. Provvederemo solo alla rimodulazione degli orari» .

E poi? 

«È poi c’è Zizì. Si tratta di un servizio navetta gratuito che disincentiva l’uso delle automobili e collega il centro cittadino con il parcheggio periferico di Fondobosso, con partenze a ciclo continuo. Abbiamo scelto il nome di una cicala, per evocare in modo onomatopeico, il suo frinire, proprio con lo scopo di riappropriarci dei suoni della natura, quelli di un tempo. Per farlo dobbiamo lasciare l’auto lontane dal centro: se vogliamo riqualificare l’immagine di Ischia dobbiamo tendere ad attuare una serie di iniziative volte a recuperare quei profumi e quei suoni che appartengono al nostro passato, avendo l’intelligenza e la responsabilità di ridurre e razionalizzare l’utilizzo dei tanti veicoli che occupano il nostro territorio».

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Ma non basta.

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«Lo so. A maggio abbiamo organizzato quattro giornate ecologiche. Giornate in cui il paese è stato chiuso al traffico veicolare. Si è trattato di un evento positivo in quanto sono state create delle occasioni per far capire come è possibile lasciare l’auto a casa e vivere il paese. Queste giornate saranno ripetute. Ne avevamo una in programma per domenica scorsa, ma è saltata a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Ne faremo tante altre durante la stagione autunnale ed invernale. Gli ischitani devono imparare a camminare a piedi. Anche perché quando vanno a Napoli lo fanno. Non capisco perché ad Ischia non riescono a percorrere nemmeno un piccolo tratto a piedi ed utilizzano sempre l’auto. Sono innamorati della propria auto, anzi c’è una vera e propria forma di idolatria verso la propria macchina».

E come si fa a far disinnamorare l’ischitano dalla propria auto? 

«È necessario promuovere ed incentivare sistemi di mobilità alternativi. La grossa sfida da affrontare e vincere è quella di far cambiare la mentalità, la cultura all’ischiatano. Bisogna capire che tenere ed utilizzare la propria auto costa tanto. Utilizzare, invece, un mezzo alternativo quale potrebbe essere il trasporto pubblico, conviene sia dal punto di vista economico che in termini di salute».

Venerdì sarà inaugurato il parcheggio multipiano “ex Jolly”. Può rappresentare una soluzione alla mobilità ischitana? 

«L’inaugurazione del parcheggio ex Jolly, però non rappresenta la panacea di tutti i mali, quelli legati al traffico ed alla mobilità, di Ischia. Con la seconda linea di Zizì potrà diventare linea di interscambio, ma per ora le auto che vogliono andare nel cuore di Ischia potranno parcheggiare in quest’area. Subito dopo l’entrata in funzione del parcheggio cambieranno anche dei dispositivi di viabilità in zona. In via De Luca in direzione verso via Antica Reggia non sarà più possibile parcheggiare. In questo modo si migliora la viabilità della strada. Saranno, infatti, eliminati tutti gli scooter e le auto. Questo sarà un dispositivo sperimentale che speriamo, piano piano e col tempo, di applicare lungo tutta via De Luca».

Sarà un parcheggio ‘ordinato’?  

«Si. Perché la verità è che c’è anche da dire che non siamo inclini all’ordine. Sono troppi gli automobilisti che parcheggiano fuori dagli spazi deputati creando caos ed intralciando il traffico. Con il parcheggio ex Jolly cerchiamo di dare ordine all’area e diamo un aiuto alla viabilità, ma sappiamo che questa non è la panacea a tutti i mali dell’isola. Le auto saranno parcheggiate in modo ordinato e l’opera si mostra ben integrata dal punto di vista ambientale, con zone verdi e una piccola area giochi dedicata ai bambini. Il centro di Ischia aveva bisogno di un parcheggio e siamo pronti per inaugurarlo dopo ostacoli e polemiche dinanzi alle quali l’Amministrazione si è saputa difendere bene».

Ma non sarà un parcheggio a risolvere il problema della mobilità.

«Si, è vero. Come Amministrazione comunale stiamo affrontando la tematica del traffico e della viabilità analizzando ogni singola zona di Ischia. Ogni quartiere, infatti, ha delle sue caratteristiche e peculiarità e noi stiamo cercando la ‘medicina’ per curare in ogni zona la malattia traffico. Adesso sono in corso degli incontri sulla zona portuale. Stiamo cercando di capire come poter intervenire per rendere quell’area meno trafficata e più ordinata».

Ma per cambiare la cultura cosa si deve fare?

«Dobbiamo pensare ad un concetto diverso di mobilità. Dobbiamo lavorare per l’istituzione di auto elettriche e delle colonnine per garantire forme di energia alternativa. In un futuro non troppo lontano Ischia sarà più ‘verde’. Dobbiamo aiutare il nostro territorio a respirare meglio e garantire ai nostri paesani ed ai turisti una qualità di vita sempre migliore. In questo senso dobbiamo anche prendere in esame la proposta che proprio ieri dalle colonne de Il Golfo che fatto Francesco Mazzella sull’uso di biciclette assistite. Mi metterò in contatto con il nostro concittadino londinese ed ascolterò le sue proposte. È una persona che conosce Ischia che gli ha dato i natali ed il mondo delle due ruote. Chissà che con il suo contributo potremmo cominciare a cambiare la nostra idea di mobilità».

 

2 – CONTINUA

GIovanna Ferrara

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