LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Cose dell’altro mondo, e di questo» 

Premessa 1. Il dr. Antimo Puca nell’editoriale “La politica dell’etica e della dignità”, qualche settimana fa ha scritto che servirebbe “una politica che facesse uno sforzo di umiltà e ammettesse che gli strumenti che continua a usare sono sempre gli stessi – pur se ribattezzati ciclicamente con nuovi nomi e traslocati in nuove stanze – e che si sono rivelati fallimentari, proprio perché sono responsabili (sì, lo sono!) della situazione attuale, a partire da quei personaggi che disdegna e disconosce, ma che non si sono certamente materializzati all’improvviso, autoproducendosi dal nulla; anche i funghi, quando spuntano, rappresentano il prodotto di una vita vegetativa durata molto tempo”. Questo breve passaggio, nell’appena trascorso 75° anniversario della prima seduta del Senato, apre a una riflessione specifica sugli “strumenti” (non) usati finora da chi ha fatto della demagogia il suo cavallo di battaglia.

Una piega che certe volte mostra tali aspetti tutti insieme, in altre circostanze ne lascia immaginare l’esistenza. In un “clima” di mancanze – umane, politiche, di visione, etc. – l’isola ha decostruito negli ultimi venti anni o forse già da prima, l’architettura della società. Creando un ambiente in cui errare è umano e il perseverare diviene diabolico, a prevaricare è il clima da stadio dove la politica si trasforma in tifoseria e l’azione di disgregare invece di unire ne diventa il fulcro 

Il seguito della medaglia, per lo più occulto e comunque discutibile, è l’assenza di rispetto che si accompagna alla mancanza di empatia e sensibilità, confluendo nel peggiore dei casi nella violenza verbale non tenendo in conto la dignità e la condizione (fisica e psicologica) delle persone. Una piega che certe volte mostra tali aspetti tutti insieme, in altre circostanze ne lascia immaginare l’esistenza. In un “clima” di mancanze – umane, politiche, di visione, etc. – l’isola ha decostruito negli ultimi venti anni o forse già da prima, l’architettura della società. Creando un ambiente in cui errare è umano e il perseverare diviene diabolico, a prevaricare è il clima da stadio dove la politica si trasforma in tifoseria e l’azione di disgregare invece di unire ne diventa il fulcro. Nel tempo tutto ciò ha prodotto effetti con ricadute nell’organizzazione sociale, danneggiandolo. Una condotta simile inizia spesso durante le campagne elettorali e resta in vita dopo gli scontri giocati sul terreno politico, anche se con il “gioco” non hanno niente a che vedere e di “politico” presentano ben poco. 

Premessa 2. Con sfumature diverse sono almeno tre gli episodi indicativi su cui vale la pena aprire un dibattito. Esempi che in qualche modo mostrano un distacco dalla società. Serve un cambio di prospettiva dopo il salto sulla sedia per la gravità dei fatti nei quali a prevalere sono gli elementi brutali in chi, oggi, ricopre la “carica” di rappresentante della collettività o aspira a riconfermarla. Da un lato abbiamo il dovere di capire quale criterio usiamo nello scegliere i “nostri” amministratori chiedendogli mediante il voto di rappresentarci. Dall’altro c’è la necessità di comprendere “come” si può invertire la gravità di un buco nero che fa da premessa a una creatura sociale mostruosa in cui “l’umano” viene soffocato e chi afferma di voler rappresentare l’interesse della collettività a volte ne diviene il messaggero. Premessa 3. Le vicende sono senza dubbio grottesche. Due interessano i Comuni chiamati al voto, anche se si tratta di episodi distanti tra loro, la terza riguarda una parte della gestione sanitaria sull’isola. 

Le vicende sono senza dubbio grottesche. Due interessano i Comuni chiamati al voto, anche se si tratta di episodi distanti tra loro, la terza riguarda una parte della gestione sanitaria sull’isola 

Ads

Premessa 4. Forio. Nel Consiglio Comunale di fine febbraio come integrazione all’ordine del giorno è stato introdotto il tema dei “disagi dei malati oncologici a causa dell’assenza sull’isola d’Ischia dei macchinari “Pet e Tac” e l’impossibilità di fare la radioterapia”. Il Consigliere Loffredo nella sua qualità di medico nel seguire l’attività in maniera diretta, ha citato alcuni studi di fattibilità dell’Associazione Italiana di Radioterapia Ospedaliera. Negli ultimi vent’anni, a Ischia, si “sono avuti dai 300 ai 350 casi di nuovi tumori. Il 30% preferisce recarsi in altre strutture, specie al nord o fuori dall’Italia, altri si concentrano nelle zone in cui esiste la radioterapia poiché va fatta tutti i giorni, per un mese intero. Di questi pazienti solo il 25% preferisce stare sull’isola e quindi recarsi in terraferma per sottoporsi alla radioterapia”. Dei nuovi tumori tuttavia, ha continuato il consigliere, “non tutti hanno bisogno di tale cura” e sicuramente insistono anche malattie patologiche e quelle del tratto intestinale che “spesso non hanno beneficio dal trattamento radioterapico”. Ciò che andrebbe celebrato, dal punto di vista umano, sono la solidarietà e l’assistenza domiciliare e notturna, anche economica, verso chi trovandosi in situazione grave non può permettersi il viaggio in strutture nei pressi di Napoli. Un lavoro in silenzio, ha ripetuto il dott. Loffredo, per evitare strumentalizzazioni, fatto con l’associazione APO di cui è vice presidente Silvio Carcaterra. Fin qui la questione potrebbe apparire inesistente pure perché, ha continuato il consigliere, la “radioterapia non potrà mai essere messa sull’isola d’Ischia, giacché si è visto che ci vuole almeno una popolazione di 300 mila abitanti per realizzare un centro di terapia radiante e il macchinario prevede dei costi sia per l’acquisto sia per la manutenzione del personale dedicato: inutile perciò perdere tempo su questo punto poiché non sarà mai messa la radioterapia sull’isola”. L’argomento viceversa si apre sulla reazione di sufficienza manifestata dagli altri Sindaci che dopo aver ricevuto sollecitazioni dal dott. Loffredo non l’hanno più calcolato, anche se come ha ripetuto il sindaco uscente Del Deo “l’unico ad accogliere la possibilità di aumentare il bilancio dell’ufficio di Piano (che raggruppa tutta l’isola) è stato il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino”. Nondimeno un altro filone di critica riguarda il supporto “in silenzio” che all’opposto dovrebbe avere rilevanza pubblica e coinvolgere le sei Amministrazioni. Infine bisogna fare i conti con una disumanità che mette sulla bilancia, da un lato eventuali costi e benefici (discorso che riguarda anche l’installazione della Pet Tac) e, dall’altro, le persone bisognose di cure per le quali non è previsto un supporto economico proveniente dai Comuni.

Ads

Casamicciola. L’episodio risale a circa tre settimane fa. Sul corso la candidata a sostegno di Silvitelli alla carica di Sindaco, Annalisa Iaccarino è impegnata a parlare con almeno tre commercianti. Giunge il candidato a sostegno di Giosi Ferrandino, Ignazio Barbieri che, fermato il suo mezzo, si avvicina alla donna e comincia ad aggredirla a parole

La soluzione adatta potrebbe essere creare un fondo di sostegno attraverso un loro intervento, come hanno suggerito Stani Verde e Jessica Maria La Vista in quella seduta, per non lasciare al silenzio e alla filantropia di pochi “eletti” il sostegno ai malati oncologici. Premessa 5. Casamicciola. L’episodio risale a circa tre settimane fa. Sul corso la candidata a sostegno di Silvitelli alla carica di Sindaco, Annalisa Iaccarino è impegnata a parlare con almeno tre commercianti. Giunge il candidato a sostegno di Giosi Ferrandino, Ignazio Barbieri che, fermato il suo mezzo, si avvicina alla donna e comincia ad aggredirla a parole. Le ripete – in dialetto – “Sei finita! Hai capito che sei finita?” insieme con altre frasi dopo la critica per la scelta di essersi candidata in una lista “opposta” alla sua (e quindi contro Ferrandino”). Le “scuse” che avrebbe inviato l’europarlamentare alla Iaccarino non sono bastate per coprire un atteggiamento deplorevole, sia perché si tratta di un aspirante consigliere che vuole rappresentare Casamicciola, sia perché, proprio per la presenza di testimoni, la questione assume un rilievo sociale e politico non di poca importanza. Premessa 6. Un paziente dell’Ospedale Rizzoli, in attesa di esser contattato per un intervento, qualche giorno fa è stato chiamato per programmarne il ricovero. Purtroppo nel giorno previsto per l’operazione, il potenziale degente non sarà sull’isola e chiede all’interlocutore di spostare la data della sua ospedalizzazione al 18 maggio. La risposta, anche questa surreale, è stata “ah, no mi dispiace. Il 18 non possiamo è festa. È Santa Restituta”. Premessa 7. Le impotenze umane insieme a quelle politiche che s’intrecciano con le forze divine danno comunque un quadro desolante e disperato della situazione.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex