LE OPINIONI

«Caffè Scorretto»«Il mese del senso cinico e la sua durata»

La tesi fondamentale della corrente filosofica rappresentata dal cinismo, è la ricerca della felicità come unico fine dell’uomo. Uno “status” che è virtù e si conquista tramite il vivere in armonia con la natura mentre al di fuori di essa c’è il disprezzo per qualsiasi comodità o agio che è transitorio. Si potrebbe partire da questa considerazione per introdurre il “mese del senso civico”, all’interno del Festival Internazionale di Filosofia. Alla costanza di Raffaele Mirelli, presidente dell’associazione “InSophia” e direttore della manifestazione, andrebbe associato lo sforzo della compagna Sara Trani, degli psicologi Simone Giorgio Espugnatore e Francesco Impagliazzo, di Marco Ciarlone, di Livia Pacera, di Felicetta Ammirati e di tanti altri comprese associazioni come il PIDA, che da anni dedicano tempo e risorse a un Festival che purtroppo si muove a fatica sul terreno isolano per la poca lucidità delle (sei) amministrazioni. A parte qualche loro timido segnale che negli ultimi tempi si è modellato costruttivamente, in effetti, val la pena poter celebrare la scarsità di risorse “locali” che ha per effetto l’aumento dell’indifferenza dei Comuni rispetto agli eventi che varrebbe la pena sostenere e coltivare – la formula “usata” non di rado per svincolarsi è quella del “patrocinio morale”.

Stessa considerazione va fatta riguardo ad azioni che hanno per fine lo sviluppo armonico dell’intera isola d’Ischia (guardiamo alla non curanza dei sindaci verso il Patto per lo Sviluppo dell’isola d’Ischia che prevede fondi enormi, sì, anche per la cultura, e di cui l’ideatore Mimmo Barra ha parlato nell’editoriale la scorsa settimana). Tra le parti principali del mese del senso civico forse quelle più importanti sono “rappresentate” dalle domeniche ecologiche. Bandite le auto dalle strade del comune di Ischia, per un breve tratto della giornata si lascia spazio al vivere il più possibile in serenità, senza rumori, smog e clacson in modo da sottrarre luoghi, pinete, relazioni tra persone e ambienti a un quotidiano effimero soffocato dalla mancanza di bellezza. Uno spazio che dovrebbe esser fissato nella mente e replicato dappertutto coinvolgendo anche gli altri comuni. Si potrebbe fare, se ci pensate bene. È tuttavia in tali rare occasioni che si riscoprono l’arte di rilassarsi in piccoli simposi, giocare a pallone o magari tornare bambini e mettersi alla guida di carrozzelle di legno proprio in una Piazza degli Eroi liberata dalle auto (sforzatevi di immaginare un’isola così!). In ciò sta il senso (non soltanto) pedagogico, formativo e se vogliamo etico dell’iniziativa. Oscar Wilde ne “Il ritratto di Dorian Gray” in una delle citazioni più famose dice che «il cinismo è l’arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere». E aggiungo, «evitando di illudersi che siano finalmente diventate come le vogliamo». Allora, partendo proprio da questa sospensione, dal distacco da operare rispetto a un quotidiano momentaneo e falso per favorire la riconquista degli spazi inghiottiti da un’insensibilità abnorme verso il vivere bene e meglio, guardiamola in faccia la realtà. Perché c’è la voglia diffusa di tornare a essere liberi, di contribuire a trasformare l’isola in qualcosa che somigli a uno spazio in cui riscoprirne il significato che non la cornice passiva della brutta copia di una metropoli. Raffaele Mirelli, ha dichiarato che “il mese del senso civico è un atto pratico e filosofico, è la traduzione etica del festival in cui crediamo da anni. E dopo anni inizia a dare i suoi frutti! Eravamo in pochi, adesso siamo in tanti! Si può cambiare l’isola, le abitudini e migliorare tutti. In tantissimi lo abbiamo dimostrato oggi e questo mi ha reso davvero felice”. Domenica prossima, il 26 settembre, si replicherà la giornata ecologica, tuttavia c’è da fare una riflessione e deve necessariamente interessare gli amministratori e le persone. Ai primi va detto che tutto ciò è insufficiente per tempi e modi e rischia di trasformarsi in un “semplice atto di rappresentazione” per sua natura fugace. Una volta compiuto non ne resta traccia, poiché è compiuto nel rifiuto di costruire un sistema in grado di sostenerlo e nel rifiuto di progettarlo come nella rinuncia dell’azione.

In questo quadro la rappresentazione diviene sfuggente, la possibilità di afferrarla nel suo senso diviene scivolosa perfino a chi la vive – e qui mi rivolgo ai secondi – che si perde nella mera esecuzione di uno spettacolo teatrale. Per questo dobbiamo guardare le cose come sono ossia che solo nel mese del senso civico si costruiscono occasioni – limitate – di distacco dal caos. Alla fine si ritornerà nuovamente nel suo vortice con l’ansia di esser falciati dal solito chiasso. Accanto ai politici locali – posto che ne sia rimasto ancora qualcuno che non sia esso stesso attore di se stesso – dovremo sollecitare pure intellettuali e pensatori – sempre che ne sia rimasta traccia, come sopra – a ragionare, di nuovo, rendendo omaggio al potere di pensare, alla capacità di richiamare quel potere – l’arte di governare, bene!- esercitato dalla politica che ora resta soggiogato a se stesso braccato da cortigiani o dal loro stuolo di pretese ed equilibri, inevitabilmente vittima dell’arte della politica a buon mercato. Venir fuori, all’aperto, elogiare e pretendere giornate ecologiche in più periodi dell’anno, renderle stabili chiedendo agli amministratori di modellare la loro azione (amministrativa) e non fermarsi alla semplice rappresentazione (della sospensione) è qualcosa che tocca fare un poco a tutti quelli che si ritrovano in un “sentire comune”. Tornare insomma a una filosofia pratica, fisica divenendone simboli, esempi viventi e scandalosi per il solo fatto di andare contro corrente facendo a brandelli l’inettitudine del “non si può fare” o del “ma qualcosa lo abbiamo fatto”. Questo è l’atto. Il resto si trasformerà inevitabilmente in ricordo sterile. Varrebbe la pena di munirsi di una lanterna e scendere in strada a cercare gli uomini che hanno una visione, e scovare la politica che cerca incessantemente di non essere disturbata o messa in discussione per fare coriandoli del falso culto dell’arte di governo.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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