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Pratiche CAS “sospette”, l’ufficio chiede l’intervento della Guardia di Finanza

CASAMICCIOLA TERME. Stavolta l’entrata, per usare un termine pallonaro, è davvero di quelle a gamba tesa. Perché con una serie di pratiche che sono ferme sulla scrivania da tanto, troppo tempo, e con la perenne disputa sulla “paternità” dei controlli e delle verifiche da effettuare, evidentemente dall’ufficio competente hanno deciso che non era più il caso di aspettare. Ecco perché adesso sulle pratiche di CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione) sospette che sono state presentate a Casamicciola, potrebbe entrare in campo la Guardia di Finanza. Il responsabile del settore economico finanziario del Comune termale – ma anche proprio dell’ufficio Cas, qualifica con la quale si rivolge ai destinatari – Michele Rossano, ha infatti indirizzato una nota proprio alla Tenenza di Ischia delle Fiamme Gialle (e per conoscenza al sindaco Giovan Battista Castagna, al capo dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, al commissario all’emergenza Giuseppe Grimaldi e al segretario comunale Franco Ianniello) una nota avente un oggetto tanto telegrafico quanto esplicativo: “Richiesta di collaborazione”.

Nel testo Rossano esordisce con una lunga premessa nella quale scrive: “Premesso che questo Ufficio è incaricato alla istruttoria e validazione delle richieste di contributo per l’autonoma sistemazione per la completa e corretta definizione delle stesse,  si avvale di tutti gli strumenti già in possesso dell’Ente (leggi banca dati Tributi –Agenzia delle Entrate – SIATEL–SISTER), inoltre ove necessario, richiesta ed acquisizione di ulteriore documentazione a corredo della richiesta CAS e non ultimo, notizie di cui lo stesso ufficio ne ha conoscenza diretta; Atteso che per diverse pratiche, purtroppo, pur avendo espletato le indagini di cui sopra questa Commissione non riesce a dirimere i dubbi circa la reale occupazione in modo stabile e continuativo del richiedente il contributo per l’autonoma sistemazione; Facendo seguito alla propria precedente nota prot. nr. 6579 del 03.04.2018 pure  trasmessa per conoscenza a codesto spettabile Comando, nella quale si sollecitavano agli Organi comunali competenti gli accertamenti richiesti; Considerato che a tutt’oggi questa Commissione continua ad essere oggetto di diffide da parte di legali in rappresentanza di richiedenti il contributo per la autonoma sistemazione”.

Insomma una serie di considerazione attraverso le quali dal palazzo municipale il responsabile finanziario chiede alla Guardia di Finanza “ai sensi di quanto previsto dall’art.3 comma 1  del protocollo di intesa in oggetto indicato, la collaborazione al fine di prevenire e contrastare condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle misure di sostegno concesse alle popolazioni colpite dall’evento sismico del 21 agosto 2017. Resta inteso che questa Commissione resta a disposizione a fornire ogni utile dettaglio e  informazioni in possesso/conoscenza di questo Ufficio, nonché le richieste di contributi in fase di sospensione. Certo di una proficua collaborazione, anticipatamente saluta e ringrazia”.

Nell’attesa di capire quali saranno gli sviluppi, è opportuno fare anche un approfondimento su quello che è lo stato dell’arte. Attualmente sarebbero almeno una cinquantina le pratiche di contributo di autonoma sistemazione “congelate” e, per usare un eufemismo… in attesa di giudizio. Pratiche dalle quali sarebbero emerse anomalie più o meno rilevanti e su cui gli uffici avrebbero inteso avere le idee chiare prima di rilasciare il nulla osta per il pagamento del contributo di autonoma sistemazione. Secondo alcune voci sarebbero almeno una cinquantina ma presto a questo elenco potrebbero aggiungersene altre. Senza contare quelle che invece l’ufficio Cas ha già respinto decretandone il “diniego”, il che lascia francamente dedurre che qualcuno potrebbe aver provato a lucrare su un dramma come quello del terremoto. L’iniziativa di Rossano di rompere gli indugi e bussare alla “porta” della Guardia di Finanza è conseguenza anche del “balletto” di competenze, con la polizia municipale che evidentemente ha inteso proseguire nella sua linea, quella cioè di non doversi occupare di questo tipo verifiche nonostante anche un parere legale dell’avv. Alessandro Barbieri avesse sancito il contrario.

Gaetano Ferrandino

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