LE OPINIONI

IL COMMENTO Edicole e vecchi ricordi

Nei giorni scorsi mi è capitato, per motivi di lavoro, di seguire un evento molto particolare, legato al rilancio o forse sarebbe meglio dire al tentativo di salvezza delle edicole. In tutta Italia la “Notte bianca delle edicole”, così è stata denominata l’iniziativa, ha visto i chioschi aperti fino a tarda sera, con l’obiettivo di trasformarli, così come era una volta, in punti di riferimento e aggregazione per i cittadini, non soltanto gli amanti della lettura. Un ruolo ormai dimenticato, che appartiene solo al passato. Le edicole in Italia stanno scomparendo perché pagano la diffusione indiscriminata dei social, quella dei nuovi mezzi di comunicazione, la modernità di un’informazione fredda e stereotipata ma soprattutto sono vittime del crollo del mercato delle editoria. I giornali in versione cartacea vendono sempre meno copie e le stesse edicole hanno dovuto in qualche modo adattarsi alla nuova realtà. E ora espongono di tutto, dalla bigiotteria ai giocattoli, dai gadget alle bevande. Eppure l’evento che si è svolto a Napoli, ha fatto tornare alla mente le tante edicole che appartengono alla nostra storia, alla nostra infanzia, ai nostri ricordi e anche alle nostre estati sull’isola d’Ischia. 

Sarebbe bello se prendendo spunto da questo mio breve editoriale, qualcuno che vive a Ischia e che più di me conosce la storia è la cultura isolana, facesse una sorta di percorso a ritroso per raccontare delle edicole storiche presenti e ormai sparite sull’isola verde. Forse qualche documentazione in tale senso esiste e sarebbe il caso di diffonderla, soprattutto ai più giovani. Nei miei ricordi c’è l’edicola che si trovava nei pressi dell’ex bar Enea, a due passi dalla “piazzetta”. Ricordo in particolare un grosso cesto di vimini, sistemato davanti all’ingresso, sul marciapiede. All’interno del cesto i bambini rovistavano, felici, tra le decine e decine di fumetti, la maggior parte dei quali senza copertina. Non ho mai capito il perché ma per noi era straordinario poter scegliere quegli oggetti fatti di carta, profumi e colori e che portavamo a casa come fossero un trofeo. Oggi quella edicola non c’è più, così come quella apertasi, forse solo per una o due stagioni estive a ridosso del parcheggio della spiaggia del Lido. L’intento era quello di diventare un punto di riferimento per i bagnanti e i turisti diretti alle spiagge.  E come non ricordare l’edicola della piazzetta, prima quella storica, scomparsa già molte anni fa e poi quella più recente, ora trasformata in un centro di informazioni turistiche, nella quale in qualche modo sono cresciuti anche i miei figli. Anche questa edicola non c’è più. Come tante altre a Ischia e in Italia. E allora che si accenda ancora la “Notte Bianca delle edicole”, per salvare quello che resta dei nostri luoghi immortali, della nostra storia, dei nostri ricordi e della nostra infanzia.

* DIRETTORE “SCRIVONAPOLI”

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