CULTURA & SOCIETA'

DOMENICA SI CONCLUDE ALLA COLOMBAIA LA MOSTRA DELLE OPERE DI GINO COPPA ALLESTITA IN OCCASIONE DEI 90 ANNI DEL PITTORE FORIANO

LE PAROLE DELLA FIGLIA MUSICISTA TERESA COPPA: “Nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni viene commemorata la figura di mio padre alla Colombaia dove fu già festeggiato per il suo 70° compleanno. Mio padre era un artista a 360° che però non si è concentrato solo sul suo lavoro: era un vero uomo perché uomo è colui che si assume la responsabilità della sua famiglia e la sostiene in tutti i sensi, era un amico perché accoglieva attorno a sé decine di persone e personaggi provenienti da tutto il mondo ed elargiva idee, cultura, energie intellettuali e fisiche, era una persona integra perché non ha mai sacrificato i suoi principi in nome del guadagno o di vantaggi personali. Non è stato facile averlo come padre perché aveva "argomenti" ma a me ha donato la musica ed ai miei fratelli l'arte dei cui tesori ancora la nostra anima si nutre…”. IL PENSIERO DELL’ARTISTA E COLLAGISTA YLENIA PILATO: “Grazie alle opere di Gino Coppa ognuno di noi ha vissuto l'emozione di rivivere la sua arte. Per me la mostra è stata un atto d'amore verso tutta la comunità isolana, la quale ha sempre apprezzato Gino che è stato uno dei maggiori esponenti dell'arte dell'isola d'Ischia. Gino Coppa è stato un grande, lo ammiro perché ha saputo trovare fin dagli inizi la via di una ricerca che lo ha portato ad operare ad un alto livello di dignità culturale, inserendosi con naturalezza nella pittura contemporanea.  Basti pensare alle sue opere presenti in collezioni pubbliche e private”.

Nella meravigliosa cornice della villa La Colombaia a Forio dìIschia, è stata inaugurata la mostra personale di Luigi Coppa il 4 gennaio 2024 scorso, proprio nel giorno in cui l’artista avrebbe compiuto 90 anni. Infatti il 4 gennaio del 1934 nasceva a Forio d’Ischia Luigi Coppa. Il padre è un tecnico con­duttore di caldaie a vapore per l’edilizia, la madre sarta. In quel periodo l’isola d’Ischia, la più grande e fertile del golfo di Napoli, era di economia prettamente agricola, con pro­duzione intensa di vini. Il momento storico doveva avere sul neo­nato una particolare importanza, quasi premonitrice. L’Italia mussoliniana stava preparando la sua impresa d’Africa. 1937 Giovanni Coppa, padre di Luigi, parte infatti per l’Africa Orien­tale Italiana (ex Regno di Etiopia di Haillé Selassié) al seguito dell’impresa di costruzione Astaldi destinata a “tracciare sul suolo sacro dell’Impero le nuove strade della civiltà fascista”.

Giovanni Coppa che ha lasciato il piccolo Luigi di non ancora tre anni lo rivedrà soltanto dieci anni dopo, nel 1947. Non si può non accennare alla “particolarità” dell’isola d’Ischia «Vasta quanto un continente» dice il poeta Libero de Libero; e che assolve questa funzione di «continente», assai differente da Capri, per la funzione che ha assolto e svolge: Basti pensare a chi sono gli “stranieri”, tedeschi, inglesi, americani, ed anche italiani di grande prestigio intellettuale, come Libero de Libero, Sapegno, Bigiaretti, Visconti, De Angelis, che vanno e soggiornano a Ischia, e a come ci vanno. Non per vacanza o “buen retiro”. La presenza di questi “stranieri” è attiva sull’isola; essi hanno contribuito e contribuiscono a generare un clima culturale particolare, internazionale, che suscita obiettivamente molte energie culturali locali. Luigi Coppa è il frutto più interessante di questo clima. Quanto Coppa abbia assimilato e condotto ai propri fini, per esempio, di una certa tradizione “acquarellistica”, è facile vedere, ma ciò che più conta è il modo totalmente originale col quale Coppa ha stravolto tale tradizione; il suo “salto qualitativo”, a cui non è estraneo il fatto di aver allargato la dimensione dell’acquerello, fino a desiderare di poter ricoprire superfici sempre più grandi con la sua pennellata gravida di acqua, intensa, profonda, decisa, aggirante, determinante. Bisognerebbe vedere insieme agli acquerelli i suoi quadri ad olio, piccoli, grandi e grandissimi, i quadri africani, i guerrieri e i bisonti, per capire il senso di questo suo modo di abbattersi sul foglio e di allargarlo di forme, di corpi (i bambini e il loro giocare, nudi, ecc.) che diventano magiche, evocatorie, sino a far diventare Ischia una nuova Tahiti.

Guttuso ritiene Coppa una voce originale e potente,a partire dalla ricca produzione africana, ai grandi acquerelli e disegni dell’ultimo periodo. Come si evince dalla biografia, Luigi Coppa ha effettuato ripetuti soggiorni africani, innamorato del continente nero dimosrando di avere l’Africa dentro. In tutta la produzione artistica,  dal periodo giovanile, durante il quale sono le scene della vita di paese ad essere dipinte,  passando per il periodo africano (Kenya, Congo, Uganda) con il ritorno a Forio e la successiva ripartenza, per l’Africa subsahariana, la pittura di Luigi Coppa, detto Gino, ha sempre avuto la capacità di mescolare, di condurre ad unità alto e basso, colto e popolare, la lezione dell’Espressionismo tedesco appresa a Forio da Eduard Bargheer con i colori, le suggestioni ischitane, africane e mediterranee. Dell’arte cosmopolita e locale di Gino Coppa rimasero affascinati il critico letterario Libero De Libero e, soprattutto,  Renato Guttuso, uno dei pittori più importanti del ‘900 italiano.  A Gino Coppa, che pure ha sempre avuto un ricco mercato estero, Guttuso organizzo’ una personale a Roma nel 1975. A Gino Coppa, Guttuso dedicò pure una breve , sentita recensione , pubblicata nel libro ” Artisti dell’isola d’Ischia  ” a  cura di Massimo Ielasi , società editrice napoletana, 1982. Fu Forio la patria di Luigi Coppa, artista sui generis che tanto fece parlare di sé nei cenacoli d’arte. Si avvicinò alla materia nel 1944, anno in cui conobbe il pittore foriano Francesco Paolo Mendella. Aveva undici anni che iniziò ad avvicinarsi ad ogni forma d’arte, compresa la musica; suo zio era organista e con lui si avvicinò alle prime note. Subito dopo la guerra Ischia iniziò a pullulare di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Forio, in particolar modo, vide radunare intorno al Bar Internazionale di Maria Senese, intellettuali di alto calibro che Gino Coppa prese a frequentare.  Le tele con i paesaggi ischitani appartengono al primo periodo dell’artista: paesaggi, processioni, pescatori e contadini, Gino Coppa dipingeva ricavando i colori dell’intonaco delle case o dalle piante circostanti. Fu attraverso i racconti del padre Giovanni, prigioniero per un breve periodo in Africa, che Gino rimase affascinato da quel luogo lontano.

Nel ’51 prese a frequentare l’Istituto d’arte di Napoli e, diplomatici nel ’54, sei anni dopo, nel ’57 arrivò una delle prime mostre personali a Roma organizzata da Guttuso.  Nello stesso anno l’artista arriverà finalmente in Africa, un viaggio fondamentale per la sua vita. Fu solo una delle prime esposizioni alla quale seguirono poi la Germania,  Monaco Di Baviera, La Lipsia, la Francia e sempre, la sua Ischia. Luigi Carlicco definì Gino Coppa artista impressionante nell’intensita’ della materia e della chiarezza formale. Paolo Ricci lo definì grande e fantastico inventore di forme. Al vernissage del 4 gennaio 2024 presso la Villa La Colombaia hanno partecipato tantissimi appassionati d’arte e non. Presenti Massimo Ielasi, Andrea Esposito, Giovanni Mazza, Clementina Petroni e Ylenia Pilato, giusto per annoverarne alcuni. L’artista Ylenia Pilato si esprime così: “Gino Coppa è stato un grande, lo ammiro perché ha saputo trovare fin dagli inizi la via di una ricerca che lo ha portato ad operare ad un alto livello di dignità culturale, inserendosi con naturalezza nella pittura contemporanea.  Basti pensare alle sue opere presenti in collezioni pubbliche e private.  L’iniziativa del Comune di Forio è davvero lodevole. Le opere esposte alla Colombaia sono collegabili al periodo africano. Al primo sguardo colpiscono i colori sgargianti che trasportano il visitatore in un’atmosfera lontana, facendo vivere la cultura del luogo attraverso i volti raffigurati. Mi ha colpito molto l’opera raffigurante i Tuareg, tutta in blu ciano dove si evidenziano i drappeggi delle vesti. Si capisce subito che le opere esposte hanno segnato profondamente il percorso di vita di uomo e di artista di Gino Coppa. La mostra è bella ed interessante,  meravigliosamente integrata nella sala della Villa La Colombaia. Ben vengano eventi come questo che  rendono omaggio agli artisti di respiro internazionale.  In questa occasioneLa mostra si concluderà domenica prossima 14 gennaio 2024  ALCUNE TAPPE dell’artista foriano ricordato – 2004 In occasione del suo settantesimo compleanno, il Comune di Forio lo festeggia con una mostra antologica al Museo del Torrione e con una mostra di bozzetti di viaggio alla villa Visconti, sede della fondazione

La Colombaia dove viene anche presentato il volume Bozzetti maghrebini pubblicato in Germania da un gruppo di amici ed estimatori tedeschi.1997 Riceve in premio dalla città di Monaco di Baviera un soggiorno di studio nella villa Waldberta sul lago di Starnberg, luogo d’incontro e di lavoro per artisti e scrittori europei 1980 Viaggio di studio e di lavoro in Grecia con l’amico Taki Calise. 1976 Primo viaggio in Marocco. Inizia la ricognizione del mondo del Maghreb le cui esperienze alimentano ancora oggi la sua produzione artistica. Personale alla galleria “Mediterranea” di Napoli. I960 Viaggi e permanenze in Austria e Svizzera. A Graz è ospite di Erika e Erik E. Kastner, a Zurigo di Hans Peter Roth. La moglie di questi, la scultrice Annemarie Grieder Roth gli offre per sei me­si il proprio studio dove egli lavora per presentare una mostra alla “Galleria Laübli” in coppia con Hanny Fryes. L’esposizione è organizzata dalla fotografa Bettina e dall’architetto Ello Katzenstein già conosciuti a Forio d’Ischia due anni prima. La permanenza a Zurigo gli offre l’occasione di frequentare, con l’amico Leo Zanier e il pittore spagnolo Manolo Bea l’ambiente artistico e intellettuale locale che ha, come punto d’incontro, la “Botega espanola”.Rientrato a Forio d’Ischia sposa in ottobre Anita Verde, figlia del poeta locale Giovanni Verde. Dall’unione nasceranno tre figli: Teresa, Marianna e Giovanni. Infine le parole scultoree della figlia musicista Teresa Coppa: “Nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni viene commemorata la figura di mio padre alla Colombaia dove fu già festeggiato per il suo 70° compleanno. Mio padre era un artista a 360° che però non si è concentrato solo sul suo lavoro: era un vero uomo perché uomo è colui che si assume la responsabilità della sua famiglia e la sostiene in tutti i sensi, era un amico perché accoglieva attorno a sé decine di persone e personaggi provenienti da tutto il mondo ed elargiva idee, cultura, energie intellettuali e fisiche, era una persona integra perché non ha mai sacrificato i suoi principi in nome del guadagno o di vantaggi personali. Non è stato facile averlo come padre perché aveva “argomenti” ma a me ha donato la musica ed ai miei fratelli l’arte dei cui tesori ancora la nostra anima si nutre. Ringrazio il Comune di Forio, il Sindaco Stani Verde, Michele Calise, Davide Laezza, Anniria Punzo e tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo piccolo ma significativo evento, ma ringrazio soprattutto mia sorella Marianna che si dedica alla tutela delle opere ed alla promozione della figura di mio padre e mio fratello Giovanni il cui supporto è stato sempre generoso e prezioso”

Ads

QUELLA MIA STORICA CENA DI 50 ANNI FA A CAMPAGANO CON RENATO GUTTUSO, GINO COPPA, GIOVANNI DE ANGELIS ED IL SINDACO ROMOLO

Quella sera di luglio di circa 50 anni fa, era l’estate del 1974, a Campagnano, presso il ristorante “Nascondiglio dell’Amore” del buon Crescenzo, furono miei ospiti in una speciale cena, che definirei storica, il grande pittore Renato Guttuso con sua moglie, lo scultore Giovanni De Angelis con sua moglie Rosvita, il pittore Gino Coppa con la sua consorte, Vittoria De Angelis sorella di Giovanni, il sindaco di Ischia avv. Vincenzo Romolo con sua Moglie Anna e naturalmente il sottoscritto all’epoca giovane consigliere comunale nell’Amministrazione guidata a Ischia dallo stesso Romolo. Un incontro conviviale di un lontano passato che voglio qui ricordare perchè fu la felice risultante di un significativo periodo nei cui giorni nasceva e si intensificava un sincero e bel rapporto di amicizia fra Gino Coppa,Giovanni De Angelis e me medesimo con Renato Guttuso in vacanza sull’isola. Fu quella l’occasione che permise a Guttuso di “scoprire” l’arte elevata di un giovane Gino Coppa già sulla strada maestra del suo mondo di ispirazioni e di arte superiori.

Ads

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex