CRONACAPRIMO PIANO

Un chilo di droga in casa, resta ai domiciliari

Ieri mattina l’interrogatorio del 18enne foriano arrestato dai carabinieri, alla presenza dell’avvocato Cristiano Rossetti. Che adesso, respinta una misura meno afflittiva, potrebbe optare sul patteggiamento

Si è svolto ieri mattinata dinanzi al gip Giuseppe Sepe l’interrogatorio di garanzia del 18enne foriano arrestato dai carabinieri della Compagnia di Ischia con l’accusa di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Il ragazzo era stato trovato in possesso di circa un chilo di hashish che era custodito presso la sua abitazione e dunque la sua posizione si presentava certo delicata perché – nonostante l’incensuratezza – l’ingente quantitativo di droga rinvenuto e sequestrato dai militari dell’Arma rendeva difficile poterne giustificare il possesso per esclusivo interesse personale. Davanti al gip il 18enne si è presentato in compagnia del suo legale di fiducia, l’avvocato Cristiano Rossetti. L’indagato ha ammesso le sue colpe e di aver acquistato il quantitativo di stupefacente, ammettendo anche che inizialmente la sua intenzione era quello di immetterlo sul sempre fiorente mercato isolano. Una strada questa che però non avrebbe poi perseguito per timore proprio di incorrere nelle maglie della giustizia. Prova di quanto asserito starebbe nel fatto che i panetti rinvenuti a casa dai carabinieri erano ancora imballati. Relativamente all’hashish che gli era stato trovato addosso nel corso del controllo che aveva preceduto la perquisizione domiciliare, il foriano ha spiegato che lo stesso era per esclusivo uso personale.

L’avvocato Cristiano Rossetti, rivolgendosi al dott. Sepe, ha voluto spiegare come il suo assistito fosse anche impiegato presso un’attività e dunque in possesso di un posto di lavoro: ecco perché, proprio per potergli consentire di non perdere questo beneficio, ha chiesto di poter applicare una misura meno afflittiva come quella degli arresti domiciliari impostagli dopo l’arresto, come ad esempio l’obbligo di presentazione alla pg che magari sarebbe stata anche più utile al giovane come “segnale” e monito per la condotta da avere in prospettiva futura. Il gip ha inizialmente detto di voler valutare questa strada, poi però ha deciso di confermare la restrizione presso le mura domestiche, dove il 18enne ha fatto ritorno al termine dell’interrogatorio. E’ presumibile che a questo punto la difesa possa chiedere il patteggiamento anche per porre fine quanto prima a questa bravata costata cara a un ragazzo il cui comportamento era stato fin qui assolutamente ineccepibile.

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