IL CASO Trasporti marittimi, con il gatto in aliscafo il salasso è assicurato
Qualche giorno fa vi avevamo parlato di quanto sia oneroso viaggiare in aliscafo o in traghetto portando con sé una bici, con l’idea di esplorare le isole flegree su due ruote, un buon esempio che dovrebbero seguire turisti e residenti per contribuire a rendere più scorrevole e meno congestionato il traffico isolano. Ma quella che dovrebbe essere una buona abitudine, magari incentivata da prezzi agevolati, diventa un vezzo, perché così siamo costretti a chiamarlo, che costa davvero caro e fa quasi raddoppiare il costo di viaggiare tra la terraferma e le isole, alla faccia della tanto decantata continuità territoriale. Il biglietto per le bici si paga, e pure tanto anche se non vengono forniti posti riservati alle biciclette.
Molto
difficile anche portare con sé degli animali domestici. Farli
viaggiare in aliscafo è costoso. 4,20 euro è il prezzo che si è
vista chiedere una residente dell’isola per imbarcare il trasportino
del proprio gatto. Un salasso inaccettabile a detta delle schiere di
animalisti che chiedono maggiore attenzione per gli amici a quattro
zampe. Perché sebbene sia giusto far pagare un biglietto per gli
animali di compagnia, adeguatamente sistemati per non arrecare
disturbo agli altri viaggiatori, al contempo dovrebbe essere loro
garantito un posto riservato adatto a venire incontro alle più
svariate esigenze che un animale domestico potrebbe manifestare.
Ma
al momento si paga soltanto l’occupazione di un posto e viene da
chiedersi, qual è allora la differenza tra un trasportino di un
gatto o un cane di piccole dimensioni rispetto a uno zaino? Non
possono entrambi essere riposti momentaneamente sulle gambe in caso
di affollamento dell’aliscafo? E se quel biglietto per animali dà
diritto a un posto passeggeri semplice vengono adottate le adeguate
misure di sicurezza in modo che eventuali passeggeri allergici non
debbano essere costretti a fronteggiare le conseguenze di un tragitto
passato a pochi metri dalla causa del proprio malessere?
Insomma, su alcuni aspetti sembra proprio che il trasporto marittimo che garantisce il collegamento tra la terraferma e le isole sia ancora molto carente.
Oramai non ci si meraviglia più di niente. Diamoci una mano l’uno con l’altro, ma quando mai. E perché non farci pagare pure l’aria che respiriamo o di quante volte si fa la tosse o starnuto o quante parole emetti dalla tua bocca, dimenticavo, il cellulare non si paga? Strano. Invece perché non si parla degli aliscafi? Il primo da eliminare è quello della caremar, bruttissimo. Si salva un po quello dell’alilauro, e snav, quest’ultimo poi senza un bar in funzione.Ma l’importante è che i passeggeri debbano seguire regole dettate dal comandante, benvenuti a bordo e grazie per averci scelto.