LE OPINIONI

IL COMMENTO Stampa e tv locali, cultura e governanti

Sono avvenuti ad Ischia, nei giorni scorsi, fatti che inducono a riflettere su come funzionano (o non funzionano) il sistema democratico, l’informazione locale e la politica comunale. Parto da una novità che riguarda anche questo giornale. A Ischia esistono due quotidiani locali (Il Golfo e Il Dispari) che vengono venduti accoppiati l’uno con il Roma e l’altro con Il Mattino e sarebbe interessante capire se, e in che misura, nella nostra isola, i pochi lettori del giornale cartaceo lo fanno più per il quotidiano locale o per quello regionale. Poi esistono le TV locali (Teleischia, Nuvola TV e Isolaverde TV) . Ora, è avvenuto che è stato esautorato, da Direttore di Nuvola TV, Vincenzo Agnese, che è diventato Responsabile Ufficio Stampa di Ischia Risorsa Mare (più avanti spiegheremo il suo ruolo) e, al suo posto alla televisione foriana è arrivato Gaetano Ferrandino, coordinatore di Il Golfo .Questi movimenti sono avvenuti sotto traccia, in silenzio e senza segnali premonitori ma in maniera lecita in un mercato del lavoro asfittico e dai pochi sbocchi e in settori “poveri” di risorse come l’editoria e le televisioni locali. E’ avvenuto anche che il Direttore de Il Dispari (Gaetano Di Meglio) abbia attaccato, sul piano personale, Gaetano Ferrandino, che avrebbe “tramato” con la proprietà (Cutullese) di Nuvola TV, per scalzare Vincenzo Agnese. A prescindere dalla correttezza della lettura dell’avvicendamento al vertice di Nuvola TV, l’attacco di un Direttore di giornale ad un collega di altra testata è indice di un perverso modo di intendere la concorrenza nel campo dell’informazione. E’ una conferma che l’isola non riesce ad avere un minimo di coesione sociale. L’insana concorrenza nella stampa e nelle televisioni locali e tra la stampa e e televisioni altro non è che la conferma di un’isola dilaniata, divisa, egocentrica e parcellizzata.

Tutto ciò dimostra che quello che avviene su quest’isola non risponde ad una logica imprenditoriale, lavorativa, sociale, ma va avanti per colpi di coda, movimenti laterali, inquinamenti politici, tattiche di sapore calcistico. E’ avvenuto ancora che, nella Conferenza Stampa di presentazione del Progetto di Sviluppo Turistico e Marketing del Comune d’Ischia, elaborato dall’equipe del prof. Josep Ejarque, l’amico Amedeo Romano (persona che conosco da anni come giornalista televisivo ponderato) ha letteralmente perso la trebisonda e ha lamentato un’accusa di offesa agli ischitani che, per chi ha seguito gli incontri fatti con lo spagnolo e conosce il piglio diretto e scherzoso col quale Ejarque affronta i suoi interlocutori, non sta né in cielo né in terra! Una cosa è chiedere legittimamente quanto costa il Piano di rilancio turistico e il Tecnico che lo predispone, così come sono lecite osservazioni, dubbi, contestazioni su come il Piano è articolato, altro è prefigurare “ offese” ad Ischia e agli ischitani inesistenti. Chiedo, pertanto, a tutti coloro che, pagati o non pagati, sottopagati o volontari, fanno giornalismo della carta stampata, oppure on line o televisivo, di frenare una corsa folle che ci porta all’autodistruzione. Chiedo che non si confonda tra “dovere di critica” e “dover criticare a tutti i costi”, che non si confonda tra “legittima concorrenza” tra mezzi di informazione e “concorrenza sfrenata”. Detto ciò e per riportare la discussione nei binari di un civile dibattito, vado a precisare il ruolo che andrà ad occupare Vincenzo Agnese a Ischia Risorsa Mare. Ejarque, preoccupato dall’eccesso di burocrazia in cui spesso gli Enti Locali vanno ad imbottigliarsi e anche per evitare eccessiva pressione clientelare di questo o quel consigliere comunale, ha previsto, col Sindaco Ferrandino, il riempimento della scatola già esistente di Ischia Risorsa Mare, società partecipata in house del Comune d’Ischia, dandogli un contenuto di “centrale operativa” on line per intercettare e guidare segmenti di turismo internazionale fino all’uscio delle strutture ricettive, ristorative e di svago di casa nostra. In altre parole sarà creato un Portale, un motore in grado di “pilotare” il turismo internazionale verso tutte le attrattive e peculiarità isolane messe a “sistema”. Solo dall’uscio in poi sarà compito di ogni singola struttura di “accogliere” e trattare il cliente indirizzato su Ischia.

Coordinerà tale opera comunicativa Vincenzo Agnese, con l’ausilio della società di comunicazione Amalfi Web. In questo portale entreranno tutte le categorie economiche (con alcuni requisiti minimi, come la regolarità dei pagamenti dei tributi comunali) che lo desiderino e credono nella potenzialità dello strumento e di qualunque parte dell’isola d’Ischia. Quindi, in qualche modo, viene superata anche l’obiezione (più che giustificata) che un’opera di marketing turistico non può riguardare il solo Comune d’Ischia ma tutta l’isola. Anche se non è confortante apprendere che il Comune di Forio si starebbe muovendo per conto suo con un progetto analogo. Se così fosse, rischieremmo di trovarci di fronte a due strategie comunicative diverse, se non addirittura divergenti. Personalmente ho osservato ed obiettato ad Ejarque che mi sembra riduttivo escludere dal “panel” dei fornitori ed operatori della Centrale, il Terzo settore, il mondo delle imprese e delle Associazioni culturali, i Comitati civici. Per una svolta ”culturale” del turismo, il contributo degli operatori della Cultura e del volontariato è essenziale. Ejarque ha convenuto, ma sostenendo che di essi si terrà debitamente conto “fuori sacco” rispetto al panel di operatori economici. Eccepisco che, ad esempio, l’IFF (Ischia Film Festival) o il Festival della Filosofia sono imprese culturali ma anche economiche e che, ad ogni modo, ”con la cultura si mangia” checché ne pensi qualche ex ministro. Il lettore sappia che alcuni mesi fa, quattro opinionisti di questo quotidiano: oltre a me, Raffaele Mirelli, Luigi Della Monica e Graziano Petrucci, elaborarono e inviarono ad Ejarque (e naturalmente al Sindaco) un documento di proposte che non sappiamo in che misura possano aver inciso nella redazione del Piano. La premessa di quel documento diceva così: “Abbiamo bisogno di una nuova capacità di lettura e analisi, rapida e costante, dei mutamenti della società“ (lo stesso Ejarque sostiene che i soli Big Data non bastano più, perché i mega dati statistici arrivano in ritardo mentre i flussi turistici si muovono e mutano con rapidità, tant’è che è necessario passare dal sistema dei Big Data al sistema del Travel Business Intelligence). Poi il nostro documento continuava con: “E’ necessario che Lei contribuisca a formare una squadra di giovani esperti di economia turistica. Per le caratteristiche che Ischia ha ormai assunto, oggi siamo assimilabili alle problematiche delle grandi città. E nelle grandi città all’avanguardia, gli aggiornamenti arrivano via App. Abbiamo bisogno di lettori e sensori intelligenti che rilevino ed interpretino i flussi di traffico”.

Questa introduzione serve a dare l’idea che non basta aver individuato un messaggio turistico che si riassume nel felice slogan “Benessere mediterraneo”; non basta riempire di contenuti sistemici il Portale. C’è bisogno di cultura in generale e di cultura economica in particolare, perché la presenza di Ejarque non durerà per sempre. Con tale documento, che contiene tanti altri spunti, volevamo affermare la necessità di “cucire” il tessuto sbrindellato dei mondi separati della comunicazione, dell’imprenditoria, della cultura e della politica. Per concludere scrivo per il Golfo da tempo immemore, da quando era il giornale di Domenico Di Meglio e ne ho seguito tutte le vicende. Ho condiviso e condivido, con alcuni altri collaboratori, ansie, tentativi di miglioramento, scoramenti, illusioni e disillusioni. Ma sono ancora qui, titubante, insoddisfatto e tuttavia ancora speranzoso. Speranza di che cosa? Che si smetta di seguire la “pancia”del paese, che si sconfigga, una volta per tutte, la convinzione che il giornale debba essere solo lo “specchio” della società. Un giornale, soprattutto se locale, deve sicuramente “informare” ma ha anche la responsabilità di contribuire allo sviluppo civile e culturale della società locale. Siamo riusciti, nel corso degli anni, con i quotidiani e le TV locali, a far avanzare di un qualche gradino, il livello civile, morale, culturale del nostro paese? Sinceramente, no! E allora perché continuare, insistere, nell’impossibilità di contrastare l’informazione (o la deformazione) immediata (cioè non filtrata) dei social? Perché fa parte dell’Uomo “provare e riprovare”. Detto questo, come disse il patriota milanese Amatore Sciesa, andando al patibolo per ordine del generale Radetzky “ Tiremm innanz!”, continuiamo in questo arduo tentativo di contribuire allo sviluppo civile e democratico della nostra isola.

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