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“Succede Casamicciola”, a teatro e nelle scuole la tragedia del 1883

di Isabella Puca

Ischia – È stato presentato ieri mattina alla Biblioteca Antoniana lo spettacolo di teatro civile “Succede Casamicciola”, il primo sul terremoto del 1883 che ha segnato l’intera isola radendo al suolo il comune di Casamicciola. Un progetto che vede la necessità di ricordare e di mostrare alle future generazioni quanto accaduto affinché non si dimentichi. Presenti al tavolo della conferenza la dott.ssa Lucia Annicelli, direttrice dell’Antoniana, il professore Andrea di Massa della Pro Casamicciola, Valerio Buono che dello spettacolo curerà la regia e Corrado Visone attore e autore del testo che si propone di diventare una vera e propria antologia relativa al terribile accadimento. Lo spettacolo, che si terrà il prossimo 20 novembre in un’anteprima alla scuola Ibsen di Casamicciola, il 24 e il 25 novembre al teatro Polifunzionale e il 27 al Polifunzionale di Serrara Fontana ha avuto il patrocinio di tutte e sei le amministrazioni, segno che è stato compreso il valore del progetto che riguarda non solo Casamicciola, ma l’intera isola. «Il tema di questa mattina – ha dichiarato l’assessora alla cultura per il comune di Ischia Carmen Criscuolo –  è purtroppo attuale, come assessore alla cultura ho apprezzato tantissimo e, in qualche modo, cercato di sostenere questa iniziativa ritenendo per tutti noi che sia fondamentale conoscere quella che è la nostra storia. È importante renderci conto che l’evoluzione subita dalla nostra isola debba essere conosciuta da tutti. Il rapporto che ho sempre cercato di sostenere tra turismo e cultura, in questo caso tra teatro e cultura, credo sia fondamentale; conoscere noi, le nostro origini e far conoscere a chi sceglie la nostra isola quello che siamo e quello che siamo stati. Non posso fare altro che ringraziare per il loro lavoro gli Uomini di Mondo e far loro un grande in bocca al lupo». La parola è poi passata a Corrado Visone, autore delle ricerche, del testo e interprete di uno dei personaggi, «questo spettacolo – ha detto Visone – è figlio dei testi conservati qui in biblioteca Antoniana che è un posto fondamentale per la nostra isola e per la memoria, elemento fondamentale per le nuove generazioni. É per questo che cominciamo qui questo nostro viaggio che si svilupperà in diverse tappe». L’idea di creare uno spettacolo intorno al terremoto di Casamicciola è nata qualche anno fa così come anni fa è iniziata la ricerca bibliografica da parte di Corrado, coadiuvato dalla dott.ssa Annicelli, «aiutandomi nell’addentrarmi in questo tesoro che è la Biblioteca, abbiamo individuato una serie di testi che sono stati arricchiti da testimonianze e interviste. Ruolo fondamentale è stato quello della Pro Casamicciola, con  il professore di Massa, grazie poi agli Uomini di mondo, alla biblioteca diocesana, alla  biblioteca Antoniana, e agli enti comunali si è venuta a creare una bella sinergia che ci permette di ricordare un evento che ha cambiato i connotati della nostra isola». Guardare le foto di com’era Casamicciola e di com’è ora, ci può solo dare un’idea della forza distruttrice di quel terremoto, quanto sta accadendo in questi ultimi mesi nel centro Italia è avvenuto qui e da allora niente è stato più lo stesso. «Crediamo sia un dovere ricordare, – ha detto ancora Visone – con questo spettacolo facciamo un nodo al fazzoletto, perché non possiamo dimenticare. “Succede Casamicciola” è diventato un modo di dire, entrato nella lingua napoletana per dire che c’è stata confusone; Eduardo lo utilizza in “Natale in casa Cupiello” per dire che quello di Casamicciola è stato il terremoto per antonomasia, quello che da molti fu definito il terremo dei ricchi perché qui sull’isola c’erano tante personalità per fare le cure termali, è un avvenimento che  ha colpito tutti». Con questo spettacolo si entrerà nelle scuole dell’isola per far conoscere ai giovani di oggi una parte della storia della loro terra; il teatro sarà un modo per affrontare quest’argomento così delicato quanto fondamentale per smuovere le emozioni, «ci tengo a precisare che non è una commedia, ma uno spettacolo che racconta il terremoto sotto tanti punti di vista, i soccorsi, Casamicciola e la sua ricostruzione. Ci sono i nomi e i cognomi, episodi di famiglia raccolti nel corso di tante interviste, una cronaca che ci fa capire che quegli eventi hanno segnato tutta l’isola modificandola. É necessario ricordare e fare in modo che un evento, anche se non lo abbiamo vissuto in prima persona, possa permetterci di capire cosa eravamo e cosa siamo stati, per andare verso il futuro».

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Il professore Di Massa ha poi spiegato quanto i Casamicciolesi fossero, all’indomani della tragedia, reticenti nel raccontare, un’isola che doveva vivere di turismo non poteva ricordare né tanto meno parlare di un avvenimento così tragico, «la valorizzazione della memoria storica è sempre stato qualcosa di difficile. C’è stata una rinascita difficile dopo il terremoto e di Casamicciolesi ne erano rimasti ben pochi, il comune  è stato ripopolato  da cittadini provenienti da altre zone. Fino al 1990 di terremoto non si doveva parlare, mai dire che c’era stato un terremoto a Casamicciola altrimenti i turisti non sarebbero venuti in vacanza e quindi i luoghi della memoria sono stati abbandonati. Dagli inizi del nuovo millennio i turisti che arrivano qui sono, invece, alla ricerca dei luoghi del terremoto, delle case ricostruite, cosa che non è avvenuta prima. Questo crea presupposti importanti per riscoprire queste immagini di storia che rappresentano beni culturali importanti per la nostra isola». Anche Di Massa ha sottolineato l’immenso lavoro di ricerca tra le fonti, cosa che renderà questo testo di Visone una e propria antologia di documenti. «La forma comunicativa del teatro – ha concluso Di Massa – è qualcosa di innovativo e può rappresentare uno dei linguaggi che meglio può avvicinare le nuove generazioni, e magari gli adulti, che non con piacere ricordano queste pagine di storia». Tra gli interpreti dello spettacolo  Valentina Lucilla di Genio, Agnese Santo, Alessandra Criscuolo, Pierpaolo Aiello, Luca Cristiano e Corrado Visone, «quando Corrado mi ha presentato il testo – ha detto invece il regista Valerio Buono – ho subito pensato che era un lavoro che andava fatto e in un modo nuovo. Sarà uno spettacolo di teatro civile, ma con una resa spettacolare. Ci siamo concentrati  sul concetto del sopravvissuto che, appena viene salvato si sente un fortunato, ma poi si sente in colpa di essere sopravvissuto e ogni volta che ne parla lo rivive con un dolore che non è più fresco, ma che è comunque vivo. Nello stesso tempo te lo racconta in un modo interessante tale da farti chiedere come mi sarei comportato io in questa situazione?». Hanno lavorato alle scenografie Maria Riccio e Tommaso Bennato, assistenti di scena saranno Agnese Elia, Rossella Calise e Dario Conte mentre responsabile dell’area organizzativa sarà Enrica Buonocore. «Andiamo a presentare uno studio, – ha concluso Visone –  un progetto in itinere che si comporrà di vari elementi. Oltre agli appuntamenti già programmati andremo nelle scuole, molto probabilmente creeremo una piccola mostra su come sono cambiati i luoghi prima del terremoto  che ci accompagnerà nelle sedi degli spettacoli. Tutto questo è possibile grazie a un grandissimo lavoro di sinergia ed è importante che noi, eredi di quest’isola, sappiamo ciò che è avvenuto».

 

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