ARCHIVIO 2ARCHIVIO 5

La Ambrosino, la Prefettura e la nota: gli scemi del villaggio non abitano qui

Abbiamo il nostro modo di fare informazione, da sempre. Anche se – e ovviamente parlo a titolo esclusivamente personale, a scanso di equivoci – comincio a pensare che sia fallimentare. Anche di recente i fatti mi hanno dimostrato che l’ischitano medio, quel che è peggio soprattutto se rappresentante delle istituzioni, della classe imprenditoriale e del mondo associazionistico, va trattato in una certa maniera. Insomma, ormai il gioco è chiaro a tutti: ti combino una lota, a ripetizione, tutti i giorni, senza pietà e spesso anche senza motivo. Fino a quando non vieni a Canossa, posi quello che devi posare e improvvisamente torniamo ad essere amici. Va bene, con questa premessa non vorrei portarvi fuori traccia ma sottolineare come spesso su quest’isola la lanterna sia messa in mano ai cecati e soprattutto c’è chi pensa di fare informazione utilizzando giochi, giochetti e scorrettezze che veramente si commentano da sole.

Mi spiego meglio. Domenica mattina il nostro giornale ha pubblicato la notizia dell’esclusione dalla white list delle aziende Ambrosino srl e Petrol Car. In attesa di un ricorso al Tar che si spera – e ovviamente non sono tra quelli che si augura il contrario – che tutto possa tornare a posto. Un servizio giornalistico, il nostro, assolutamente inappuntabile e inattaccabile e al netto di quello che possa pensare qualcuno questo è stato ribadito in un colloquio telefonico dallo stesso amministratore della società. Che, va detto, ha chiesto un diritto di replica. Ottenendolo subito, come è consuetudine di questo giornale e soprattutto com’è nello spirito e nella mentalità di chi lo compone, dall’editore all’ultimo dei collaboratori, assolutamente non avvezzo alla pratica della censura. Che cosa succede? Bene, innanzitutto di lì a poco la notizia compare anche sull’edizione on line di un altro organo di informazione: ci può stare, in fondo non è la prima volta che ci seguono a rimorchio (anche se noi a differenza degli altri non perdiamo il tempo a sbandierarlo ai quattro venti, non interessandoci questo tipo di dimostrazioni di “virilità”, nel caso altrui peraltro molto presunta). Nel pomeriggio, mentre prepariamo il giornale in edicola ieri, aspettiamo questo comunicato stampa o questa nota di replica da parte della Ambrosino, che però non arriva. Con grande stupore – ma conoscendo i soggetti, specialmente il regista dell’iniziativa, nemmeno troppo – poco prima delle 19 ritroviamo questa nota pubblicata su un altro organo di informazione. Non credo che questa decisione sia frutto dei vertici della Ambrosino, quanto piuttosto dell’immancabile “stratega”, quello che per inciso perde tutte le campagne elettorali e non ne azzecca una, ma questo è un dettaglio che nella circostanza c’entra e conta ben poco.

Mezza pena, penso, la giornata è proseguita regolarmente e la notte ho dormito tra due guanciali, senza alcun problema. Ieri mattina, però, ho capito come la classe e lo stile che caratterizza questo giornale e chi ne fa parte forse ha fatto “perdere i sensi” a qualcuno. Sono le 10.47 quando sulla casella di posta elettronica del sottoscritto e su quella della redazione arriva, come se niente fosse, il comunicato stampa della Ambrosino srl. Ma, ci domandiamo, veramente pensate di poterci prendere per il culo in questa maniera? Ovviamente la nostra risposta, in un caso del genere, non può che essere “dove avete fatto Natale fate pure Santo Stefano”. A proposito, i nostri lettori giusto per la cronaca non si perderanno nulla, visto che in ogni caso viene confermato per filo e per segno tutto quanto riportato nel nostro servizio pubblicato nella mattinata di domenica. Magari, continuando a leggere Il Golfo (cosa di cui vi ringraziamo, sempre) vi rendiconteremo nei prossimi giorni anche di molti retroscena e zone d’ombra che non sono state ancora svelate e che magari altrove saranno interessati a nascondere o minimizzare. Sia chiaro, lo faremo nei modi che hanno sempre contraddistinto la nostra attività giornalistica: carte alla mano, con dati di fatto certi ed inequivocabili, e non aprendo macchine del fango con “campagne mirate” che abbiano chissà quali altre finalità. Quelle stesse campagne che magari portano un sindaco ad essere ottimo un mese, mezzo e mezzo un altro, una chiavica quello successivo. Con un circolo che poi si perpetua, ovviamente – che ve lo diciamo a fare – sempre nell’esclusivo interesse… della verità. Ma facitm o piacer e soprattutto, cari signori… imparatevi a campare.

gaetanoferrandino@gmail.com

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex