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Tribunale: torna l’incubo chiusura

ISCHIA – E’ arrivata come una doccia fredda la nota del Ministero della Giustizia che di fatto ha chiuso, o meglio “sbattuto” la porta in faccia a quanti sull’isola chiedevano a gran voce il mantenimento della Sezione Distaccata del Tribunale di Napoli. La vicenda è sempre la stessa, anche gli attori in campo con l’Associazione Forense dell’isola d’Ischia in prima linea, insieme agli amministratori locali e la società civile, pronti a rimarcare la necessità di avere un presidio giudiziario per un territorio di circa 70.000 abitanti, sempre più “isolato” da un sistema giudiziario che puntando alla razionalizzazione della spesa, sta di fatto dismettendo non solo le sedi, ma la possibilità di esercitare la giustizia nei territori. Era maggio  quando per  la prima volta, le rappresentanze forensi delle isole minori si riunirono per chiedere a gran voce di ripristinare definitivamente il sacrosanto diritto di accesso alla Giustizia per le comunità isolane. La manifestazione avvenne dopo l’Assemblea Generale Unitaria degli Avvocati delle Isole Minori che si tenne a Roma. Da quell’incontro fu stilato un documento unitario che fu consegnato al Ministero.   A luglio, invece,  a seguito dei numerosi disservizi riscontrati nella Sede giudiziaria isolana, e per contrastare quello stato di precarietà dato da quella ormai troppo vicina data di scadenza, il 31 dicembre 2016, il Presidente dell’Associazione Forense dell’isola d’Ischia, l’avvocato Francesco Cellammare, insieme ad altri legali isolani, e a rappresentanti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, ed al primo cittadino di Forio, Francesco Del Deo, si recarono sempre nella Capitale, dove incontrarono il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Ferri,  in una missione volta ad ottenere il mantenimento definitivo della Sezione Distaccata ed un sostanziale miglioramento delle condizioni di esercizio dell’attività giurisdizionale sull’isola. Tante le rassicurazioni ricevute, molti i buoni propositi, circa anche un repentino rafforzamento del personale da impiegare nella Sezione Distaccata isolana, ma poi nei fatti arriva, con la nota del Ministero, che chiude definitivamente la porta ad un intervento diretto del Dicastero per il mantenimento del Tribunale a Ischia, lasciano aperta solo, e a questo punto l’unica strada da percorrere, quella dell’iniziativa parlamentare, la Sezione Distaccata, quindi può essere salvata solo con una legge dello Stato. Il Capo Dipartimento del Ministero della Giustizia, il dottor Barbuto, ha risposto con un nota formale al documento redatto dalle Associazioni Forensi riunite in Assemblea generale, lo scorso 25 maggio. L’alto dirigente ministeriale, facendo riferimento ad una relazione della dottoressa Claudia Pedrelli, ha espresso il diniego alla stabilizzazione delle Sezioni Distaccate in quanto mancherebbe la copertura finanziaria. In buona sostanza visto che non ci sono risorse, o meglio ci sono ma “in odore” di spending review bisogna risparmiare, Ischia è sacrificabile. Ma proprio per l’isola Verde, parlare di mancanza di risorse economiche appare evidentemente inspiegabile, in quanto il palazzo di giustizia è in comodato d’uso gratuito dal Comune al Ministero, ed i dipendenti del sistema giudiziario, magistrati, cancellieri e personale di vario tipo, ordine e grado, dovranno comunque essere pagati, che lavorino sull’isola o meno. Quindi queste spese che risultano insostenibili quali sarebbero? Le utenze di acqua, luce, gas e lo stretto necessario, in termini di materiale per far funzionare un ufficio dello Stato? Che Stato è quello che per qualche bolletta ed un po’ di materiale di cancelleria dichiara di non poter mantenere in vita una Sezione Distaccata di un Tribunale su un’isola di 70.000 abitanti? E’ forse la domanda che in queste ore si stanno facendo chi da anni sta combattendo una battaglia per il mantenimento di un presidio giudiziario sull’isola. Chi come il Presidente dell’Associazione Forense ischitana, l’avvocato Francesco Cellammare, non ci sta a buttare la spugna, anche dopo quest’ulteriore “botta ricevuta” ed è intenzionato ad andare avanti. L’unica strada adesso, però, come citato anche nella nota inviata dal Ministero è quella parlamentare. Richiamata infatti, anche dalla comunicazione inviata dal Capo di Gabinetto del Ministero, l’unico modo per garantire il mantenimento della Sezione Distaccata sull’isola d’Ischia, come sulle altre isole minori, è il Decreto Legislativo. E’ quindi il Parlamento, il luogo, che può decidere sul destino della “giustizia insulare”. Sarà tra le aule di Montecitorio e Palazzo Madama che si giocherà la partita per il mantenimento delle Sezioni Distaccate. Ma la strada sembra già essere in salita: il due settembre scorso, infatti, è stata istituita una Commissione consultiva presso il Ministero, che dovrà dare il proprio parere per ciò che attiene la riorganizzazione degli uffici giudiziari su tutto il territorio nazionale. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, anzi l’azione del Ministero, volta a allargare il dibattito su un tema così importante, costituisce un ulteriore elemento di garanzia. Questa commissione si occuperà soprattutto della riforma dell’Ordinamento forense, e tra i vari compiti si occuperà anche della revisione della “geografia giudiziaria”. Questa notizia però non è stata accolta bene dall’Associazione Forense dell’isola d’Ischia, soprattutto in relazione alla personalità che presiede la Commissione. Ad esprime le perplessità circa la possibilità che questa Commissione possa aiutare l’isola nella sua battaglia per il mantenimento della Sezione Distaccata è proprio il Presidente dell’Associazione dei legali isolani, l’avvocato Cellammare:«questa Commissione è presieduta purtroppo dall’avvocato Michele Vietti, che non è un amico dell’isola d’Ischia – ha dichiarato Cellammare – nell’incontro che avemmo presso l’hotel Regina Isabella, quando lui era Vicepresidente del CSM, noi gli chiedemmo di darci una mano per evitare la soppressione della Sezione Distaccata di Ischia e lui, senza scomporsi, ci rispose che non era possibile, in quanto erano stati soppressi anche addirittura dei Tribunali nel Piemontese, e quindi non vi erano possibilità di mantenere una Sezione Distaccata sulla nostra isola.  Nonostante la sua posizione noi avemmo comunque la proroga, ma certamente non possiamo dire che Vietti, sia a favore del mantenimento del presidio giudiziario sull’isola». Sembra però, che il problema non riguardi solo il Presidente della Commissione che dovrà esaminare e ridisegnare la geografia degli uffici giudiziari in tutta Italia, ma anche in alcuni dei suoi componenti, o meglio uno in particolare: «all’interno di questa Commissione c’è il famigerato Luigi Birritteri, ex super commissario, colui che ha partorito la riforma del sistema giudiziario e colui che ci ha voluto soppressi. Pertanto – ha aggiunto l’avvocato Cellammare – visto i componenti, non credo che questa Commissione si dichiari favorevole al mantenimento della Sezione Distaccata sulla nostra isola, adesso bisognerà comprendere quanto questo parere sarà vincolante o meno».

Insomma il quadro che si delinea dinanzi a coloro che hanno intrapreso la battaglia a favore della “giustizia insulare” è abbastanza complesso e pieno di insidie, ma questo non sembra fermare l’Associazione forense dell’isola d’Ischia:«noi non ci fermeremo ed andremo avanti per la nostra strada – annuncia il Presidente, l’avvocato Cellammare – da luglio a settembre si è certamente complicata la situazione, ma noi tenteremo il tutto per tutto affinché i cittadini di Ischia, come quelli delle altre isole minori possano contare su un sistema della giustizia, senza per forza dover varcare i confini insulari e recarsi sulla terraferma. Adesso la nostra strada sarà quella di sollecitare le forze politiche del Parlamento, abbiamo già vari contatti in essere auspicando che questa tematica venga affrontata con determinazione. Per accedere ancor di più i riflettori, ho contattato anche numerosi giornalisti che si occupano di trasmissioni televisive a livello nazionale, chiedendo di fare un servizio su Ischia e sulle altre due isole,  circa la situazione che stiamo vivendo. Al momento però siamo in attesa di una risposta. E’ bene infatti, che anche i media nazionali si occupino di questo tema. Ovviamente non ci facciamo illusioni e continueremo per la nostra strada» – ha concluso l’avvocato Francesco Cellammare. Insomma si preannuncia su questo versante un autunno caldo, mesi di battaglie per consentire il mantenimento di un diritto sacrosanto per tutti i cittadini, quello alla giustizia.

Di Marco Gaudini

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