CRONACAPRIMO PIANO

Permesso “pezzotto”, indagato un avvocato

Marito e moglie vengono fermati dalla polizia per un controllo: sono napoletani e mostrano una deroga allo sbarco del Comune di Lacco Ameno che si rivela falsa. Spiegano che a procurarglielo è stato un legale ischitano che però nega. I reati contestati sono ricettazione e falsità materiale, caccia a chi ha prodotto il documento

Una vicenda dai contenuti incredibili, un’indagine – quella attualmente affidata agli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re – partita in maniera decisamente casuale, di fatto a seguito di uno degli abituali posti di controllo che in questo caldo mese di agosto vengono disposti in ogni fascia oraria del territorio nelle zone particolarmente sensibili e frequentate da residenti e turisti. E un’attività investigativa che promette di regalare risvolti decisamente pesanti ha avuto la sua genesi nei giorni scorsi, nella centralissima Piazza Antica Reggia di Ischia Porto. Una volante sta effettuando un normale posto di blocco e nel corso dell’attività viene fermata una vettura con a bordo una coppia di coniugi napoletani. Si tratta di R.E. e F.L. I due mostrano come da prassi patente del conducente, documento di riconoscimento del passeggero e libretto di circolazione del veicolo. Gli agenti operanti si rendono immediatamente conto del fatto che la macchina e il suo conducente sono entrambi riconducibili al territorio della Regione Campania e dunque per effetto del divieto di sbarco non potrebbe circolare sull’isola. A meno che non sia provvista di una deroga particolare rilasciata dalla Prefettura di Napoli o dalla polizia municipale di uno dei sei Comuni isolani. Ovviamente a colui che guida la vettura viene fatta notare l’anomalia ma l’uomo non mostra alcun segno di imbarazzo ed esibisce al tutore dell’ordine un permesso di sbarco e di circolazione (che vi mostriamo nell’immagine in pagina), intestato alla compagna, del Comune di Lacco Ameno con tanto di firma dell’ente di Piazza Santa Restituta.

Ma si tratta di un pezzo di carta che non può ingannare i poliziotti, che di permessi di sbarco e circolazione in deroga al divieto ne hanno visti tanti e dunque hanno ormai acquisito l’occhio clinico. Quel permesso sembra davvero essere un “pezzotto” circostanza che di lì a poco sarà confermata anche dalla polizia municipale del Comune del Fungo, che riferirà di non aver mai rilasciato nessun documento del genere a favore di F.L. A questo punto i due vengono condotti presso l’ufficio di via delle Terme per essere sentiti e qui arriva la parte più interessante della storia. Interrogato dagli agenti, R.E. riferisce agli stessi che quel permesso gli è stato fornito da un professionista di Ischia, un avvocato, che aveva inteso procurarglielo per sdebitarsi di alcune commissioni ricevute. Ma cosa c’entra un esponente del foto locale con un permesso falso? E allora vai con il terzo atto di questa vicenda, con l’avvocato che viene chiamato in commissariato. Dinanzi ai poliziotti, riferisce di conoscere l’uomo e la sua compagna, dichiarando anche che gli stessi sono suoi clienti ma quando gli viene domandato se è stato lui a fornire il permesso di sbarco e circolazione fasullo risponde con un “no” tassativo ribadendo poi agli investigatori di non sapere come gli stessi abbiano fatto a procurarselo. Una versione, però, che convince poco il personale a disposizione del vicequestore Ciro Re, che ipotizza che il legale abbia dato l’unica risposta in grado di non gettarsi la zappa sui piedi da solo.

Il vicequestore Ciro Re

La conclusione della storia – o meglio della prima parte della storia – è fin troppo scontata. I due coniugi sono indagati per il reato di ricettazione e per falsità materiale in atto pubblico, accusa che viene contestata anche all’avvocato e a una quarta persona tuttora ignota. Già, perché qui bisogna porsi due domande: chi ha provveduto a stampare il permesso pezzotto (che tra l’altro pare pure non essere l’unico in circolazione)? E soprattutto, come ha fatto il “mister X” in questione a procurarsi anche timbri del Comune di Lacco Ameno? Ecco perché l’indagine della polizia continua e sembra anche avviata in una direzione ben precisa. Ecco perché l’impressione è che questo romanzo debba ancora scrivere qualche altro capitolo. Intelligenti pauca…

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Direbbe Marzullo: Fatti una domanda e datti una risposta.
Perché c’è tanto traffico? Perché forse circolano tanti “pezzotti”…

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