OGGI LA CHIESA ISOLANA SI MOBILITA CONTRO HALLOWEEN: I PARROCI NICOLELLA, MONTE E SOLMONESE SI INVENTANO A ISCHIA IL “THE HOLLINESS PARTY” E A FORIO E PANZA “HOLYWEEN” CON TUTTI I SANTI IN MASCHERA
USA LA TESTA NON LA ZUCCA ! ICHIA & HALLOWEEN / TORNA LA FASCINOSA ESPERIENZA DEL PERDERSI NEL BUIO, TRA MOSTRI E STREGHE ALLA MACABRA LUCE DELLA ZUCCA VUOTA E BUCATA DI SATANA L’isola, per fortuna non largamente contagiata dal macabro rituale che non si consumerà uwata notte in fusione con la festa di Ognissanti di domani 1 novembre. Attenzione però, ai “fondamentalisti” delle nostre discoteche e locali notturni alla moda - La ricorrenza di Ognissanti e dei defunti fino allo scorso anno, e forse pure quest’anno, per chi ha voglia di trasgredire, presa a pretesto per macabri giochi in costumi carnevaleschi raffiguranti scheletri, zombi, vampiri, mostri, streghe e quant’altro possa riferirsi al mondo dell’horror, dell’occulto, del brivido. Casa per casa con la battuta ricattatoria “Dolcetto o Scherzetto” che nei paesi anglosassoni è tradotta con la minacciosa espressione “Trick-Or-Treat” – C’è pure, però, chi sdrammatizza e si diverte sul serio senza far male a nessuno
Oggi e questa sera fino a notte 31 ottobre per strada, nelle scuole, nelle discoteche e in… famiglia è la cosiddetta festa di Halloween che il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha già bollato come una “stupida americanata , un monumento all’mbecillità”. Eppure genitori ben disposti insegnano ai propri figli, in chiave moderna i “segreti” di questa ricorrenza che non fa parte della nostra cultura e tradizioni. Stiamo parlando di un Halloween che la Chiesa di Ischia boccia come la “Festa del Diavolo”. Si proprio così: la festa del diavolo che Don Giuseppe Nicolella oggi parroco della parrocchia di San Antuono e San Domenico a Ischia, contrasta con le sue “maschere sante” del THE HOLLINESS PARTY versione diversa, sana e moderata rispetto al popolare spregiudicato Halloween dagli scherzetti da paura. Infatti Don Giuseppe Nicolella quest’ anno organizza un bel pomeriggio di festa e di gioia con i bimbi vestiti da santi tutti colorati, quale risposta concreta di energico ed appropriato “contrattacco”.
L’obiettivo delle parroco di San Antuono e San Domenico è quello di recuperare, in particolare fra i più piccoli, il vero significato della festa di Ognissanti di domani 1 novembre 2023 con il nuovo motto: ”PERCHE’ DALL’ABITO SI CAPISCE CHE SANTO SEI”. Dalla parrocchia arriva l’invito già da stamattina di contattare le proprie catechiste per le informazioni e l’iscrizione alla Sfilata-Concorso per “Giovani “ Santi. Il santo programma della santa festa prevede la consegna di attestati di partecipazione processione e premiazione dei primi tre santi classificati. Seguirà la processione di tutti i “Santi” dalla chiesa di San Domenico fino alla chiesa di Sant’Antuono per un momento di preghiera. Aveva iniziato qual che anno fa per primo Don Cristhian Solmonese oggi nuovo parroco della parrocchia di San Vito a Forio già da qualche anno nella sua vecchia Parrocchia di San Leonardo a Panza, ponendosi con i suoi parrocchiani dall’altra sponda con le sue “maschere sante” del santo Haloween versione diversa e cioè “dolce e santo “ Holyween” . Naturalmente quest’anno dalla sua nuova parrocchia di San Vito si ripeterà. Anche Don Manuel Monte nuovo parroco a Panza emula i suoi colleghi di Ischia e di Forio e sferra anch’egli il suo attacco al diseducavo Halloween con le proprie maschere sante col motto appropriato “Il bello di essere Santi”.
Ma cos’è il “vero” Halloween, almeno qui a Ischia? I giovani “fondamentalisti” delle discoteche isolane, orfane dello storico Valentino che da tempo ormai ha chiuso i battenti, ragazzi e ragazze, pare lo sappiano, ed almeno per una notte che si fonde col 1° novembre, festività di Ognissanti che viene confusa con quella dei defunti, si lasciano prendere dal significato profondo della parola “Halloween” e fanno un tuffo nelle…tenebre, idealmente parlando naturalmente, per assaporare il divertimento da brivido, la bellezza dell’horror, la suggestione dell’occulto, la fascinosa esperienza del perdersi nel buio, tra mostri e streghe. Al riguardo ci si mettono anche alcune mamme ischitane, a detta loro, “moderne” ed aperte a tutte le culture, le quali non disdegnano per i loro figli quella dell’horror per far “divertire “ nella imminenza della notte di halloween i propri figli bambini. Insomma, “all’inferno e ritorno” con tutte le conseguenze psicologiche che ne derivano. In tutta Italia la festa sarebbe stata già in corso da una settimana con gli “assatanati” mascherati in stravaganti costumi da paura. Milano, Torino, Genova, Roma, Palermo, Napoli, in buona parte, con l’Halloween sono state sempre al passo con Londra, Dublino, Belfast, Berlino.
Monaco, New York, San Francisco, Los Angeles e il Canada con Toronto, Montreal e specialmente Sydney in Australia. Il fenomeno, dalla vecchia Europa arrivò in America e dall’America ha preso piede diffusamente anche in Italia e quindi nella nostra isola. Si va in giro, casa per casa usando l’ espressione “trick-or-treat” che da noi è tradotta con la battuta un po’ ricattatoria “dolcetto o scherzetto !” In parole semplici, significa che se non mi dai ciò che mi soddisfa, ti faccio lo scherzetto di..sfasciarti la macchina, di incendiarti la casa, di terrorizzare i bambini della famiglia e cose pazzesche di questo tipo. Per fortuna questa usanza malsana, da surreale divertimento sulla nostra isola, non è ancora arrivata, ma in Irlanda, in Scozia, in America, in Svezia a Londra davvero è il caso di dire che non “scherzano”. Quest’anno però dovranno starsene buoni. Fare “trick-or-treat” da quelle parti diventa un problema, perché la battuta minacciosa che si pronuncia è l’essenza, il messaggio forte del macabro Halloween praticato da adulti e bambini, che come si è detto, vanno travestiti con i costumi più impressionanti e tetri di casa in casa chiedendo dolciumi e caramelle o soldi.
Di fronte ad un rifiuto scatta la “vendetta” di fare danni ai padroni di casa e alla loro proprietà. Trick Or Treat” (dolcetto o scherzetto) in realtà significa anche “sacrificio o maledizione”. Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna ed è una festività sostanzialmente anglosassone che trae le sue origini da ricorrenze celtiche (All-Hallows-Eve) che ha assunto specialmente negli Stati Uniti le forme accentuatamente macabre e spesso violente con cui oggi la conosciamo e che si celebra la notte del 31 ottobre, sabato notte.. Basta solo non lasciarsi coinvolgere troppo dagli effetti di una festa, l’Halloween, che non solo non fa parte della nostra cultura di popolo mediterraneo, ma cozza fortemente con la tradizione tutta ischitana di vivere la ricorrenza di Ognissanti di domenica 1 novembre e quella dei defunti di lunedì 2 novembre, nel ricordo della vecchia usanza di quando bambini, il giorno 31 ottobre sin dal mattino, si andava casa per casa, specialmente in campagna, a chiedere il “Bene per i Morti” e si ricevevano, con i ringraziamenti, manciate di fichi secchi, fave secche, fagioli, castagne del prete e sciuscelle. Roba d’altri tempi. Ora c’è Halloween. Come a dire: il mostro in casa., che per fortuna è…sospeso.
Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
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