POLITICAPRIMO PIANO

Monti: porto e rifiuti, così Pascale&co hanno “condannato” Lacco Ameno

Giacomo Pascale governa da alcuni mesi con una maggioranza risicata, e alcuni pensano a possibili ribaltoni visto l’equilibrio precario: da osservatore esterno qual è la sua opinione?

«Guardi, io punterei l’attenzione su una cosa: due anni fa due liste hanno proposto un proprio programma all’elettorato di Lacco Ameno, e c’è stato un confronto che ha diviso la nostra comunità. Dunque non mi soffermerei molto sui numeri in consiglio, ma sui programmi elettorali. E la considerazione che faccio è che la compagine che amministra, per quanto riguarda il proprio programma sbandierato ai quattro venti gridando “libertà”, ha completamente deluso le aspettative, tanto è vero che vari consiglieri comunali eletti con tale compagine adesso siedono in consiglio come gruppo indipendente e tra l’altro si raccordano pienamente con gli altri consiglieri d’opposizione. Quindi sinceramente non credo che sia interessante parlare di Giacomo Pascale, ma che sia necessario interessarsi alle condizioni della nostra comunità».

«La compagine che amministra Lacco, per quanto riguarda il proprio programma sbandierato ai quattro venti gridando “libertà”, ha completamente deluso le aspettative»

Sul porto di Lacco Ameno si è combattuta (e si combatte ancora) una lunga battaglia giuridica: le ultime vicende quali considerazioni le suscitano?

«Ho ricoperto il ruolo di sindaco di Lacco, sono stato per anni vicesindaco e ancora oggi mi occupo di politica attiva avendo sposato il programma elettorale di Domenico De Siano, della cui compagine faccio pienamente parte. La mia riflessione va al di là delle parti: con Domenico sindaco e con Carmine Monti, il Comune di Lacco Ameno aveva “inventato” l’approdo dei mega-yacht, e sempre con Domenico e Carmine è stata varata la nautica da diporto in una determinata maniera. Attività che portavano un significativo indotto al paese. Da due anni, invece, siamo privi di tale indotto, non ci sono più i mega-yacht e, cosa ancor più grave, c’è una battaglia che può interessare poco ai cittadini. Dunque, il compito di una buona amministrazione è quello di trovare una soluzione ai problemi, nell’alveo delle soluzioni consentite dalle normative: non ci si può attaccare a determinati atteggiamenti di ostilità verso chi gestisce il porto. Sono due anni che il problema è irrisolto e che i cittadini di Lacco pagano le conseguenze, dalle spese legali ai risultati dei lodi arbitrali, il primo dei quali ha stabilito che il Comune dovrà risarcire il gestore. Un’amministrazione che vuole fare il bene della comunità non può essere ostaggio di ripicche e gelosie».

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«Io e Domenico De Siano avevamo introdotto il diportismo dei mega-yacht a Lacco, con un significativo indotto. Adesso l’amministrazione si è ostinata in una battaglia che ha fatto sparire tale indotto, e il paese paga le conseguenze di ripicche e gelosie verso il gestore»

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Un altro “casus belli” è legato alla gara per l’affidamento settennale del servizio di igiene urbana, con l’Anac tirato in ballo prima da una ditta e poi dai consiglieri di minoranza.

«Non riesco a comprendere il motivo di un appalto di durata settennale su un modello di raccolta ormai obsoleto: mi sembra completamente folle e inspiegabile. Con l’attuale amministrazione il costo dei rifiuti è aumentato di 300mila euro e nuovi aumenti sono in vista con l’incremento delle tariffe di carburanti, nonostante la zona Fango sia terremotata e non servita. Inoltre i grossi esercenti possono ora scegliere in autonomia la ditta di raccolta, e questo potrebbe ulteriormente decurtare il capitolato».

Si parla di malumori, più o meno recenti, del presidente del consiglio comunale Dante De Luise. Qual è la sua valutazione?

«Guardi, sono sincero: non seguo dinamiche del genere. Non so quali possano essere tali malumori del presidente del consiglio comunale. Io preferisco occuparmi delle condizioni della mia comunità. Avendo fatto il sindaco, vedere ora Lacco Ameno in preda ad annosi problemi come i rifiuti, la scuola, il porto e altri ancora, senza una luce in fondo al tunnel, ciò che mi interessa è solo la valutazione complessiva dell’operato dell’amministrazione. Credo che ai cittadini non interessino le beghe di potere, ma una risposta ai problemi».

«Inspiegabile l’appalto settennale per la gestione rifiuti, che condannerà il paese a un modello di gestione ormai obsoleto, con un aumento dei costi»

Il prossimo anno si vota a Casamicciola e Forio, mentre a Lacco la maggioranza resiste con un voto in più. In generale, quanto potrà influire in futuro sulla geopolitica isolana il risultato delle elezioni politiche del 25 settembre?

«Attualmente vedo una forte intesa tra i Comune di Serrara Fontana, Barano e Ischia dove c’è un gruppo consolidato di amministratori che procede in continuità. Il grande risultato di Dionigi Gaudioso alla Città Metropolitana ne è la riprova. Di sicuro Forio vivrà una grande fibrillazione: senza la candidatura di Del Deo, la continuità è a rischio, mentre Stani Verde ha continuato a condurre una coerente opposizione proponendosi come una valida alternativa. A Casamicciola è arrivato il commissario prefettizio: penso che a tutt’oggi non ci siano delle compagini definite, e non penso che a breve ce ne saranno, anche per quanto riguarda i candidati sindaci: è quindi un cantiere politico aperto.

«Per le elezioni del 2023, a Forio ci sarà fibrillazione vista l’incertezza della successione a Del Deo, mentre Stani Verde appare come una solida alternativa. A Casamicciola invece non vedo ancora schieramenti davvero definiti»

Domenico De Siano con il terzo polo è una scelta che condividi e che rischio c’è di ritrovarsi nuovamente al fianco di Giosi Ferrandino?

«Guardi, avendo seguito da vicino la vicenda, sono rimasto molto sorpreso dalla mancata candidatura di Domenico con Forza Italia, visti i suoi trascorsi. Credo che egli abbia pagato la vicinanza a una corrente politica mentre il partito ha voluto voltare pagina. Comunque dopo il 25 settembre si capirà se siano state scelte giuste o sbagliate. La decisione di Domenico di avvicinarsi al terzo polo penso si tratti di qualcosa di prevedibile, vista la sua storia politica: un polo intermedio in rappresentanza dei moderati, che non si riconoscono nei due blocchi di destra e sinistra. Per quanto riguarda l’eventuale ricongiungimento di Domenico con Giosi, devo ricordare che nel 2012 io fui candidato sindaco a partire da un’idea elaborata proprio da entrambi. Dunque, credo che ci sia un giusto momento di riflessione di chi può fare politica in un certo modo, capire realmente le esigenze dell’isola e mettersi al servizio dei cittadini: io vedo la politica non come gestione del potere, ma come servizio alla collettività».

«Dopo la sorpresa della mancata candidatura con Forza Italia, De Siano ha scelto un’area di moderati che non si riconoscono nei due estremi: l’importante è capire le esigenze dell’isola e mettersi al servizio dei cittadini»

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