POLITICAPRIMO PIANO

Paolo, la frecciata al “perdente” e il monito: «La sfida interna? È già un problema»

Il consigliere comunale di maggioranza esamina l’attuale fase pre-elettorale nel comune di Ischia e non solo, rivendicando i risultati dell’amministrazione in carica, alla vigilia di quella che potrebbe essere la sua ultima candidatura, o forse no…

Ci si appresta alla campagna elettorale in un clima piatto e privo di spunti. Cosa le fa pensare questo, da vecchio conoscitore e protagonista della politica locale?

«Innanzitutto mi fa pensare al fatto che c’è un’amministrazione in carica che ha la possibilità di vincere le elezioni, quindi non si trova facilmente il “perdente” disposto a candidarsi. Io però non credo che non ci sia “fuoco sotto la cenere”, quindi credo che qualcosa alla fine uscirà fuori, con una composizione variegata che cercherà di contrapporsi alla compagine in carica, anche perché mal che vada come risultato finale c’è sempre da portare a casa almeno tre o quattro posti da consigliere per una o più liste d’opposizione, e non è cosa da poco».

«L’amministrazione in carica ha la concreta possibilità di vincere le elezioni, quindi non si trova facilmente il “perdente” disposto a candidarsi. Credo però che stia già covando il “fuoco sotto la cenere” e che a breve si sveleranno i progetti elettorali alternativi, nella settimana che precede il deposito delle liste»

Quanto la sorprende tuttavia il fatto che a poco più di un mese dal voto non ci siano ancora sfidanti ufficiali per Enzo Ferrandino?

«Questo è sicuramente una novità, abituati come eravamo alle consuete infuocate elezioni del passato: da questo punto di vista è tutto un altro clima. Comunque non sono sorpreso, e come le ho detto sono convinto che qualcosa succederà: il fuoco comincerà ad ardere a breve, più precisamente nella settimana che precede il deposito delle liste. Mancano circa venti giorni, poi si comincerà a vedere qualcosa di più concreto».

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Un consenso plebiscitario per la vostra coalizione rischia di trasformare la tornata elettorale in una sfida interna: sicuro che questo non possa diventare anche un problema?

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«Questo è già un problema: inutile nascondersi dietro a un dito. Sicuramente il contesto interno porterà alla situazione in cui da un’unica banda di amici si passa a più gruppi in competizione, per dirla con una battuta. Senza dubbio ci sarà un clima di competizione interna, che non farà rimpiangere quel clima che si instaurava nello scontro con liste di opposizioni o comunque di formazioni alternative. La lotta per cercare il voto fino alla conclusione della campagna credo che non verrà meno: quindi l’atmosfera sotto questo punto di vista sarà quella consueta».

«Senza dubbio ci sarà un clima di forte competizione interna nella nostra compagine, che non farà rimpiangere quel clima che si instaurava nello scontro con liste d’opposizione o comunque di formazioni alternative»

A che punto è la definizione della sua lista, ed è vero che rispetto al 2017 dovrà fare i conti con alcune defezioni?

«Guardi, è naturale che si verifichino tali eventualità, tuttavia siamo abituati a questo genere di cose. Naturalmente siamo un gruppo di persone che agiscono sempre in maniera libera e democratica, di conseguenza tutti hanno la possibilità di scegliere dove si sentono più rappresentati o rappresentativi. Le defezioni spesso non dipendono tanto dalla scelta dei candidati, ma soprattutto dalle insistenti promesse, spesso enormi, che si riesce a fare, e dalle quali anche persone intelligenti possono rimanere abbagliate».

«Abbiamo varato tanti progetti e realizzato diverse opere pubbliche, che diventa difficile scegliere quella di cui vado più fiero. Sono orgoglioso di far parte di questa amministrazione, e se gli elettori lo vorranno, sarò felice di continuare a dare il mio apporto con l’abituale impegno»

Che cosa promuove di questi cinque anni di amministrazione e che cosa invece andava fatto meglio?

«Io promuovo tutto, perché è stato fatto tanto e tanto è ancora in via di realizzazione. Faccio parte di questa amministrazione con orgoglio e con tanto impegno: abbiamo ancora molti progetti da completare. Per quanto qualcosa si sarebbe potuto fare un po’ meglio, la cosa fondamentale è che la compagine lavori all’unisono nella stessa direzione. Se questo dovesse succedere anche nel futuro, credo che il paese spiccherà il volo. Se invece non tutti si sentiranno maturi per il ruolo di amministratore che il popolo vorrà conferire, allora saranno più lenti i tempi di realizzazione delle opere che sono già sul tappeto, o che potrebbero essere messe sul tappeto, grazie alle varie opportunità che stanno per arrivare dalla regione, dallo Stato e dall’Europa».

Da tecnico, qual è il progetto e l’opera varata da questa amministrazione che la convince di più e perché?

«Davvero difficile scegliere: è sufficiente guardare il cammino fin qui fatto per rendersi conto del grande numero di opere e progetti varati. Stiamo procedendo a una grande operazione di riqualificazione del verde pubblico: migliaia di piante sono state piantate e tante altre sono in corso di piantumazione; abbiamo varato il generale rifacimento dei marciapiedi; ci siamo spesi moltissimo per gli edifici scolastici, dal Rodari a Cartaromana, e poi la scuola media, la Durante, la Giovanni Paolo, ma anche per le palestre e tutte le installazioni di carattere sportivo che stiamo cercando di impiantare sul territorio per mettere a disposizione delle giovani generazioni il maggior numero di spazi. Inoltre, il parcheggio a due piani che dovrebbe nascere a breve nell’ex parcheggio Guerra dove ora abbiamo il terminal. E poi le rotatorie, che testimoniano il coraggio dell’attuale amministrazione di modificare alcune situazioni nell’intento di migliorare l’assetto generale della fruibilità del territorio. Sempre nell’ambito della mobilità bisognerà collaborare con l’Eav affinché le strade del paese siano percorse da piccoli bus, possibilmente elettrici, con stazionamenti in zone periferiche per agevolare ulteriormente la viabilità. Non dimentichiamo il grande progetto di riqualificazione del porto e della Riva destra per cercare di risolvere la problematica dell’acqua alta, con la circumvallazione della collina di San Pietro dove ci sarà una spettacolare passeggiata che collegherà la Riva destra a San Pietro; il ponticello della Foce con la relativa riqualificazione di quel tratto e della banchina olimpica. Forse dimentico vari altri progetti e realizzazioni, ma comunque sono orgoglioso di aver fatto parte dell’amministrazione che li ha voluti e, se il paese e gli elettori hanno apprezzato, mi auguro di poter ancora essere presente, perché metterò sempre a disposizione dell’azione amministrativa l’esperienza e l’impegno che finora ho continuamente profuso».

«In molti si chiedono se un’eventuale nuova maggioranza troppo ampia rischierà di creare problemi di equilibri interni, ma in tutta franchezza conto molto sulla maturità dei futuri eletti, che potranno dare il contributo che tutto il paese si aspetta»

Una eventuale nuova maggioranza troppo ampia non rischierebbe di creare problemi di equilibri all’ interno?

«Si tratta di una domanda che non si pone solo Lei, ma che si fanno in tanti. Comunque in tutta franchezza le dico che conto molto sulla maturità dei futuri eletti, che potranno dare il contributo che tutto il paese si aspetta. Ischia si aspetta persone di grande impegno sociale, di grande esperienza, oltre che di grande maturità ed equilibrio, che siano capaci di svolgere il ruolo a cui sono chiamati».

«In molti si chiedono se un’eventuale nuova maggioranza troppo ampia rischierà di creare problemi di equilibri interni, ma in tutta franchezza conto molto sulla maturità dei futuri eletti, che potranno dare il contributo che tutto il paese si aspetta»

Anche Barano sta vivendo un avvicinamento alle elezioni in tono minore. Ci sono analogie con Ischia o sono due casi distinti?

«Penso che ci siano molte analogie con Ischia. La situazione non è così dissimile: penso che vi sia una chiara maggioranza e grande difficoltà per chi deve allestire eventuali opposizioni. Dunque ciò che succede a Ischia sta accadendo anche a Barano. In genere quando le amministrazioni producono risultati, si creano anche dei forti imbarazzi per chi deve rappresentare un’alternativa».

«Su chi punterei tra Ottorino Mattera, Davide Conte e Gino Di Meglio come avversario di Enzo? Con la stessa coalizione alle loro spalle, secondo me sarebbero equivalenti»

Ottorino Mattera, Davide Conte, Gino Di Meglio: su chi scommetterebbe un euro come avversario di Enzo Ferrandino?

«Tutti e tre, con la stessa coalizione alle spalle, hanno la stessa valenza. Quindi non c’è “preferenza”. Ognuno di noi ha una storia alle spalle, e penso che il paese sia in condizioni di valutare di conseguenza. Dunque, parlando in termini di elezioni, dei tre nomi da lei fatti, secondo me uno vale l’altro».

«Le campagne elettorali della Prima Repubblica sono ormai storia: all’epoca i partiti erano una palestra di grande formazione, oggi si punta sulle individualità. È cambiato tutto, ma se devo essere sincero, quel modo di fare politica mi manca moltissimo»

Sia sincero, quanto le mancano le campagne elettorali che caratterizzavano la Prima Repubblica?

«Quella è un’altra storia. Di sicuro, la formazione che si poteva ottenere nei Partiti purtroppo oggi è sparita. Attualmente si punta sulle individualità, sui consensi elettorali che ciascuno mantiene e che diventano determinanti, ma un’idea di Partito, di coalizione che si forma negli stessi banchi, nella stessa aula, oggi è molto lontana e non è più proponibile, da come stanno le cose, a meno che non intervengano significative riforme. Se invece vuol proprio sapere quanto mi manca quel tipo di politica, devo proprio dirle che mi manca moltissimo».

«Procida Capitale è un’opportunità inesauribile per Ischia, anche se non condivido un certo “esclusivismo” visto in fase d’inaugurazione. E poi amo ricordare ciò che dichiarò Peppe Brandi: “Per una gita, Procida va bene; per un fine settimana, si può anche pensare a Capri; ma per una vacanza, non c’è altro che Ischia”»

Procida capitale italiana della cultura è per Ischia anche un’opportunità o soltanto uno “schiaffo”?

«Io ritengo che sia una fortissima opportunità, perché Procida per quanto estesa territorialmente non offre tutte le occasioni di ospitalità necessarie per questo tipo di evento, che invece tutti sono “costretti” a trovare a Ischia. Quindi si tratta di un’opportunità inesauribile. Gelosia o altri sentimenti negativi non credo facciano parte della nostra identità di politici o cittadini: siamo contenti del riconoscimento ottenuto dall’isola di Arturo. Credo che sia mancato qualcosa da parte di Procida soprattutto nella fase di inaugurazione: si sarebbe potuto e dovuto fare un discorso di grande coinvolgimento e complicità nella magnificenza delle isole che circondano Procida. Invece si sta portando avanti un discorso “esclusivo”, che sinceramente non mi è piaciuto molto. Ricordo durante un’edizione di Thermalia, la prestigiosa fiera del termalismo che si teneva a Ischia al palazzetto dello sport, un’espressione che usò Peppe Brandi e che rimase nella storia: “Per una gita, Procida va bene; per un fine settimana, si può anche pensare a Capri; ma per una vacanza, non c’è altro che Ischia”».

«Questa potrebbe essere davvero la mia ultima candidatura, ma se qualcun altro mi vorrà “imbarcare” in qualche futura esperienza elettorale, credo che mi potrei lasciarmi coinvolgere»

Il 2022 sarà la sua ultima candidatura o la politica è una passione che non conosce età?

«Glielo dico con grande onestà: per il grande impegno richiesto per la formazione di una lista, mi creda, penso proprio che questa sarà la mia ultima candidatura. Non è facile profondere tanto impegno, tanto tempo, per cercare di portare qualcosa di qualificante all’attenzione dell’elettorato. Di conseguenza credo che questa potrebbe davvero essere l’ultima mia avventura elettorale. Se poi qualcun altro mi vorrà “imbarcare” in qualche futura esperienza elettorale, credo che mi lascerò coinvolgere. In ogni caso con la prossima candidatura spero di poter completare il mio sogno, coltivato sin da quando iniziai nel 1975 come giovane amministratore, con due o tre obiettivi, che per ora non le rivelerò, e in quel momento credo che avrò adempiuto all’impegno che mi ero prefisso nelle mie pur modeste possibilità».

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