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Procida e i loculi, “affare” da un milione di euro

Il capogruppo consiliare di “Per Procida” Menico Scala e la consigliera Maria Capodanno chiedono la discussione in consiglio comunale di un argomento decisamente scottante

Nella giornata di ieri il capogruppo consiliare di “Per Procida” nonché commissario isolano di Forza Italia, Menico Scala, e la consigliera Maria Capodanno, hanno presentato un ordine del giorno, da discutere in una prossima seduta del Civico Consesso, nella quale si pone in risalto la realizzazione, da parte della Congregazione dei Turchini, autorizzata con Permesso n. 33 del 14 aprile 2016 del Comune di Procida, presso il locale cimitero comunale, di un numero consistente di momunentini funebri ed ossarini, per i quali si ipotizza un introito, da parte delle Congrega di oltre un milione di euro. “Premesso che il Governo della Congrega dell’Immacolata dei Turchini – scrive il consigliere Scala – con una scelta opportuna da parte del priore Domenico Lubrano Lavadera ha pensato di realizzare nuovi monumentini funebri / Ossarini presso il locale cimitero utilizzando gli spazi asserviti all’Oratorio dei Turchini.

Che il progetto che ne è scaturito, dotato di tutti gli assensi necessari, ha ben sviluppato tale idea; Che il governo commissariato attualmente in carica ha, da un lato, approvato il precedente lavoro e dall’altro ha dato esecuzione allo stesso; Che i lavori sono tutt’ora in corso utilizzando il sostegno economico dei nostri concittadini risultati assegnatari dei futuri loculi; Che da una serie di segnalazioni pervenute in ordine all’esosità dei costi, è stato necessario approfondire l’intera vicenda anche alla luce dei recenti articoli in prima pagina di un giornale locale; Che all’esito dell’approfondimento è emerso che: 1) Le entrate a favore della Congrega totalmente supportati dai cittadini assegnatari, ammontano a circa 1.100.000,00 euro a fronte di costi complessivi stimati pari a circa 600.000,00 euro con uno spread di circa 500.000,00 in favore della congrega; 2)Non risultano versati in favore del Comune di Procida le somme a titolo di oneri concessori e diritti di costruzione (previsti ma non versati nel bilancio Comunale).

Fermo restando che una volta incassata la somma, la stessa potrà essere anche utilizzata per lavori di miglioria del civico Cimitero; 3) L’enorme utile di circa 500.000 euro ( e cioè denaro sottratto alle economie dei nostri cittadini) non comporterà nessun beneficio per la Comunità e per il “ bene comune”; 4) E’ necessario approfondire ulteriori aspetti formali legati alla legittimazione della congregazione; Tutto ciò premesso DELIBERA: Il Consiglio Comunale impegna l’Amministrazione Comunale e gli Uffici per quanto di competenza a provvedere con assoluta urgenza alla regolarizzazione delle concessioni demaniale ed edilizia relative all’oggetto in esame e l’applicazione delle misure risarcitorie in ottemperanza delle vigenti norme in materia; Impegna l’Amministrazione Comunale a sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale le risoluzioni adottate, alla luce degli aspetti gestionali verificatisi”.

Nell’ordine del giorno si pone in risalto la realizzazione, da parte della Congregazione dei Turchini, autorizzata con Permesso n. 33 del 14 aprile 2016 del Comune di Procida, presso il locale cimitero comunale, di un numero consistente di momunentini funebri ed ossarini, per i quali si ipotizza un introito, da parte delle Congrega di oltre un milione di euro

Dalla richiesta degli esponenti di minoranza, insomma, si evidenzia in maniera abbastanza chiara quanto bollente potrebbe essere la “patata”. Ma proviamo a riepilogare i fatti. Il 14 aprile 2016 veniva rilasciato dal Comune di Procida alla Congregazione dei Turchini il Permesso n. 33 per un numero indefinito di monumentini funebri-ossarini, i cosiddetti locauli, presso il locale Cimitero. Attualmente sono in corso i lavori di costruzione ed a qualcuno è sorto il dubbio sulla titolarità della proprietà. Da una visione della pratica emergerebbe che non è allegato alcun titolo che legittimi la proprietà dell’area occupata dai beneficiari del detto permesso a costruire se non un richiamo nella relazione tecnica in cui si legge: “La nuova struttura verrà realizzata nel terrapieno corrispondente all’area di sedime del sagrato antistante l’oratorio dei Turchini”, a parte altra documentazione relativa a pregressi interventi in altra area. Dalla visura catastale e dal Piano Regolatore del Cimitero emergerebbe un’unica particella di proprietà del Comune e non si evince alcuna proprietà di detta Congregazione, oltre area cimiteriale di mq 55, particella n 219 e fabbricato rurale regolarmente acquistati.

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Già l’area di sedime della Chiesa e della Cappella è presumibile siano state date in concessione all’atto della loro edificazione, giacché non si rileva da nessun atto l’appartenenza alla Congregazione. Insomma, senza scivolare troppo nel tecnico, sembrerebbe in ogni caso evidente che non esisterebbe motivo per considerarle di proprietà della Congregazione il sagrato ed il viottolo di accesso a dette strutture, a sinistra del cancello principale d’ingresso al Cimitero ed il sottostante terrapieno. La bolla dell’Arcivescovo di Napoli Guglielmo Sanfelice datata 1878, richiamata nella relazione tecnica, avrebbe potuto essere autorizzativa di celebrazioni di funzioni religiose, non certamente di diritti di proprietà. Una bolla che peraltro, per quanto inutile, non risulta nemmeno allegata agli atti. Ecco perché, forse, su questa vicenda è il caso di fare davvero luce.

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