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Proroga tribunale, Buono la prende con filosofia: «Non si poteva ottenere di più»

Il presidente dell’Assoforense commenta il provvedimento contenuto nel Milleproroghe: «È un segnale positivo che mostra l’attenzione delle forze politiche verso le istanze delle sedi giudiziarie isolane. Per la definitiva stabilizzazione attendiamo il compimento dell’iter legislativo»

All’indomani della proroga di un anno che il Ministero della Giustizia ha accordato alla Sezione distaccata di Ischia del Tribunale, il presidente dell’Assoforense Gianpaolo Buono cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. Tutti sanno che l’obiettivo grosso, quello realmente e fortemente perseguito, è il raggiungimento della definitiva stabilizzazione della sede giudiziaria, sfuggendo alla spada di Damocle delle continue proroghe che non garantiscono l’orizzonte oltre i tre anni. Tuttavia l’avvocato Gianpaolo Buono frena il disappunto che serpeggia tra vari avvocati: «Io prendo questo provvedimento come un fatto comunque positivo perché significa che l’attenzione sul problema delle sedi distaccate insulari e la loro stabilizzazione si mantiene viva. Le forze politiche presenti in Parlamento dunque non stanno sottovalutando la questione».

Ricordiamo che il Ministero due giorni aveva inviato una nota, riguardante le Sezioni distaccate dei Tribunali delle isole di Ischia, Lipari e Portoferraio, nella quale si legge che il Ministro Bonafede, sentiti gli Uffici competenti in materia, «con D.L. 27/07/2018, n. 91, art. 2, comma 3 e con provvedimento inserito nel “milleproroghe”, approvato l’11 febbraio 2020 con emendamento del governo n.859, ha favorito la proroga per le sezioni distaccate menzionate, testimoniando una certa sensibilità riguardo i tribunali insulari di prossimità». La missiva si concludeva spiegando che «per quanto riguarda la definitiva stabilizzazione dei tribunali citati, ci si riserva di approfondire ulteriori spunti di modifica normativa».

L’avvocato Buono ha proseguito: «D’altronde, è vero che se la proroga ora accordataci non fosse stata concessa nell’ottica di una futura stabilizzazione, ciò ci lascerebbe sicuramente insoddisfatti. Questo è ovvio. Comunque nel milleproroghe poteva essere previsto soltanto un provvedimento del genere, non potevamo certo ottenere la stabilizzazione. Però, ribadisco che stiamo ottenendo una risposta positiva da parte di tutte le forze politiche: dal centrosinistra al centrodestra ci è stata manifestata una grande sensibilità verso questa tematica. Per adesso dunque cerchiamo di vederla sotto questa prospettiva. L’obiettivo principale richiede tempi più lunghi. Direi di attendere la scadenza di giugno, cercando di coinvolgere in questo arco di tempo tutte le energie utili, da ogni fronte politico. Quindi la proroga di un anno è positiva se essa serve a consentire di lavorare utilmente per ottenere poi la definitiva stabilizzazione tramite un provvedimento legislativo approvato dal Parlamento. La maggioranza ha comunque dimostrato di essere “sul pezzo”, quindi di non trascurare le nostre istanze. D’ora in poi dovrà esserci una convergenza di natura eminentemente politica, diretta a salvaguardare specifiche realtà locali e insulari, rispetto alla scelta su scala nazionale che è già stata fatta anni fa con l’accorpamento e la soppressione di varie sedi distaccate. Guardiamo dunque alla proroga come una base per la futura legge di stabilizzazione». Il presidente dell’Assoforense ha concluso con un’osservazione “tecnica” che lascia ben sperare: « Non dimentichiamo che la proposta di legge ha iniziato il suo iter, e in Commissione giustizia alla Camera dei Deputati si sono espressi positivamente anche rappresentanti di forze politiche che non sono tra quelle proponenti, cioè Pd e Cinque stelle: questo è un dato estremamente confortante».

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