LE OPINIONI

«Caffè Scorretto»«Basta drammi, la gente vuole altro»

Facciamo finta per un momento di essere uno spettacolo diverso dalla parodia, da quello che sta accadendo a Lacco Ameno (ahinoi!) in cui da un lato si evitano le valutazioni politiche mentre dall’altro continuano le denunce a questo e a quello. Diamo il via a una simulazione di un’isola fatta di persone, soprattutto nella categoria degli amministratori, con cui si possa affrontare temi quali “innovazione”, “mobilità sostenibile”, “politica economica”, “economia e tessuto sociale” e, in senso più ampio, di “strategia di breve e medio termine”. Facciamo finta, poi, di colloquiare con individui capaci di assorbire, tanto nelle maggioranze quanto nelle opposizioni di ogni comune, qualcosa dal confronto e non solo inclini al rumore di fondo che hanno nella testa e, oltre, siano capaci di restare in silenzio di fronte a temi e argomenti per molti ancora sconosciuti o addirittura occulti – come quelli che ho elencato, per esempio – o, per integrare le proprie voragini neurali e informative; immaginiamo di trovarci di fronte a persone spronate dalla curiosità di conoscere per andare oltre la solita bega quotidiana che, a sentire le “voci” di molti, ha anche un poco stancato.

Facciamo finta, insomma, di lavorare tutti per questo fantomatico “bene del paese”, specie a Lacco Ameno ma come sempre il discorso non può che estendersi al resto dell’isola, adesso che la campagna elettorale è finita mentre c’è chi ancora continua quella che alcuni hanno definito una sorta di “guerra personale d’onore”. Si dovrebbe evitare di fare la fine di Hiroo Onoda, quel militare giapponese che dopo quasi 30 anni dalla fine della Seconda guerra Mondiale fu arrestato nella giungla, sull’isola filippina di Lubang, perché si rifiutava di credere che la guerra fosse finita. In un passaggio l’ha ricordato per esempio anche Franco Borgogna, nel suo intervento di domenica scorsa: «De Siano ritiene non valida tutta la procedura in quanto inficiata da un errato conteggio delle schede nel primo turno, per cui – è la sua tesi – il secondo non ci doveva nemmeno essere. Anche se così fosse, e sicuramente gli avvocati Gino Di Meglio e Paolo Scarano sapranno sparare le loro cartucce, nessuno può ignorare la circostanza che, al secondo turno (legittimo o non legittimo che sia) la popolazione ha dato oltre 150 voti in più a Pascale. Ergo, De Siano riterrebbe giusto un eventuale ribaltamento di responso, sapendo che la parte maggioritaria del paese gli è contro? E, di fronte ad un pronunciamento del Tar che gli desse ragione, quale speranza ci sarebbe più di ripristinare un corretto e democratico confronto maggioranza-opposizione? E come potrebbe più pacificarsi il paese? Non è più questione tecnico legale giocata sul filo delle schede contestate, ma è questione etico politica». Lucido e chirurgico, Franco. E non si può che essere sulla stessa lunghezza d’onda. Immaginiamo perciò di non essere più bipolari e gettiamoci nella follia che potrebbe derivare dall’ascolto attivo come dal voler imparare qualcosa di diverso dalla solita solfa su chi ha vinto e chi no, e che in tanti ancora ripetono a cantilena per celebrarsi nell’autoconvinzione che un giudice, provetto Messia, ristabilirà l’ordine turbato e facciamo una piccola considerazione sul cambiamento. Gli argomenti che dovrebbero entrare di diritto nell’agenda di un sindaco e della sua squadra, ma in ciò non escluderei le opposizioni, sono quelli che ho citato sopra. Si avverte la necessità di “(ri)educare” la gente a questi temi perché si rimpiangono i tempi in cui per parlare di certe cose, prima di nominarle, bisognava conoscerle. Facciamo entrare di nuovo nel lessico “della gente normale”, quella che vota per intenderci, la curiosità su che cosa fa o non fa, un’amministrazione e perché. E in questo il nuovo sindaco di Lacco Ameno, potrebbe di fatto essere l’iniziatore di un percorso amministrativo rinnovato aprendolo alla cittadinanza anche per mezzo della stampa locale, pure per darle l’occasione di usare il proprio potere di critica e andare oltre il pettegolezzo su temi che riguardano tutti, come il miglioramento della raccolta differenziata, la mobilità e, perché no – qui mi getto in avanti lanciando un tema sul quale ritornerò – della possibilità di prevedere la costituzione di una “moneta digitale comunale” aperta al pubblico, persone, aziende e imprenditori, che potrebbe non solo favorire ma addirittura cambiare in modo radicale la modalità degli scambi e la partecipazione dei cittadini alla “vita pubblica” affrontando nuove sfide competitive.

Suvvia, che si parli di qualcosa d’interessante: questo vuole sentire la gente. Parliamo di un “piano strategico” con l’obiettivo primario di favorire l’uso dei mezzi pubblici e ridurre l’uso dell’automobile e attribuire alle amministrazioni locali la rete di aree pedonali, sistemi di sosta intelligente, trazione elettrica, in una logica di Smart city. Magari tutto ciò riguarderà sicuramente l’isola, e un tavolo, permanente e ideale, tra le sei amministrazioni, potrebbe impegnarsi per promuovere un regolamento unico per i taxi e il loro avvicendamento da diesel e benzina a ibrido, insieme all’uso del bus al posto dell’automobile con la finalità di promuovere un’impresa innovativa con servizi di qualità pari alle altre regioni in Europa e creare posti di lavoro. Facciamo finta e, per una volta, droghiamoci d’immaginazione per costruire e proporre Ischia come esempio innovativo nel Golfo di Napoli.

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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