CRONACAPRIMO PIANO

Rivoluzione fatale nella Diocesi di Ischia

Il vescovo Gennaro Pascarella vara una serie di nomina, in primis Gaetano Pugliese che diventa il nuovo vicario della Diocesi. Ma nel rimescolamento delle carte don Carlo Candiido resta senza una parrocchia e i fedeli non la prendono bene. Che “promozione” per don Marco Trani

Di fatto, all’atto pratico, si tratta di normali rotazioni. E anche accorpamenti se sulla nostra isola si consideri che le Chiese restano sempre tante ma i sacerdoti sono sempre meno. Ergo, ci vuole poco a capire che i conti non tornano. Ma la nuova girandola, o se preferite “revolution”, varata dal vescovo d’Ischia Gennaro Pascarella fa inevitabilmente discutere e soprattutto ha sollevato un immediato dibattito tra i fedeli. Con botta e risposta che in molti casi non sembrano affatto all’insegna del “porgi l’altra guancia”, anzi ricordano molto i conflitti tra guelfi e ghibellini. Tutto nasce dalla circostanza legata al fatto che il pastore della Diocesi isolana ha provveduto ad effettuare una serie di nomine che come vedremo hanno una vittima illustre, anzi illustrissima. Ma andiamo con ordine. Pascarella ha nominato il nuovo vicario della Diocesi di Ischia e si tratta del sacerdote Gaetano Pugliese, che tra l’altro già ricopriva l’incarico di cancelliere vescovile. Pugliese subentra così allo storico parroco della Chiesa di Santa Maria delle Grazie in San Pietro, don Agostino Iovene, che in una nota lo stesso vescovo ringrazia “per il servizio e la dedizione resi alla Chiesa nei suoi otto anni da vicario”. Il sacerdote Carlo Mazzella, già vice cancelliere vescovile, assume la carica di cancelliere vescovile.

Don Carlo Candido

Tutti gli altri “movimenti” sono stati esplicati al pari dei precedenti in un comunicato stampa diffuso nel primo pomeriggio di ieri, ve li riportiamo integralmente e testualmente: “Il Vescovo ha trasferito la sede della parrocchia di S. Maria Assunta in Ischia dal Santuario diocesano di S. Giovan Giuseppe della Croce alla Chiesa Conventuale di S. Antonio, nominando Parroco della suddetta Parrocchia il Rev.do P. Mario Lauro (Ordine dei Frati Minori). Il Vescovo Gennaro presiederà il rito d’ingresso del nuovo parroco Sabato 8 ottobre 2022. Il Rev.do P. Vincenzo Ponticelli (Ordine dei Frati Minori) è nominato vicario parrocchiale di S. Maria Assunta in Ischia e Rettore della Chiesa di S. Francesco in Forio. Mons. Pascarella ringrazia il Rev.do Sac. Carlo Candido per i dodici anni di ministero presbiterale che ha svolto quale pastore della parrocchia di S. Maria Assunta in Ischia. Il Rev.do Sac. Giuseppe Caruso, già amministratore parrocchiale di S. Francesco Saverio in Forio, è nominato parroco di tale parrocchia. Il Rev.do Sac. Marco Trani, già amministratore parrocchiale di San Ciro Martire in Ischia, è nominato parroco della suddetta parrocchia e moderatore dell’unità pastorale di Ischia Porto riguardante le parrocchie di Santa Maria di Portosalvo, Santa Maria delle Grazie in San Pietro, e San Ciro”.

La Diocesi di Ischia

Insomma, un vero e proprio stravolgimento della “mappa clericale” sulla nostra isola, ma dovuta a cosa? In effetti in Italia la Conferenza Episcopale (e dunque tutti i vescovi italiani) ha disposto che la nomina di un parroco abbia la durata di nove anni (fonte diritto canonico CEI). Da qui perverrebbe la decisione di mons. Gennaro Pascarella di far ruotare alcuni parroci. Va anche detto che questo iter non rappresenta assolutamente regola aurea: in altri casi i sacerdoti non vengono spostati ma sempre per motivazioni ben precise quali l’anzianità (l’essere giunti in prossimità della pensione), motivi di salute ed altre circostanze ben definite e circoscritte. Il problema di questo rimescolamento delle carte, dicevamo in apertura, è che lo stesso ha prodotto una vittima illustre e cioè il parroco di Ischia Ponte don Carlo Candido, che allo stato dell’arte si ritrova a non essere sacerdote di nessuna parrocchia isolana il che rappresenta un dato sicuramente clamoroso. Che cosa farà allora Carlo? Si prenderà un anno “sabbatico”? Continuerà a seguire i giovani di tutta l’isola con i quali peraltro ha sempre dimostrato di saper avere un feeling particolare? Avrà altri incarichi? Difficile capire adesso cosa succederà, verosimilmente tra Candido e il vescovo Pascarella dovrà esserci un confronto e soprattutto dovrà venir fuori qualche proposta che il secondo dovrà formulare al primo.

Don Marco Trani

Nell’attesa, il clima che tira non è proprio dei migliori. Tra i tanti commenti che si sono sprecati sui social, c’è quello di Alessandro Mazzella che dice la sua senza peli sulla lingua e suscitando l’inevitabile reazione a catena. Scrive testualmente: “Apprendo la notizia che non sarai più il parroco di Ischia Ponte, mi dispiace profondamente, mi dispiace anche per quei fedeli parrocchiani che tanto ti hanno aiutato e tanto ti vogliono bene, ma purtroppo come in tante altre realtà dove si cerca di fare la volontà di Dio c’è sempre la rappresentanza di chi fa la volontà del Diavolo, (e di queste affermazioni mi assumo tutte le responsabilità) questa rappresentanza dovrebbe stare lontano dalla casa di Dio e lontano dai beni materiali di quella chiesa. Ovunque ora tu andrai sono contento, basta che tu sia felice, perché se lo sei tu lo sono anche io”. Insomma, parole dure e chiare, quasi da ultras, poi c’è anche Marco che ad esempio è perentorio: “Giù le mani da don Carlo altrimenti chiamo il Papa”.

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