CRONACA

Lo sfogo del dottore: «Buone feste a chi odia il Rizzoli»

Un medico dell'ospedale di Lacco Ameno racconta quanto impegno e difficoltà c'è dietro ogni ricovero sull'isola

Un ricovero, la mancanza di un posto letto, gli sforzi per trovare una sistemazione adeguata, mentre si effettuano tutti gli esami necessari per effettuare una diagnosi accurata. Si fa presto a criticare l’ospedale e le sue presunte inadempienze. Per tenere in piedi l’efficienza di un nosocomio c’è un lavoro enorme, un gioco di incastri che si regge su professionalità e spirito di abnegazione. Lo sanno bene i medici che ogni giorno e notte rappresentano un faro per ogni genere di emergenza.

“Nel mio ultimo turno in ospedale – racconta il dottor Mazza – verso le ore 0,30 un paziente e’stato accompagnato dai familiari in pronto soccorso. Aveva la febbre, era un paziente cardiopatico con tante altre malattie,tra cui dolori addominali ricorrenti. Alle ore 0:30 in questo amato odiato ospedale l’ unico dell isola dove tutti siamo al corrente che esistono limiti legati alle patologie più drammatiche, al paziente ho praticato ecg, esami ematici, rx torace, ecografia, e poi tac addome (proprio quello che fanno in 10 giorni a Napoli) inoltre terapia e consigliato poi il ricovero per diagnosi ultima di pancreatite subacuta con colecistite subacuta. Il posto non c’era, l’ho fatto inserire su una barella in una stanza non in corridoio.

Alle 1:40 circa dopo tutte queste prestazioni mi viene fatta la domanda del santo Natale : dottore, perché devo firmare il ricovero in barella? bello togliersi le responsabilita’.Ho risposto che io stesso mi sarei messo su una motovedetta per portarlo in un comodo letto a 5 stelle di un ospedale come il Cardarelli o altro pure a Caserta deciso dal 118 e da chi gestisce i trasferimenti Ischia Napoli. Questo tra i tanti fatti che colpiscono noi operatori sanitari non mi ha suscitato polemiche mentali o attriti tra medici e pazienti o auto riflessione sul nostro piccolo, perche’piccolo è, ospedale. Non mi ha suscitato odio verso il mio primario che lo vedo in prima linea a cercare di migliorare il pronto soccorso, nè odio contro il PD o chissà verso chi gestisce questo piccolo ospedale. Certo – sottolinea il medico – io vorrei un Rizzoli con tanti posti letti, personale educato e presentabile, specialisti miracolosi, attrezzature nuove, reparti di ginecologia e pediatria che rispettano le madri e i bambini, l ‘hospice per i malati terminali, un oculista, un urologo, un otorino sempre presente.. Vorrei.. Vorrei… Vorrei.. Vorrei un ospedale bellissimo organizzato da politici, si perche’ l ospedale per chi non lo sapesse è gestito dalla politica, i medici ed il personale sono solo dipendenti che con un secchio tolgono acqua da una barca gestita dai politici. A Natale tutti dobbiamo essere buoni, ma molti non lo sono e passano il tempo non a cercare di diventare buoni ma a giudicare. A giudicare i buoni, e qualche volta pure i cattivi che lavorano senza mezzi e si stressano di più in questo paese che si chiama Italia e sud Italia. Buon natale a chi odia il Rizzoli”.

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Rossy

Una struttura ospedaliera, salvezza per l’essere umano non si può odiarla. Se per mantenere il suo funzionamento fate salti mortali è normale, avete scelto voi di fare questo mestiere che dovrebbe essere svolto con tutto l’impegno, serietà e amore. Ischia di ospedale ne possiede solo uno perciò per uno che già a fatica si reca nella struttura si deve sentire accolto con amore da tutta l’equipe. Quindi facciamo un bel brindisi al Rizzoli e che il 2020 sia sicuro.

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