Si scoperchia la pentola. La coraggiosa uscita allo scoperto dell’assessore comunale di Ischia, Roberta Boccanfuso, con una lettera al Sindaco, farà un po’ luce sul modo di amministrare questo paese. Dopo un anno di Giunta tecnica vi è stata la sostituzione con una nuova Giunta.
La seconda Giunta ha dimostrato un pedissequo ossequio al Sindaco. La paura dei tre maschietti presenti in Giunta di essere mandati a casa dal Sindaco è apparsa evidente quando hanno accettato di scomparire letteralmente dalla scena amministrativa. La Boccanfuso ci dice che i componenti dovevano solo firmare le delibere già preparate. E’ mai possibile? Questo paradosso dovrebbe farci capire se Enzo non si fida di chi ha scelto come suoi collaboratori o gli assessori chissà per quali motivi sono stati a guardare chi amministrava. Qualunque sia la risposta il risultato di un anno di lavoro è stato per il paese molto poca cosa.
Analizzando i provvedimenti si può arrivare a dire che il Sindaco personalmente si è speso molto ma con lentezza e con provvedimenti che denotavano scarso studio d’insieme. Gli obbiettivi perseguiti mancavano sempre del tocco finale per renderli accettabili. Evidente mancanza di collegialità. La Boccanfuso, che alcuni ritengono pilotata dal padre, ha coraggio da vendere. In un paese dove l’opposizione si è letteralmente accodata alla maggioranza il vecchio democristiano, padre dell’assessore, va ringraziato, qualora abbia aiutata la figlia a non essere solo una figura soggetta a brutte figure. Conseguenzialmente lui che ha convinto Sorrentino e Mazzella ad appoggiare il Sindaco in un momento in cui si poteva mandare a casa deve decidere, se ne ha la forza, cosa dobbiamo farne di questo paese. Enzo vuole amministrare da solo? I quindici consiglieri si accontentano di aprire la borsa? Il paese deve pur saperlo.
