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Pio Monte, una cordata tedesca in corsa per l’acquisto

CASAMICCIOLA TERME – E’ un’icona del degrado isolano. Ovunque lo guardi, dal mare entrando nelle acque di Casamicciola Terme, o anche da terra e ancor di più passeggiandovi all’interno, lo ammiri guardandolo come si fa ad una struttura dalle incredibili potenzialità, in grado di mutare le sorti e la storia di un paese e della sua comunità, ma nel contempo osservandolo come una “grande incompiuta”, destinata a rimanere tale. Parliamo del Pio Monte della Misericordia, un paese nel paese, cadente, diroccato, vergognosamente impraticabile. Gestito da un ente che non ha né la voglia né la forza di rimetterlo a nuovo. Perché occorrono diverse decine di milioni di euro: secondo alcuni addetti ai lavori una cinquantina, e poi vedere cosa farne. Sicuramente qualcosa che, appare ovvio, abbia attinenza con il turismo, motore della nostra economia. In passato si è sempre sperato che qualche investitore, o qualche fondo addirittura, potesse mettere gli occhi su quella struttura. Come nel calcio, tutti hanno immediatamente pensato agli sceicchi arabi, non fosse altro che per le enormi disponibilità economiche a disposizione. Pensare ad altre strade pareva utopia. Appunto, pareva.

Perché dopo numerose indiscrezioni adesso arriva la notizia che un po’ tutti auspicavano. C’è una trattativa avviata tra l’amministratore del Pio Monte della Misericordia, il dott. Leonetti, ed una cordata non meglio identificata di imprenditori tedeschi per la cessione della mega struttura. Una trattativa che è stata confermata a denti stretti anche dal diretto interessato, il quale però per ovvi motivi avrebbe preferito che il discorso intavolato continuasse a proseguire sotto traccia. Ma non è tutto, ad un autorevole esponente politico casamicciolesi, lo stesso Leonetti ha anche confermato che la trattativa si trova in una fase estremamente avanzata. Insomma, non siamo certo alle prime schermaglie e se dovessimo andarcene per idea, considerate le cifre che ballano tanto per l’acquisto quanto (soprattutto) per la ristrutturazione del cespite, dobbiamo pensare che le parti siano sedute ad un tavolo da diversi mesi. Piuttosto quello che sorprende, ma non più di tanto, è l’assoluta assenza e lontananza della politica locale da una faccenda comunque delicata e significativa, proprio perché – come abbiamo già rimarcato – il Pio Monte che rinasce a nuova vita può finalmente far decollare la cittadina termale. Ovviamente non è dato sapere cosa potrebbe sorgere in loco, l’ipotesi più facilmente gettonabile è quella di un albergo di lusso ma anche di una struttura polivalente (con degli spazi e delle attività in grado anche di fungere da attrattiva per turisti facoltosi e magari per gli stessi diportisti ormeggiati a un tiro di schioppo, praticamente di fronte) già c’è chi pensa a quel progetto del casinò di cui in passato sull’isola si è già ampiamente discusso. In ogni caso, qualunque possa essere il destino del Pio Monte, sapere che – se l’affare dovesse concludersi – quel cumulo di macerie finalmente scomparirà, è davvero tanta roba.

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