CULTURA & SOCIETA'

Le chiese parrocchiali del Buon Pastore, di Campagnano e della Maddalena in festa per l’arrivo della madonnina della medaglia miracolosa

“Tre giorni con maria” con le accoglienze di Don Antonio Angiolini, Don Carlo Mazzella e Don Gino Ballirano e le loro comunità parrocchiali - la storia dell’apparizione della Madonnina a Santa Caterina Labourè a Parigi nel 1830

La Madonnina della medaglia miracolosa benedetta da Papa Francesco è arrivata nella nostra isola domenica scorsa 2 ottobre accolta nella chiesa di Gesu’ Buon Pastore di via Leonardo Mazzella dal Parroco don Antonio Angiolini e dalla comunità parrocchiale in festa dove ha sostato fino ad ieri pomeriggio 5 ottobre. Ieri stesso mercoledì la madonnina della medaglia miracolosa custodita e protetta in una bacheca trasparente è stata trasferita presso la chiesa dell’Annunziata (parrocchia di San Domenico in SS.Annunziata) a Villa Campagnano accolta dal parroco Don Carlo Mazzella e dai suoi parrocchiani.

PAPA FRFANCESCO IN VATICANO BENEDICE L’IMMAGINE DELLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

Vi resterà tre giorni fio a sabato 8 Ottobre con un programma di celebrazioni liturgiche e in incontro con bambini, doppie di fidanzati,anziani e ammalati e con distribuzione della medaglia miracolosa. Al termine dei tre giorni di Campagnano con Maria avverrà l’ultimo passaggio alla Parrocchia della Maddalena di Casamicciola dove la madonnina della medaglia miracolosa sarà ricevuta ed accolta dal parroco Don Gino Ballirano e comunità dei fedeli. Vi rimarrà fino a mercoledì 12 ottobre.Dopo di che, la partenza da Ischia accompagnata da due missionari vincenziani. La medaglia miracolosa e l’apparizione della Madonna a Santa Caterina Labourè a Rue du Bac Parigi in Francia nella notte tra il 18 ed il 19 luglio 1830. Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia… “.

Riguardo i raggi che provengono dalle mani di Maria, la Vergine stessa rispose:”Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”. Da qui parte il viaggio itinerante in tutta Italia e quindi anche nella nostra isola della madonnina e della medaglia miracolosa benedetta da Papa Francesco 11 novembre 2020, in Vaticano, alla presenza del Superiore Generale della Congregazione della Missione, P. Tomaž Mavrič, CM, del Visitatore della Provincia d’Italia P. Erminio Antonello, CM e di altri rappresentanti della CM e delle Figlie della Carità. Infatti il Pellegrinaggio per l’Italia e per Ischia si sta compiendo per chiedere la intercessione della madonna affinché cessi per sempre la pandemia del Coronavirus. Ma non solo: anche per accrescere la nostra devozione e il nostro amore per la Vergine Maria nei suoi 192 anni dalla sua apparizione in Francia a Santa Caterina.

Nella descrizione di Maria Di Lorenzo apprendiamo che a Parigi, al numero civico 140 di Rue Du Bac, c’è un Santuario, nel quale si trova la Cappella della Medaglia miracolosa: non è molto distante dal Louvre ed è comodamente raggiungibile mediante la metropolitana che ha una delle sue fermate proprio a Rue Du Bac. La Cappella della Medaglia miracolosa attira ogni anno un milione di pellegrini, persone di ogni razza e colore, che vengono qui, nel cuore di Parigi, a cercare una risposta ai loro problemi esistenziali, a chiedere grazie alla Madre che tutto sa e comprende e con cui ci si può sfogare come soltanto con una madre è possibile fare, nel più assoluto silenzio, in un clima di grande fervore e raccoglimento. È il mistero di Rue du Bac, un mistero che nasce 174 anni fa, dalle apparizioni della S. Vergine a una giovane novizia delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’Paoli, Caterina Labourè, a cui la Madonna affidò la realizzazione di una medaglia cosiddetta “miracolosa” che, da quasi due secoli ormai, ha conquistato con le sue innumerevoli grazie e prodigi il mondo intero.

La stessa Caterina Labourè, così racconta la storia delle apparizioni: “Venuta la festa di San Vincenzo (19 luglio 1830) la buona Madre Marta (direttrice delle novizie) ci fece alla vigilia un’istruzione sulla devozione dovuta ai Santi e specialmente sulla devozione alla Madonna. Questo mi accese un gran desiderio di vedere la Santissima Vergine, che andai a letto col pensiero di vedere in quella stessa notte la mia buona Madre Celeste: era tanto tempo che desideravo vederla. Essendoci stato distribuito un pezzettino di tela di una cotta di San Vincenzo, ne tagliai una metà e l’inghiottii. Cosi mi addormentai col pensiero che San Vincenzo mi avrebbe ottenuto la grazia di vedere la Madonna. Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor Labouré! Suor Labouré”. Svegliatami, guardo dalla parte donde veniva la voce, che era dal lato del passaggio del letto, tiro la cortina e vedo un Fanciullo vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, il quale mi dice: “Vieni in cappella; la Madonna ti aspetta”.

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Il Fanciullo mi condusse nel presbiterio, dove io mi posi in ginocchio, mentre il Fanciullino rimase tutto il tempo in piedi. Parendomi il tempo troppo lungo, ogni tanto guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna. Finalmente giunse il sospirato momento. Il Fanciullino mi avverti, dicendomi: “Ecco la Madonna, eccola!”. Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire dalla parte della tribuna, presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santissima Vergine che venne a posarsi sui gradini dell’altare dal lato del Vangelo. Dire ciò che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile… Io, guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiandomi sui gradini dell’altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di Maria…Fu quello il momento più dolce della mia vita… “Figlia mia – mi disse la Madonna – Dio vuole affidarti una missione. Avrai molto da soffrire, ma soffrirai volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrai la grazia; dì tutto quanto in te succede, con semplicità e confidenza. Vedrai certe cose, sarai ispirata nelle vostre orazioni, rendine conto a chi é incaricato dell’anima tua…”.

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Quanto tempo restassi con la Madonna, non saprei dire: tutto quello che so è che, dopo di avermi lungamente parlato, se ne andò scomparendo come ombra che svanisce, dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da cui era venuta. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più il sonno”. Il 27 Novembre dello stesso anno, alle 17,30, Caterina ha una nuova visione durante la meditazione in cappella: vede come due quadri animati che le passano davanti in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera (il globo terrestre) e tiene tra le mani un piccolo globo dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nel secondo, dalle sue mani aperte escono raggi di uno splendore abbagliante. Nello stesso tempo Caterina ode una voce, che dice: “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”. Poi un ovale si forma attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in un semicerchio questa invocazione, prima sconosciuta, in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.Subito dopo l’ovale della medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto una croce sormonta la M di Maria, in basso due cuori, l’uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada.

Caterina ode allora queste parole:”Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”. Caterina riferisce al suo confessore, il Padre Aladel, la richiesta fatta dalla Madonna circa la medaglia, ma il sacerdote reagisce negativamente ed intima alla novizia di non pensare più a queste cose. Qualche mese più tardi, pronunciati i voti, Caterina Labourè viene inviata al ricovero di Enghien per curare gli anziani. La giovane suora si mette al lavoro,. ma una voce interiore l’assilla continuamente: “Si deve far coniare la medaglia”. Caterina ne riparla al suo confessore. Intanto nel febbraio del 1832 scoppia a Parigi una terribile epidemia di colera, che provocherà più di 20.000 morti. In giugno le Figlie della Carità cominciano a distribuire le prime 2.000 medaglie, fatte coniare da Padre Aladel. Le guarigioni si moltiplicano, come le protezioni prodigiose e le conversioni spirituali. Il popolo di Parigi comincia a chiamare la medaglia “miracolosa”.Nell’autunno 1834 c’erano già più di 500.000 medaglie. Un anno dopo soltanto ne circolavano più di un milione. Nel 1839 la medaglia veniva diffusa in più di dieci milioni di esemplari, e alla morte di suor Caterina, nel 1876, si contavano più i un miliardo di medaglie!

Il ringraziamente del gruppo volontariato Vincenziano di Ischia

Il Gruppo volontariato Vincenziano di Ischia con Maria con Concetta Mazzella ringrazia il Comandante Antonio Mazzella della Medmar per la particolare attenzione offerta ai Missionari Vincenziani che hanno accompagnato ad Ischia l’immagine della Madonnina della Medaglia Miracolosa presente fino a mercoledi (ieri ) alla Parrocchia Gesù Buon Pastore e poi a quella di Campagnano fino a sabato 8 ottobre ed infine a Casamicciola alla Maddalena fino a mercoledì 12 ottobre

Speciale Reportage di GIOVAN GIUSEPPE LUBRANO Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmail.com

info@ischiamondoblog.com

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