LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Dimmi come “dorme” il tuo Comune e ti dirò che futuro avrai»

Forse non è il caso di soffermarsi solo all’inattività delle Amministrazioni isolane che talvolta accennano una parola o un’idea nelle interviste, tra uno sbadiglio vuoto e l’altro. Il discorso deve essere inevitabilmente più ampio e interessare la gente. Insomma, dovremmo evitare di fermarci al (semplice) palazzo comunale, ai suoi intrecci come ciò che accade all’interno delle “sedi” di servizio usate da infallibili statisti per cercare una casa e appollaiarsi su posizioni e rendite (forse anche occulte) di effimera notorietà.

Forse non è il caso di soffermarsi solo all’inattività delle Amministrazioni isolane che talvolta accennano una parola o un’idea nelle interviste, tra uno sbadiglio vuoto e l’altro. Il discorso deve essere inevitabilmente più ampio e interessare la gente. Insomma, dovremmo evitare di fermarci al (semplice) palazzo comunale, ai suoi intrecci come ciò che accade all’interno delle “sedi” di servizio usate da infallibili statisti per cercare una casa e appollaiarsi su posizioni e rendite (forse anche occulte) di effimera notorietà

Pur considerando la facoltà di chiedere conto ai propri amministratori, in definitiva porre domande su che cosa stanno facendo – magari non leggerlo solo sui giornali – dovrebbe divenire la nuova prassi, si potrebbero raccontare storie incredibili.

Per esempio si potrebbe narrare d’interessi poco palesi o della vocazione più importante del popolo isolano che sembrerebbe esser preda del letargo invernale, pronto a lasciare il posto alla bella stagione ai primi accenni di primavera. Per sentirci protetti e galleggiare nella conclusione che nessuno dirà niente e per fortuna non sta cambiando nulla, in questi ultimi anni tra un alluvione-frana e un terremoto, la certezza che tutto rimarrà nelle misere condizioni attuali ancora per molto assume un grado elevato di consapevolezza, per la gioia di tanti siamo destinati a girare in tondo mentre c’è chi pensa, specie a Casamicciola, come occupare un posto nella “casa” comunale. Gli unici argomenti che non passeranno mai di moda sono il calcio, la politica di bottega e la gnocca.

Gli unici argomenti che non passeranno mai di moda sono il calcio, la politica di bottega e la gnocca. Questi tre almeno apparentemente mettono d’accordo un po’ tutti gli studiosi del settore, alcuni possono dire perfino di aver raggiunto ottimi risultati

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Questi tre almeno apparentemente mettono d’accordo un po’ tutti gli studiosi del settore, alcuni possono dire perfino di aver raggiunto ottimi risultati. Eccezion fatta per qualcuno, sono le uniche ragioni in grado di resuscitare l’attenzione di un’opinione pubblica assuefatta, preda di una specie di disinteresse ancestrale che nel tempo è stata poi la vera causa della situazione in cui versano i Comuni dell’isola.

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In realtà forse bisognerebbe pure smetterla di parlare di rinnovamento o, peggio, articolare discorsi su un fantomatico bene collettivo -questo “bene collettivo, alla fine, che cosa è?- attribuendo alla massa quella particolare capacità di ripresa o di poter essere efficace verso una politica inefficace. Semplicemente perché tutto ciò rischia di trasformarsi soltanto in un chiacchiericcio inutile di fondo. Una tale ubriacatura collettiva, per converso, potrebbe fare posto alla capacità del singolo solo se ognuno fosse in grado di intravedere per se stesso un margine di miglioramento, aumentare la sua prestazione individuale dimostrando di essere vivo e vegeto e perciò in grado di modificare la realtà, e con essa smussare le certezze oppiacee da “isola più bella del mondo”. Comunque, a volte è veramente difficile percepire segnali di speranza per una società seduta su se stessa, addormentata nell’attesa che cambierà qualcosa solo perché c’è un disperato bisogno di crederci nonostante le nuove leve stiano lasciando l’isola in cerca, giustamente, di una casa. L’esistenza occulta di un Comune Unico d’interessi è una delle cause di questa silenziosa trasmigrazione di anime di cui la politica, trattandosi di un tema spinoso, si guarda bene dall’affrontare.

Chi tentasse di sostituire le scene oniriche di un’isola stile Mulino Bianco e spingere in là i panorami che potrebbero far da sfondo a famose marche di profumo, per affondare le mani nell’aspetto rilevante, nel mondo sottocutaneo di Ischia, sarebbe come minimo un maleducato. Meglio allora per tanti riversare questa “rabbia sociale” nel social, abboccando all’amo di citazioni sensazionalistiche e per una politica che fa di tutto per non scomparire e ha imparato a occupare ogni spazio possibile per la mancanza di domande, indiscrete, ruvide, sul proprio comportamento

Chi tentasse di sostituire le scene oniriche di un’isola stile Mulino Bianco e spingere in là i panorami che potrebbero far da sfondo a famose marche di profumo, per affondare le mani nell’aspetto rilevante, nel mondo sottocutaneo di Ischia, sarebbe come minimo un maleducato. Meglio allora per tanti riversare questa “rabbia sociale” nel social, abboccando all’amo di citazioni sensazionalistiche e per una politica che fa di tutto per non scomparire e ha imparato a occupare ogni spazio possibile per la mancanza di domande, indiscrete, ruvide, sul proprio comportamento e ha capito bene che è sempre meglio passare per messia fasulli, distribuire speranza disperata, che non affrontare seriamente le cose. Perché, tanto, torneremo a dormire, anche se il mondo, fuori da qua, scorre e si muove.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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