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Barano, c’era una volta il carnevale

Proprio come cominciano le favole: c’era una volta il carnevale a Barano. E di favola, in realtà, si trattava. Via Roma si trasformava in una piccola Cinecittà. C’era una frenetica e minuziosa preparazione per il mitico carro che doveva partecipare alla sfilata di Lacco Ameno. Erano gli indimenticabili Anni ’80 e la giornata delle burle era vissuta come una festa. Barano si trasformava in un set cinematografico. Nottate insonni, tutti erano all’opera per allestire lo spettacolo viaggiante che doveva stupire la platea in Piazza Santa Restituta. Partecipava un paese intero: maestranze che dedicavano tempo all’opera d’arte che doveva stupire e divertire. Altro che Venezia e Fano, a Barano si allestivano teatri che meravigliavano, stupivano e facevano divertire con alto senso artistico e teatrale. All’opera erano davvero in tanti: Gigino , Arturo, Gerardo, Ciccio Russi, i più immersi nella regia e nella scenografia. Non mancava l’allegorica partecipazione di Battimiello.

Erano i tempi in cui non perdeva nessuno, vincevano tutti, insieme e appassionatamente. Era il volto spensierato di Barano, il lato artistico e allegorico che veniva fuori nelle prime settimane del nuovo anno.

L’ultima esibizione fu nel 1985, poi il sipario calò e con quella tela finirono dietro le quinte anche i sogni e quelle scene di allegria e spensieratezza.

Ci ha pensato facebook e quel gruppo “Sei di Barano se” a rievocare quei ricordi, sfogliando l’album della nostalgia tra quei coriandoli di sorrisi e volti che hanno segnato un’epoca e lasciato tracce profonde.

Luigi Balestriere

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