LE OPINIONI

Sotto Tiro di Mizar Maria Grazia Di Scala

Dall’opposizione nel Consiglio Regionale, come consigliere, ha portato a casa una cosa seria per tentare di dare all’isola giustizia ed un futuro. Un ordine del giorno che impegnava l’intero Consiglio a regolamentare gli abbattimenti affinché le ingiustizie che si sono verificate negli anni nelle operazioni di abbattimento eseguite dalla magistratura fossero eliminate ( Vedi ultimo caso a Forio che mentre scrivo non so come finirà).

In tante interviste, la nostra, ci ha anche detto che era scocciata di andare in giro per l’Italia e sentirsi additata come l’ischitana che vive in una isola di abusivi. Mi permetto di comunicare alla ex consigliera, visto che sentiamo sulle nostre spalle la stessa onta,un concetto che porto avanti da anni ma senza successo. In giro dagli anni sessanta sulle costiere italiane ho visto crescere a dismisura tanti paeselli del Nord. Sulla costiera ligure con tutte le carte in regola venivano distrutti letteralmente paesi a partire da Loano per finire a Camogli. Palazzoni come grattacieli fin sulle rive del mare. Volumi costruiti centinaia di volte maggiori di quelli di Ischia. Tanto che si coniò, da parte di urbanisti, la parola “rapallizzazione”. Nel frattempo ad Ischia succedeva che gli amministratori per tenere in pugno i cittadini non realizzavano i piani regolatori che avrebbero permesso ai cittadini di costruire quello che si poteva costruire.

Sicuramente illegale il nostro comportamento nel buttarci a capofitto nel costruire abusivamente sia da parte dei privati che anelavano ad avere una casa, sia degli speculatori. Ma dobbiamo ritenere lo Stato ed i Comuni liberi da tutte le responsabilità? E possono amministratori locali e Stato tenerci in ostaggio per 40 anni? Perché non hanno fornito i Comuni di piani regolatori? Perché non hanno controllato e punito dall’inizio il fenomeno? Perché non hanno arrestato i sindaci inadempienti?

Io suggerisco una campagna di stampa a livello nazionale, dopo aver comparato i volumi costruiti da noi con quelli costruiti in Liguria e Romagna legalmente, per toglierci di dosso lo stemma che siamo l’isola dell’abusivismo. Forse partendo da questo potremmo convincere lo Stato che un condono generalizzato o l’abbattimento dei soli scempi è l’unico modo di salvare l’economia della nostra isola anche in considerazione che l’accesso ai fondi europei per rinascere saranno utilizzabili da poche persone.

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