LE OPINIONI

IL COMMENTO Il mio appello (e invito) al PIDA

Il Premio Internazionale di Architettura partecipa alla Conferenza di oggi pomeriggio alla Antoniana sullo sviluppo dei professionisti attraverso i fondi europei e meridionali. E’ la risposta al convegno Invitalia di Forio per tentare di fornire un supporto tecnico a chi vuol capire in che sistema di amministrazione è caduta l’isola. Giovannangelo De Angelis che ha dimostrato già in precedenti occasioni il livello che ha fatto raggiungere al suo premio, potrebbe spingere oltre la sua azione e fornirci la chiave di svolta alla progettazione clientelare che verifichiamo sull’isola. Senza progetti ben individuati e ben elaborati l’isola non potrà mai superare la crisi in cui l’abbiamo fatta precipitare proprio per la mancanza del disegno architettonico e degli architetti loro naturali ideatori. Purtroppo come mi diceva 40 anni fa un ingegnere, oggi gran maestro alla Federico II,che lui ad Ischia non avrebbe mai potuto costruire una sua opera architettonica vista la carenza di strumenti legali e culturali di chi ci amministra dal dopo guerra. Fu buon profeta. Ora io vorrei rivolgere al PIDA l’invito a progettare dieci progetti per l’isola.

Parto dal risparmio suolo. Abbiamo almeno quattro campi di calcio sull’isola dove sotto ai terreni di gioco si potrebbero realizzare spazi enormi per le esigenze primarie di supporto ai servizi dei cittadini. Il Comune di Ischia ha i soldi per finanziare almeno due piani interrati per oltre 12000 metri quadrati al Mazzella. Forio potrebbe alla Spinavola costruire il terminal portuale liberando il porto da un parcheggio che è l’aberrazione dei concetti di sviluppo di un paese turistico mentre a Panza potrebbe avere gli spazi per la nettezza urbana che cerca inutilmente da anni. Immaginate una agorà a mare con centinaia di tavolini in una serata d’estate.

A Barano pensate che sono riuscite a mettere le strisce blu sopra il marciapiede che va ai Maronti invece di creare un terminal dal quale far partire i turisti verso la spiaggia. Gli stabilimenti sulla sabbia sono anche i problemi da affrontare, sono brutti, antiestetici e sporchi, iniziando dalle zone dove è possibile pensare a spazi nel dietro spiaggia. Trasformare il parcheggio alla Mandra in sistema servizi dietro spiaggia appena terminato quello della La Siena sembra una operazione da fare. E che dire di progetti di piste ciclabili come quella da Lacco a Citara passando per Mezzatorre. Pochi soldi. E le infrastrutture per avviare un turismo invernale le affidiamo all’improvvisazione come è avvenuto per tanti progetti?

Una funicolare che parte da Campagnano fino a Piano Liguori con il recupero dei tanti percorsi pedonali insieme ad uno studioper il recupero dei terreni incolti. Chi meglio dei tecnici che il PIDA ha tra i suoi iscritti può affrontare e sa affrontare questa problematica. Liberateci dai progetti mediocri che gli amministratori affidano solo per vie clientelari. Costringete i nostri amministratori a bandire concorsi di idee o presentateli voi come sfida ad una forma aberrante di amministrarci.

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