CULTURA & SOCIETA'

PROIETTATO ALLA COLOMBAIA RIAPERTA AL PUBBLICO “IL GATTOPARDO”: L’INIZIATIVA PER RICORDARE IL GRANDE REGISTA LUCHINO VISCONTI “ISCHITANO” ANCHE DOPO LA SUA SCOMPARSA

LE DICHIARAZIONI DELL’ARTISTA YILENIA PILATO PRESENTE ALLA PROIEZIONE DEL FILM:" Il Gattopardo, commenta Ylenia Pilato, è per me un raffinato affresco cinematografico. Una pellicola che ha lasciato il segno anche per questi tre motivi: i costumi di Piero Tosi, la presenza della bellissima Claudia Cardinale e Alain Delon, e la lenta, silenziosa ma eloquente fotografia, dove tutto punta sullo sguardo. In una Sicilia di fine Ottocento, quando donne e uomini potevano a malapena toccarsi, Claudia Cardinale ( Angelica nel film) arriva dritta al cuore dello spettatore con occhi taglienti, resi felini da un trucco che risulta tutt'oggi attuale". Vedere il film proprio nella residenza di Luchino Visconti è stata una duplice emozione, ha proseguito l'artista Ylenia Pilato: "La scintilla ispiratrice io l'ho avuta lo scorso anno nel mese di giugno, quando ho deciso di raffigurare Angelica del film il Gattopardo. Con quest'opera ho partecipato alla quinta edizione della mostra collettiva Magie del Cinema Omaggio a Luchino Visconti vincendo il primo premio consegnatomi a Villa Arbusto a Lacco Ameno. Ho cercato di interpretare la figura di Angelica, raffinata dama alla moda, che s'intende d'arte ispirandomi proprio al film di Visconti. Claudia Cardinale è stata la splendida interprete di Angelica. L'abito realizzato in organza bianca su fondo avorio è stata una grande fonte di ispirazione per me. Leggendo vari scritti sul film, ho appreso che la realizzazione dell'abito indossato da Claudia Cardinale sarebbe valsa nel 1964 al maestro Piero Tosi la prima delle cinque nomination all'Oscar per il miglior costume.

Nel giorno della nascita di Luchino Visconti, il 2 novembre, giorno anche della commemorazione dei defunti, su iniziativa del Sindaco Stani Verde e dell’amministrazione di Forio, per ricordare il maestro Luchino Visconti, sono state aperte al pubblico in mattinata le porte della villa La Colombaia, fatte le visite guidate e nel pomeriggio è stato proiettato il film ” Il Gattopardo “a sessanta anni dalla sua uscita.  Una bella iniziativa, volta a far splendere nuovamente la villa come un tempo. In quell’occasione, anche il Torrione di Forio ha omaggiato Luchino Visconti, proiettando le sue immagini sulla facciata del museo. La Colombaia fu la storica residenza estiva del grande regista Luchino Visconti, che giunse ad Ischia intorno al 1945. Nei primi anni soggiornò ad Ischia sulla costa di Punta Molino, a Villa Rosica, poi in albergo. Innamorato profondamente dell’isola d’Ischia iniziò la ricerca di una casa da acquistare. Fino a quando Visconti non rimase stregato dalla bellezza della villa La Colombaia. 

Una villa tutta bianca, contornata da due dependance, il viale circondato da un parco di lecci, eucalipti e pini. La Colombaia venne ristrutturata dall’architetto Giorgio Pes, dove Visconti volle far intervenire soprattutto all’interno. Decise di conferirle un’impronta liberty. Spese capitali astronomici per acquistare i pavimenti provenienti da antiche ville campane in demolizione, mobilito’ tutti i suoi amici antiquari tra Londra e Parigi per recuperare pregiatissimi elementi liberty. La Colombaia divento’ quindi residenza estiva dapprima e dei suoi ultimi anni di vita poi; nel giardino che amava curare lui stesso ospitò per sua volontà le sue ceneri e quelle della sorella. L’artista Giuseppe Colucci,  che è stato presente alla proiezione del film ha spiegato che il Gattopardo fu preparato ad Ischia a casa di suo zio Edoardo Colucci nella famosa villa Rosica, dove Luchino Visconti soggiornò per anni. Molte scene del film, ha rivelato Giuseppe Colucci, furono girate ad Ariccia nel palazzo del principe Sigismondo Chigi. Questo principe aveva soggiornato ad Ischia al villaggetto di suo zio Vincenzo Colucci alla Pagoda. Qualche anno fa la giornalista di una televisione francese nel corso di un’intervista, ha proseguito Giuseppe Colucci, mi chiese se qui ad Ischia ci fu anche un colloquio tra il principe Chigi e il conte Visconti, io le risposi che questa era una difficile probabilità, ma certamente ci fu un colloquio tra il principe ed un emissario del conte, e questo colloquio avvenne sulla terrazza della villa di Vincenzo Colucci al porto d’Ischia.Gli arredi per il set del film furono acquistati da un antiquario di Ischia. Il Gattopardo è un’opera che ha segnato la storia del cinema italiano ed internazionale. Una delle opere più importanti,  suggestive e profonde della letteratura italiana,  ma soprattutto siciliana.

Luchino Visconti si ispirò al romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ed, orientato al neorealismo e alla realizzazione di film a carattere storico, decise di realizzate Il Gattopardo. Nel 1963 il film ebbe un grande successo di critica e di pubblico,  conquistando per l’accuratezza della sceneggiatura,  la fotografia impeccabile, i costumi sontuosi e curati di Piero Tosi che l’anno successivo gli fruttarono anche l’Oscar, nonché per le scenografie e ambientazioni mozzafiato. La storia raccontata da Tomasi di Lampedusa si snoda attraverso diverse ambientazioni in Sicilia, le due principali sono il Palazzo Salina e la residenza estiva a Donnafugata. Già all’inizio degli anni sessanta, molto poco rimaneva dell’antica Villa Lampedusa appartenuta alla famiglia dello scrittore e fonte d’ispirazione per la creazione di palazzo Salina in cui si svolgono le scene iniziali. Perciò Visconti dovette ricorrere ad un’altra villa situata nelle vicinanze dell’originale nella suggestiva Piana dei Colli e la scelta cadde sulla Settecentesca Villa Boscogrande che per le riprese fu restaurata e parzialmente modificata.  Si tratta di una residenza costruita in un momento di transizione dall’architettura barocca a quella neoclassica dal duca di Montalbo rifacendosi alla Reggia di Versailles. Il risultato è un palazzo raffinato e sontuoso, superbo grazie all’imponente scalinata sormontata dall’ampia terrazza che sovrasta un giardino secolare, l’interno poi è caratterizzato da splendidi affreschi, pavimenti smaltati e ampi saloni. Per quanto riguarda, invece, la location del soggiorno estivo della famiglia Salina il regista Luchino scelse Ciminna, affascinato dalla chiesa madre della cittadina, in cui furono girate diverse scene. Parte di esse si svolsero anche a Palermo, nel quartiere della Kalsa, in particolare le scene della battaglia dei garibaldini.

Il celeberrimo momento del gran ballo finale è stato realizzato presso il Palazzo Valguarnera Gangi a Palermo, una casa maestosa in stile rococo’ che si distingue per la ricchezza degli affreschi, le maioliche dipinte e la sontuosita’ dell’arredamento.  Il film Il Gattopardo racconta la storia del declino dell’aristocrazia siciliana nel periodo del risorgimento italiano. Il protagonista, Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, interpretato magistralmente da Burt Lancaster, è un nobile che si rende conto dell’inevitabile fine del suo mondo e della sua classe in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e politici. Con la comparsa dei garibaldini e l’unità d’Italia, la nobiltà siciliana vede il proprio potere sparire. Visconti, con la sua raffinata regia,  mostra non solo la decadenza della nobiltà,  ma anche la complessità dei sentimenti umani, le passioni, i desideri e le aspirazioni. Le scenografie e i costumi del film sono straordinari, riuscendo a catturare l’opulenza e la decadenza dell’epoca, ha rivelato l’artista Magda Kismet da spettatrice del film, la quale ha proseguito dicendo:” uno dei momenti più iconici del film, quello che ho apprezzato maggiormente,  è la grandiosa scena del ballo, che dura circa quaranta minuti e in cui la camera danza tra i personaggi,  rivelando le loro emozioni,  i loro desideri nascosti e le loro insicurezze.”Il Gattopardo è un’opera che esplora il conflitto tra vecchio e nuovo, tra tradizione e modernita’, attraverso la lente della storia italiana. Visconti ci presenta un affresco dettagliato e struggente di una società in trasformazione e della fine di un’era, ha aggiunto l’artista Giuseppe Colucci.

Il film ancora oggi è considerato uno dei pilastri del cinema italiano e non. Visconti decide di dare una visione particolare al film, rendendolo molto decorativo,introspettivo , ricercando una sorta di trasposizione elegante, basata sulla tecnica sapiente e l’estetica impeccabile, ha rivelato Giuseppe Amalfitano, appassionato d’arte che ha presenziato alla proiezione del film alla Colombaia. Il Gattopardo, raffigurato da Luchino, è un eroe positivo che si erge su tutti per la sua visione del mondo e della vita, ha aggiunto l’artista Magda Kismet dopo aver visto il film. Presente anche l’artista Ylenia Pilato che così si è espressa:” il Gattopardo è per me un raffinato affresco cinematografico.  Una pellicola che ha lasciato il segno anche per questi tre motivi: i costumi di Piero Tosi, la presenza della bellissima Claudia Cardinale e Alain Delon, e la lenta, silenziosa ma eloquente fotografia, dove tutto punta sullo sguardo. In una Sicilia di fine Ottocento, quando donne e uomini potevano a malapena toccarsi,  Claudia Cardinale ( Angelica nel film) arriva dritta al cuore dello spettatore con occhi taglienti, resi felini da un trucco che risulta tutt’oggi attuale”. Vedere il film proprio nella residenza di Luchino Visconti è stata una duplice emozione, ha proseguito l’artista Ylenia Pilato: “La scintilla ispiratrice io l’ho avuta lo scorso anno nel mese di giugno, quando ho deciso di raffigurare Angelica del film il Gattopardo. Con quest’opera ho partecipato alla quinta edizione della mostra collettiva Magie del Cinema Omaggio a Luchino Visconti vincendo il primo premio consegnatomi a Villa Arbusto a Lacco Ameno. Ho cercato di interpretare la figura di Angelica, raffinata dama alla moda, che s’intende d’arte ispirandomi proprio al film di Visconti.

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Claudia Cardinale è stata la splendida interprete di Angelica. L’abito realizzato in organza bianca su fondo avorio è stata una grande fonte di ispirazione per me. Leggendo vari scritti sul film, ho appreso che la realizzazione dell’abito indossato da Claudia Cardinale sarebbe valsa nel 1964 al maestro Piero Tosi la prima delle cinque nomination all’Oscar per il miglior costume”. Ricordiamo che con il Gattopardo Visconti vinse la Palma D’oro al Festival di Cannes del 1963. ” Dobbiamo cambiare tutto affinché non cambi niente” è la frase storica, e vagamente eccessiva che Tancredi ( Alain Delon) pronuncia davanti a suo zio il principe di Salina ( Burt Lancaster). Queste parole rappresentano un patrimonio-capolavoro di stile. “Non abbiamo dubbi sul fatto che il Gattopardo sia il miglior film di Luchino Visconti. Rappresenta proprio bene la Sicilia di quel tempo, con la sua nobiltà e la saggezza del principe di Salina ad andare nel modo più indolore possibile in fronte ai cambiamenti. Una grande interpretazione di Burt Lancaster (straordinario protagonista nel film del 1951 girato interamente a Ischia  Il Corsari dell’Isola Verde), una bellissima Claudia Cardinale ed ottime anche le parti secondarie di Alain Delon, Paolo Stoppa e la breve ed isolita parte di Terence Hill’, ha rivelato l’appassionato Giuseppe Amalfitano alla fine della proiezione del film. È come se il regista volesse offrirci un vero e proprio quadro dell’epoca, in quanto molte sono le inquadrature complete, alcune scene durano quasi un terzo di tutto il film, come quella del ballo, ha aggiunto l’artista Ylenia Pilato. “Il regista ha voluto anche porci le differenze non solo tra nobiltà e borghesia, ma anche tra ricchi e poveri. Mentre i ricchi vivevano in ville barocche con vestiti sfarzosi e colorati,  i poveri vivevano in queste case beige e polverose. È stato soprattutto per questa facoltà artistica di poter quasi dipingere la storia che il film è considerato, ancora oggi, una vera chicca per intenditori”, ha aggiunto l’artista Magda Kismet. Dai vari scritti sul film si è appreso che i dettagli per Visconti erano fondamentali.

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Durante le riprese il regista fece delle richieste decisamente impegnative, come l’invio costante di fiori freschi via aereo da Sanremo, l’illuminazione dei lampadari con candele vere e addirittura una squadra di lavandaie sul set per il lavaggio continuo dei guanti bianchi indossati dagli attori,che si macchiavano con facilità di sudore nel caldo clima siciliano.  Durante i gironi di pausa dalle riprese Claudia Cardinale e Alain Delon, abbiamo appreso, passarono molto tempo insieme,  concedendosi lunghe gite in barca tra Palermo e Bagheria. I due diventarono grandi amici. Riportiamo di seguito le parole di Claudia Cardinale e di Alain Delon: “Quando Alain mi chiama cambia tono di voce, racconta Cardinale e mi dice ” ciao sono Tancredi” e io rispondo ridendo: ” Ciao sono Angelica” , con i nomi dei nostri personaggi nel Gattopardo. Concludendo sul film si è espresso così l’artista Giuseppe Colucci:” in momenti di crisi economiche e politiche,  forse è utile ripercorrere, attraverso le parole di Giuseppe Tomasi di Lampedusa,  i sentimenti contrastanti che ha suscitato l’unità italiana. Mi hanno colpito le ultime parole pronunciate dal principe Salina, dopo il gran ballo e quando Venere s’intravede al primo albeggiare del mattino, sono rivolte alla ” fedele stella”. E quasi, sillabando parola dopo parola, don Fabrizio le indirizza una richiesta diretta e personale come supplica di un appuntamento meno effimero. Qui è la chiave di lettura di un atteggiamento con cui comprendere la storia, giudicare il potere che cambia di mano in mano e stare di fronte alla bellezza potente della vita”, ha concluso Giuseppe Colucci. Infine, si è espressa così l’artista Ylenia Pilato:”Ho apprezzato moltissimo del film i meravigliosi costumi e la scena del ballo. Nel valzer di Angelica e Fabrizio, si vede che la bellezza vera della vita altro non è, in fondo, che il riverbero della promessa di un bene senza fine atteso oltre l’effimera banalità degli inganni umani. Mi fa piacere che la Colombaia riprenda a splendere. Dallo scorso anno sono membro dell’associazione denominata “Accademia Ischia Arte- Luchino Visconti”, volta a valorizzare la storia e le innovazioni del Cinema, della Musica, dell’Arte, della Cultura, organizzare rassegne, festival e produzioni video e cinema ed il festival “Ischia Festival Luchino Visconti – Rassegna del Cinema e delle Arti”. Complimenti al Sindaco Stani Verde e alla sua amministrazione per la lodevole iniziativa di omaggiare il grande maestro Luchino Visconti! Ben venga il diffondere la cultura della comunicazione,  dello spettacolo e delle arti, con particolare riferimento al cinema e al teatro, attraverso la creazione di progetti ed eventi ad hoc”.

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter 

Collaborazione: Ylenia Pilato 

antoniolubrano1941@gmail.com

                                                                                info@ischiamondoblog.com

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