CRONACA

Rinvio apertura scuole, i dirigenti isolani plaudono alla scelta

A Il Golfo Assunta Barbieri e Mario Sironi concordi con la linea di indirizzo del governatore Vincenzo De Luca, anche perché ancora troppi aspetti legati al protocollo non sono chiari

«Il differimento dell’apertura delle scuole dal 14 al 24 settembre è necessario. La verità è che non siamo pronti alla riapertura». A dirlo Assunta Barbieri dirigente del Liceo Ischia. «Procrastinare l’inizio delle attività didattiche è la cosa più sensata. E non solo perché ci saremmo ritrovati a cominciare il 14, a fermarci il 19 per dare spazio alle elezioni e riprendere il 24. Non tutte le scuole, però, ospitano i seggi elettorali. Ma al di là di questo sono necessari dei giorni in più per provare ad essere pronti per il 24 settembre». Nella giornata di ieri il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca ha definito la riapertura delle scuole come «un’emergenza straordinaria da affrontare». La notizia del rinvio del suono della campanella è stata accolta con favore dal mondo della scuola. «Abbiamo ritardi tremendi nella consegna dei banchi, nella predisposizione degli ambienti. E poi bisognerà porre in essere una serie di documentazioni come il patto di corresponsabilità e tante altre procedure burocratiche che stiamo approntando ma che finchè non ci è chiara la predisposizione degli spazi, non possiamo redigere in modo definitivo».

Insomma il rinvio è una manna dal cielo. Dieci giorni che saranno necessari per capire come cominciare le lezioni in sicurezza e senza paura. «Ben venga questo differimento dato che ad oggi non è possibile garantire la sicurezza dei ragazzi, dei docenti, personale non docente e di tutti coloro che varcano la soglia degli istituti scolastici». Assunta Barbieri è consapevole ed ammette «Non sarà un anno scolastico normale. Sappiamo che ogni giorno dovremo affrontare qualcosa di nuovo. Questo anno sarà particolare perché l’unica certezza che abbiamo è che dobbiamo imparare a convivere con il Covid». E non solo. «Tutti dobbiamo essere pronti ad un ligio rispetto delle regole che, e però, almeno ad ora, non sono ancora chiare», ci spiega. Ad oggi, infatti, la dirigente ancora non sa quanti ragazzi poter far entrare in un’aula e finché non arriveranno i nuovi banchi l’arcano non sarà svelato. Assunta Barbieri è dirigente del Liceo Ischia da una settimana e come obiettivo si è posto quello di svolgere l’anno scolastico in presenza «seppur in gruppi». Dalla prossima settimana sono in programma i Pai ovvero i piani di apprendimento personalizzato, quelli che una volta erano i corsi di recupero «Per noi saranno una sorta di ‘prova generale’. I ragazzi che dovranno seguire il Pai, infatti, si troveranno con una scuola sanificata ed organizzata. In questo modo capiremo quali sono le eventuali criticità e che cosa deve essere migliorato». E conclude: «Per noi c’è una sola priorità: ritornare a scuola in totale e completa salute per tutti». Sulla stessa lunghezza il dirigente dell’Istituto Professionale ‘Telese’ Mario Sironi. «Dobbiamo procedere con raziocino perché la tutela della salute dei ragazzi e dei lavoratori, richiede oculatezza. Meglio fare poco, ma bene, piuttosto che trovarci in situazioni ingovernabili».

Anche il dirigente del ‘Telese’ ha accolto con favore il rinvio di dieci giorni per la riapertura delle scuole. «Sono contento che l’avvio dell’anno scolastico sia stato rimandato di dieci giorni. Ci sono davvero tanti problemi e che qualche giorno in più non potrà certo risolverli, ma almeno ci aiuta a rendere questa situazione più chiara». In realtà non basteranno dieci giorni per risolvere la situazione del Telese: la carenza di aule. «Per l’ennesimo anno, per l’ennesima volta, ricominciamo l’anno scolastico con la carenza di aule». La situazione dell’istituto Vincenzo Telese, è nota a tutto il territorio di Ischia e Procida e come spiega il dirigente «L’Istituto è il secondo per numero di iscritti dell’ambito 15 e rappresenta, a detta di molti, l’istituto di istruzione e formazione più significativo per una realtà che fa del turismo, nelle sue diverse articolazioni, la sua naturale vocazione industriale di produttiva. Eppure da anni non si è riusciti a trovare, su un territorio a così alta urbanizzazione, una sistemazione per tutte le classi, obbligando le alunne e gli alunni a doppi turni, rotazioni e a dispositivi di utilizzo degli spazi spesso originali».

L’Istituto Professionale di Stato Vincenzo Telese, nei suoi diversi indirizzi – quello alberghiero, il grafico-pubblicitario e il Centro di educazione per gli adulti – costituisce una solida presenza nel panorama dell’offerta formativa pubblica sulle isole di Ischia e Procida. Basti pensare che conta circa mille alunni. Attualmente l’Istituto ha a disposizione n. 25 aule e, già in condizioni normali, sono necessari turni e doppi turni per consentire il regolare svolgimento delle ore di lezione. Le prospettive che si annunciano per consentire la riapertura dell’Istituto, con l’applicazione del previsto Protocollo d’intesa sulle misure riguardanti la sicurezza di lavoratori e studenti per il contenimento dell’epidemie da Covid-19  non possono che aggravare questa situazione e rendere oltremodo problematico garantire il diritto allo studio delle alunne e degli alunni iscritti a questo Istituto. In questi mesi, intanto, è stato realizzato un nuovo laboratorio esterno ed è stato potenziato il sistema digitale della scuola per renderla più digitale. Ma il problema, quello atavico, resta. E poi c’è anche la questione organico. Al momento ancora non sono state assegnate tutte le cattedre. «Quando avremo tutti i docenti potremmo organizzarci. Per ora, resta tutto sulla carta». E per non farci mancare nulla quest’anno c’è anche una difficoltà legata ai trasporti. «Con le attuali corse non riusciamo ad aprire le scuole prima delle 9», spiega Sironi. «La prima corsa disponibile è alle 7,25 che arriva al porto alle 8,30 e poi bisogna porre in essere tutte le operazioni di sanificazione e della misurazione della temperatura. Tutte operazioni che, ovviamente, portano via del tempo». Un problema, questo del trasporto, che riguarda tutte le scuole dell’isola e non solo il ‘Telese’. E Sironi propone, in chiusura: «Ci vorrebbe una corsa che parta da Napoli un po’ prima delle 8 per essere in tempo utile a scuola. Bisogna coordinarsi e non solo scaricare tutto sulle scuole».

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