Torna alla carica sulla questione Caremar l’europarlamentare del M5S Marco Valli. E lo fa con una nuova interrogazione indirizzata alla Commissione Ue, dopo quelle già sottoscritte nel corso di questi ultimi due anni. Era, infatti, l’Agosto del 2015, quando l’eurodeputato in questione cominciò ad interessarsi al caso, indirizzando agli organi della Comunità Europea un’interrogazione nella quale chiedeva che fossero valutate alcune questioni riguardanti l’atto di privatizzazione della Caremar, ceduta al gruppo Snav-Rifim per sei milioni di euro nel 2015. Un atto questo, che fin da subito convinse ben poco, tanto da far pensare all’ennesima azione intrapresa dalla Regione Campania al fine di favorire i privati. In quell’occasione, quindi, Valli chiese alla Commissione Ue di valutare se la cessione della Caremar al gruppo Snav-Rifim potesse configurarsi come una restrizione o impedimento alla concorrenza, se avesse intenzione di avviare indagini per valutare la conformità del prezzo di cessione alle norme in materia di aiuti di Stato ed, infine, se volesse intraprendere ulteriori iniziative per valutare la conformità del regolamento sul cabotaggio marittimo.
Successivamente, nel Marzo del 2016, gli organi europei comunicarono di aver intrapreso alcune indagini in merito all’oggetto dell’interrogazione. Da allora, però, di risposte in merito non ne sono arrivate, nonostante le numerose vertenze arrivate in sede europea. Per questo motivo, Valli ha deciso di ritornare sulla delicata vicenda, sollecitando gli organi competenti a dare un definitivo responso sul caso. Insieme all’europarlamentare Perniciola Pedici, alcuni giorni fa, ha quindi indirizzato una nuova interrogazione alla Commissione Ue per capire a che punto siano le indagini. Nello specifico, nel documento in questione, i due euro-parlamentari hanno chiesto, quali siano gli ultimi aggiornamenti relativi alle indagini avviate dalla Commissione, entro quale termine quest’ultima abbia intenzione di concluderle e adottare una decisione definitiva e quali azioni intenda intraprendere sotto il profilo delle norme antitrust al fine di assicurare il ripristino delle normali condizioni di concorrenza. Questa volta, inoltre, Valli è stato perentorio: ha infatti chiesto che le risposte dovute vengano date nel giro di poche settimane.
A due anni dalla sua privatizzazione, la Caremar, insomma, resta un caso di portata internazionale, ma quanti fin’ora si sono interessati alla vicenda, cominciano ad essere stanchi del continuo tergiversare da parte degli organi dell’Ue. Non è, infatti, la prima volta che il caso finisce nelle aule di Bruxelles, e non solo in relazione al tanto discusso atto di cessione della compagnia di navigazione. Lo scorso Marzo, infatti, lo ricordiamo, la Commissione Europea dei Trasporti fu chiamata a discutere dell’esposto, sottoscritto dai lavoratori della Caremar, con il quale avevano denunciato le indicibili condizioni di lavoro alle quali erano stati sottoposti dai nuovi vertici della compagnia. Anche in quel caso, la Commissione UE, pur non avendo escluso una violazione delle normative vigenti in materia di lavoro da parte della Caremar, sospese, però, ogni decisione definitiva in merito, in attesa di eseguire ulteriori accertamenti e, ancora oggi, si è in attesa di un responso.
Sullo scarso interessamento della Commissione Ue sul vicenda, era intervento, non a caso, alcuni mesi fa anche Nicola Lamonica, presidente dell’Autmare di Ischia e Procida che sottolineò il proprio disappunto sui mancati riscontri da parte dell’ Ue. «Ci saranno mai questi atti e le conclusioni – dichiarò Lamonica a tal proposito – É grave che nulla ancora trapeli sui lavori della Commissione Ue!». Chissà quindi se la nuova interrogazione di Valli, possa davvero rappresentare un motivo per gli organi competenti a dare finalmente le dovute risposte su questa spinosa vicenda che sembra tutt’altro che essere archiviata.
Sara Mattera
