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Vie del Mare, tutta la rabbia di Procida

Sull’isola di Arturo monta la protesta contro i tagli adottati dalla Caremar e i cittadini non ci stanno: «Meritiamo rispetto!». Promossa una petizione che ha già superato le 600 sottoscrizioni

Vie del Mare, parte da Procida la protesta contro le soppressioni invernali. La contestazione riguardo le lacune dei trasporti marittimi da e per l’isola di Graziella,in particolare la soppressione per il terzo anno consecutivo, nel periodo invernale, della corsa di servizio essenziale Napoli Procida delle 17.45 che porta a casa pendolari che sono in giro dalle 6 del mattino. Sono già state raccolte 600 firme per petizione al riguardo lanciata dal gruppo di cittadini coordinato da Carmen Lubrano. «Pronti via, abbiamo raccolto circa 600 firme ed indirizzata la lettera ,per ora alla Regione Campania , al Presidente del consiglio della Regione Campania, al Sindaco di Procida ed i capigruppo del consiglio comunale di Procida. Chiariamo che non vogliamo togliere corse, ma riavere quello che avevamo e quello che ancora ci manca– spiega la Lubrano mostrando i risultati della petizione- avviata questa questione dovremmo cominciare a parlare anche di sanità procidana, ma ogni cosa a suo tempo».

Nel mirino, in particolare, la soppressione (per il terzo anno consecutivo) dell’aliscafo Caremar delle 17.45 da Napoli per Procida, che consentiva un rientro a casa a tanti pendolari e residenti. L’accusa: «La Regione sacrifica i nostri diritti sull’altare del beneficio da garantire ai privati»

Nello specifico i seicento sottoscrittori tanto contestano in. Una nota in cui non manca l’intreccio e il parallelismo con Ischia: «Siamo un gruppo nutrito di procidari, costituito da lavoratori pendolari, studenti, isolani che si recano in terraferma per necessità mediche o disbrigo di affari generali. Storicamente abbiano sempre usufruito dellacorsa di aliscafo delle 17,45 in partenza da Napoli verso Procida, Una corsa che ci garantisce il rientro pressole nostre abitazioni in tempi ragionevoli e certi– come rilevano i cittadini viaggiatori-dal 03/11/2021, come previsto da una nota prot 2021-0538267 del 29.10.2021 delle Regione Campania, fa corsa delle 17,45 Napoli Beverello – Procida è stataannullata e rimodulata sulla corsa delle 20.05 Napoli Beverello – ischia — via Procida. La variazione sì rende necessaria, ogni anno, perché vi è la esigenza di sopperire alla corsa delle società Alilauro delle ore 20,20 che dal 2021 la società privata effettua solo d’estate e annulla in tutto Îl periodo autunno, inverno, primavera,giacché anti economica». 

Lo scalo di Procida, la scelta di legare le sorti delle isole del Golfo fa nascere la questione Procida-Ischia come spiegano gli autori della protesta: «Da qui è nata la protesta dei pendolari ischitani che hanno lamentato la mancanza della corsa veloce delle 20,20, con la Regione Campania che puntualmente, ogni anno, decide di affidaria alle società Caremar privando l’isola di Procida di un collegamento essenziale e frequentato come quello delle17,45. La Regione Campania, ancora una volta, sacrifica il diritto alla mobilità e continuità dei cittadini procidani a favore degli interessi dei privati che, ormai, non sono neanche più tenuti a garantire i servizi minimi maoperano in regime di libero mercato. A fronte di ciò, non è pensabile che oggi la Caremar, unica società adavere un contratto di servizio con la Regione Campania e beneficiaria di soldi pubblici per garantire lamobilità nel golfo di Napoli, venga messa in condizione di rimodulare il proprio orario di esercizio arrecando un danno notevole a chi è costretto a recarsi tutti i giorni in terraferma per motivi di lavoro, studio, salute». La problematica è chiara ed appare la medesima ormai da anni, senzache né la Regione, né le compagnie di navigazione sappiano, o vogliano trovare soluzioni:«Del resto, possiamo esserne certi, la Caremar non ha alcun interesse a rivedere il proprio quadro orari pergarantire la corsa delle 20,05, cancellando la partenza storica delle 17,45 per Procida. Anzi, si trova nellaevidente difficoltà di chiedere un sacrificio notevole ai procidani per sopperire ad una lacuna oraria provocata dall’armamento privato che garantisce le corse solo quando sonoeconomicamente convenienti, tralasciandobisogni è necessità di chi vive su un’isola tutto l’anno.Un atteggiamento ed una scelta irriguardosa da parte dell’ente regionale che, ancora una volta, per assecondare scelte di comodo dei privati, sacrifica i diritti dei procidani e non considera i disagi dei tanti pendolari dell’isola di Procida che utilizzano la partenza delte 17,45 a favore dell’utenza ischitana e di un ristretto numero di procidani che utilizzano la corsa delle 20,05. Non ci piace registrare i disservizi perché ciò significa acclarare una scarsa considerazione come comunità isolana e soprattutto registrare le difficoltà di nostri cittadini, come sempre, in balia di volontà altrui e di certezze inesistenti. Preferiamo di gran lunga reclamare un maggiore rispetto come comunità da parte ditutti, in primis di istituzioni e di società di navigazione,Nell’attesa di un Vostro riscontro per tutto quanto abbiamo esposto ed una soluzione rapida del problemache sono due anni che ci affiigge».

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Luigi

Purtroppo questo è il risultato della Privatizzazione ,è la dimostrazione che l’efficienza del privato è solo una grande puttanata, tanto è che la prima casa che ha fatto è stato il licenziamento del personale, riduzione delle corse, il mancato rispetto degli orari, la mancata manutenzione delle imbarcazioni ecc…tutto questo a discapito dei viaggiatori e soprattutto dei pendolari. Ma il dato più assurdo è che i nostri politici sia territoriali che nazionali sono insensibili alle difficoltà dei Procidani ma in genere degli isolani. Vedi anche la situazione SANITARIA SULL’ISOLA di ARTURO.

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