Marina di Casamicciola, l’Agenzia delle Entrate promuove il piano di risanamento

ISCHIA. Un nuovo passo verso il risanamento di Marina di Casamicciola. Dopo l’ok dell’ufficio provinciale dell’Agenzia delle Entrate, arriva il via libera anche della Direzione regionale Campania al piano di risanamento della società partecipata. La notizia al momento è ancora formalmente ufficiosa, ma è stata annunciata dal vicesindaco Peppe Silvitelli durante l’ultimo consiglio comunale svoltosi al Capricho venerdì pomeriggio.  Adesso si aspetta solo l’arrivo della formale notifica di approvazione del piano di ristrutturazione del debito societario da “spalmare” su base decennale. La notizia conforta la politica di rilancio della partecipata del Comune e costituisce un fondamentale tassello sulla via della completa ripresa. Un risultato che arriva a poco più di una settimana di distanza dall’incontro  tra il sindaco Castagna, il liquidatore Gelsomino Sirabella, l’avvocato Lucio Visciano, Rosario Silvitelli e   Francesco Maria Marchionibus,  revisore dei conti. L’obiettivo finale passa per l’ottenimento dell’omologazione dal Tribunale e poter così  riportare “in bonis” la società. Lo scopo è sempre stato quello di ottenere dallo Stato uno sconto sui debiti pregressi, sottolineando i positivi risultati  che negli ultimi quattro esercizi hanno caratterizzato la gestione della società, che non ha prodotto perdite.  Oltre allo sconto sui debiti, si punta a salvare i posti di lavoro della società, mantenendo in servizio tutti i dipendenti, e facendo sì che la società resti nell’orbita del Comune, dal quale viene considerata una risorsa strategica. L’auspicio è quello di continuare su questa strada, vigilando costantemente sui conti. Il piano aveva già avuto il via libera dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate a livello di ufficio provinciale: adesso con l’ok della direzione regionale dell’Agenzia tra i vertici dell’amministrazione comunale e della società regna un cauto ottimismo. L’accordo con i vari  enti permetterà di stralciare sanzioni e interessi ottenendo al contempo la dilazione di pagamento a medio-lungo termine, cioè dieci anni e centoventi rate con l’Agenzia delle Entrate, e cinque anni e sessanta rate con l’Inps e Inail. In futuro i lavoratori potranno tornare a percepire il 100% dello stipendio, mentre si potrebbe anche valutare un eventuale reimpiego dei lavoratori a suo tempo licenziati. Sono state sfruttate a fondo le previsioni della legge fallimentare per cercare un accordo con le agenzie fiscali e con gli enti previdenziali. Una strategia resa ancor più necessaria dalla profonda crisi del settore nautico degli anni scorsi, soprattutto tra il 2008 e il 2014. Un periodo nel quale la crisi economica mondiale accompagnata da scelte di politiche nazionali inefficaci, ha portato a un calo dei fatturati anche del 40%. L’azione di ristrutturazione iniziò circa tre anni fa. Per il momento, comunque, vengono messi al sicuro quindici posti di lavoro, fonte di sostentamento per altrettante famiglie, e l’accordo consentirà allo Stato di recuperare i propri crediti. Per un’eventuale ripresa delle assunzioni bisognerà attendere l’evoluzione del risanamento, la cui condizione essenziale, secondo l’avvocato Sirabella, è quella di un nuovo affidamento della gestione dei servizi portuali alla società partecipata per il tramite di una gestione diretta del porto e dell’elisuperficie.  Questo punto fu ribadito lo scorso anno dall’amministratore, che nel redigere il prospetto dei costi aziendali sottolineò che per conseguire una sana gestione della società è necessaria la gestione diretta per almeno due anni, che consentirebbe alla partecipata di registrare economie utili (con un incremento del volume di affari) necessarie per far fronte alla regolarità dei pagamenti, coprire interamente gli oneri della gestione nell’auspicio di comprimere la spesa e sanare quanto prima il debito