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Prezzi alle stelle sull’isola, l’appello: «Facciamo sentire la nostra voce»

L’avvocato Adriano Mattera, consulente di Federconsumatori, denuncia: «Impensabile non conoscere con chiarezza quanto il trasporto dei carburanti sull’isola incida sul prezzo». E auspica una sinergia con le altre isole minori

«Dobbiamo invocare l’intervento dell’Antitrust sull’aumento dei prezzi in generale ed in particolare sul caro carburanti. Ma non dobbiamo farlo da soli. Solo unendoci con le altre isole minori la nostra voce può essere ascoltata». Così Adriano Mattera, avvocato isolano e consulente di Federconsumatori Isola d’Ischia sul caro prezzi registrato nel corso delle ultime settimane. Gli aumenti, però, non si registrano solo alle pompe di benzina. Basta andare al supermercato a fare la spesa e capire quanto siano lievitati i costi anche dei beni essenziali. «L’aumento dei prezzi in generale – spiega l’avvocato isolano – è legato alla particolare congiuntura economica nazionale ed internazionale di questo momento storico. Il problema del caro carburanti per la prima volta è sentito anche sulla terraferma oltre le isole e già da prima dell’inizio della guerra in Ucraina». Per questo Mattera auspica un «intervento governativo alla luce degli ultimi rincari. È impensabile fare rifornimento in stazioni che vendono il diesel o la benzina fino a 2,50 euro al litro».

«L’aumento dei prezzi in generale – spiega l’avvocato isolano – è legato alla particolare congiuntura economica nazionale ed internazionale di questo momento storico. Il problema del caro carburanti per la prima volta è sentito anche sulla terraferma oltre le isole e già da prima dell’inizio della guerra in Ucraina»

Nella giornata di venerdì è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri Il decreto con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici ed umanitari della crisi ucraina. Con un taglio delle accise sui carburanti di 25 centesimi per un mese, sulla base di una norma in vigore dal 2007, realizzato da decreto ministeriale Mef-Mite che introduce la riduzione «fino al trentesimo giorno» dalla data di pubblicazione del decreto, delle accise su «benzina, oli da gas e gasolio, gas di petrolio liquefatti (GPL)», usati come carburante.

«Le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro che si aggiungono ai 16 miliardi spesi negli ultimi 6 mesi», ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. «Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime e distribuiamo questo denaro alle imprese e famiglie che si trovano in grande difficoltà». Si tratta di un provvedimento che ha lasciato soddisfatto a metà Federconsumatori che ha specificato come «Appare evidente che i 15-20 centesimi di sconto allo studio da parte del Governo sono ancora del tutto insufficienti a fronte dei forti rincari subiti dai cittadini e dei grandi proventi incamerati dallo Stato». «A nostro avviso – hanno detto ancora – c’è margine per fare di più, per un taglio doppio, di almeno 30 centesimi al litro, con un risparmio di circa 360 Euro annui per automobilista (singolo o famiglia che consumi 100 litri di carburante al mese, pari a circa 2 pieni di benzina). Inoltre, è fondamentale mettere in atto ogni sforzo per contrastare le speculazioni in atto. È bastata l’apertura di una indagine da parte della Procura della Repubblica di Roma per determinare, già nella notte, un lieve ritocco al ribasso di alcuni listini. Oggi anche l’Antitrust, con l’ausilio della Guardia di Finanza, ha avviato approfondite indagini sulle dinamiche di determinazione dei prezzi da parte delle compagnie petrolifere, per “un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza”. In tal senso riteniamo opportuna l’attivazione di osservatori prefettizi sui prezzi dei carburanti, per monitorarne l’andamento e smascherare fenomeni speculativi».

«Qualche giorno fa l’Istat ha confermato la crescita dell’inflazione al +5,7% su base annua, aumento che non si registrava dal 1995. Tutto ciò pesa fortemente sulle famiglie e sulle spese che devono sostenere, costringendole spesso a molte rinunce»

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Sull’isola il problema del caro carburanti non è certo nuovo. «È più sentito ed atavico», sottolinea Adriano Mattera. «Il problema è legato anche al costo del trasporto del carburante. Tant’è che nel 2018 con la Federconsumatori segnalammo all’Antitrust il costo maggiore, rispetto alla terraferma. Allora sottolineammo come la domanda di carburante sulle isole fosse elastica: in pratica se una sola pompa diminuisse il prezzo tutti gli isolani andrebbero lì a fare rifornimento. Ma l’intervento dell’Antitrust non ha dato i risultati sperati, anche se ciò non significa che non possiamo tentare nuovamente in un intervento dell’Agcom. Ma bisogna essere uniti e compatti. Il caro carburanti non riguarda solo l’isola di Ischia, ma anche le isole del Golfo di Napoli ed in generale tutte le isole minori». E così incalza l’avvocato ischitano: «Dobbiamo capire una volta per tutte quanto incide il trasporto dalla terraferma all’isola del carburante. Ma per capirlo dobbiamo unire le forze e le richieste di tutti i rappresentanti delle isole minori». Ma in questi giorni, come detto, non c’è solo l’aumento del carburante. «Dal gas ai carburanti, dalla farina alla pasta: purtroppo sono molte le tensioni a cui stiamo assistendo sui mercati internazionali, alcune iniziate già prima dell’inizio della guerra in Ucraina», spiega ancora Mattera che, con numeri alla mano calcola gli aumenti. «Qualche giorno fa l’Istat ha confermato la crescita dell’inflazione al +5,7% su base annua, aumento che non si registrava dal 1995. Tutto ciò pesa fortemente sulle famiglie e sulle spese che devono sostenere, costringendole spesso a molte rinunce. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato le stime complessive degli aggravi a carico delle famiglie, che ammontano a+2.354,98 Euro annui. L’aumento diventa evidente ed allarmante se guardiamo ad un paniere di beni “essenziali” per una famiglia composta da 2 adulti e 2 ragazzi, il cui costo ammonta a 378,28 Euro a settimana, pari al +13,7% rispetto allo scorso anno. Tutti prodotti fondamentali, i cui aumenti hanno un forte impatto soprattutto sui bilanci delle famiglie meno abbienti, per le quali, da tempo, sosteniamo sia necessario disporre maggiori sostegni».

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