LE OPINIONI

IL COMMENTO La mobilità sostenibile tra abitanza, PUMS e brevetti

Quando il giornalista Pasquale Raicaldo mi ha girato la notizia che a Villa Arbusto, il 24 maggio, si sarebbe tenuto un importante convegno sulla “Mobilità sostenibile a Ischia”, organizzato dal PIDA, la mia prima reazione è stata molto positiva. Ancor più positiva diventava allorquando apprendevo che tra gli interventori c’erano anche Valentina Orioli, Assessora alla Mobilità della città di Bologna e Federico Parolotto, Ceo di MIC HUB, società specializzata nella mobilità urbana. Ero contento di queste due presenze in quanto ho vissuto circa 30 anni a Bologna e conosco i pregi amministrativi di questa città e inoltre l’Assessora Orioli è quella che ha dato inizio al limite dei 30 Km orari in città e, per quanto riguarda MIC HUB, avevo già – per conto mio – scoperto questa realtà, approfondendo il modo in cui le Cinque Terre stavano affrontando i problemi da over tourism e di mobilità sostenibile, per l’appunto con l’ausilio di MIC HUB. Ma poi ho avuto un sussulto quando ho visto un elenco nutrito di saluti istituzionali e di interventi, un po’ troppo denso, a fronte dell’assenza di Associazioni e Cittadinanze attive che, nel silenzio, nella modestia, con sacrifici, tra incomprensioni, da anni si adoperano nell’isola per la sostenibilità del turismo, dei trasporti, del traffico, della incidentalità stradale. Insomma, l’interessante Convegno, di cui siamo comunque grati a Giovannangelo De Angelis, ha chiamato e coinvolto a raccolta Ordini di ingegneri e architetti, esperti di settore, start up innovative ma non ha tenuto conto di chi, giorno per giorno, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, cerca di diffondere una cultura della moderazione del traffico e della sacralità della vita umana, che non può essere violata da una stupida passione per la velocità o per l’uso sconsiderato di cellulari durante la guida o per l’abuso di alcol, droghe o stordimento acustico.

Valentina Orioli

Insomma, l’impressione è che architetti e ingegneri, per deformazione professionale, si siano lasciati prendere la mano da una sostenibilità tecnocratica della mobilità, dimenticando l’esistenza di una componente etica, comportamentale, di educazione civica. Gli interventi sono stati tutti di ottimo livello ma mi sarebbe piaciuto vedere e ascoltare anche i ragazzi del “Buonsenso”, le Pro Loco, in particolare di Panza e Serrara Fontana, Associazioni ambientaliste, le guide turistiche, il Cai (Anna Di Scala, Agostino Iacono, Giuseppe Di Massa, Marianna Poleverino ed altri) che promuovono percorsi di collina, di montagna, coloro che si battono per l’istituzione del Parco Protetto del Monte Epomeo. Tutto questo contribuisce a sviluppare una coscienza civica rivolta alla riconciliazione con la Natura, Presupposto indispensabile per poter innestarvi una moderna e tecnologica pianificazione di mobilità sostenibile. Non è immaginabile un protagonismo istituzionale e degli ordini professionali senza un coinvolgimento degli attori sociali che giorno per giorno lavorano per una rivoluzione delle coscienze. Questo non vuol dire affatto che la mobilità sostenibile non sia innanzi tutto il prodotto di una pianificazione moderna e con le applicazioni di moderne tecnologie come quelle sviluppate da MIC HUB. Tanto è vero che quando, l’anno scorso, il Comune d’Ischia pensò di affidare allo spagnolo Ejarque, un progetto di Sviluppo Turistico e Marketing triennale, stilammo un documento di proposte (che sembrò interessare l’esperto spagnolo), assieme ad altri editorialisti di questo quotidiano, Raffaele Mirelli, Luigi Della Monica e Graziano Petrucci. Di tale documento mi piace riportare uno dei punti: “Per le caratteristiche che Ischia ha ormai assunto, oggi siamo assimilabili alle problematiche delle grandi città. E, nelle grandi città all’avanguardia, gli aggiornamenti su mobilità e traffico arrivano in tempo reale via App. Abbiamo bissogno di lettori e sensori intelligenti che rilevino e interpretino i flussi di traffico. Non sembri fantascienza ciò. Ormai, lo attesta l’analisi fatta dall’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano, un Comune su tre ha avviato almeno un progetto “ intelligente” negli ultimi tre anni. Il PNRR ha stanziato 10 miliardi per le Smart City”. E parlavamo, in quel documento, di un’altra grande società di servizi “ Rekeep” di Bologna, che implementa in città europee il progetto Ippodamo (grande architetto pianificatore dell’antichità) di servizi intelligenti per città Smart.

Oggi conosciamo anche MIC HUB e ce ne sono altre (alcuni esempi virtuosi sono stati opportunamente richiamati da Camillo Iacono, Presidente Lyons Club Ischia, che ha sottolineato anche l’importanza della Raccolta Dati, Dataroom).. Purtroppo, a distanza di un anno, a Ischia nulla di tutto ciò è stato preso in considerazione .E temo fortemente che si stia ritornando all’idea che sia possibile una rivoluzione del marketing senza rivoluzionare il modello di sviluppo che ne è alla base. Precisato ciò, resta da ribadire l’ottimo livello degli interventi al Convegno di Villa Arbusto e la sapiente regia di Giovannangelo De Angelis che, pur avendo fissato paletti rigidi di minutaggio degli interventi, ha saputo discernere il momento in cui l’interesse dell’uditorio era così alto da non dover interrompere. Cito, a volo d’uccello, Antonio Cerbone, architetto dell’Ordine che, intelligentemente ha sottolineato la necessità dell’abitanza ovvero il modo di abitare la città prendendosi cura del territorio. Il prof. Vincenzo Corvino, Presidente della Fondazione Ordine degli architetti di Napoli che (tenendo forse in mente la scelta fatta da Casamicciola con Fuksas) ha detto che preferisce al Demiurgo o archistar, il lavoro in equipe e del Comitato Tecnico che la Fondazione ha nominato, con soggetti dotati di competenze diverse e multidisciplinari (concetto – ha detto – caro anche al grande architetto Norman Foster). Il Sindaco di Lacco Ameno, Pascale, ha rivendicato di essersi mosso sempre in direzione di una mobilità sostenibile e, riconoscendo una miopia della classe amministratrice isolana, ha ricordato come fu affossato, nel 2001, un progetto isolano e perso il relativo finanziamento di mobilità per non avere gli enti locali cofinanziato il progetto. Anche il Commissario Legnini ha sottolineato come siano due gli assi portanti di una rigenerazione urbana dell’isola: il “governo dei rischi” e la mobilità sostenibile.

Giovannangelo De Angelis

Ma mi si lasci fare una citazione speciale per coloro che sono risultati vincitori dei progetti di idee. In particolare l’arch. Vincenzo Russo, coautore del PUMS di Napoli, che è apparso il più ferrato in materia e il più concreto. Ha sottolineato l’obbligatorietà del Piano Mobilità Urbana, ha sottolineato come il primo requisito per la mitigazione del traffico sia l’accorciamento delle distanze, ovvero la filosofia dei “15 minuti”, la creazione di una città a misura d’uomo dove tutti i principali servizi sono a una distanza tale da arrivarci in 15 minuti. Ha riproposto il percorso a piedi degli alunni per arrivare a scuola, creando le condizioni di agibilità e sicurezza in un ampio perimetro intorno agli edifici scolastici. Magnifici anche i brevetti di invenzioni di Alfonso Coppola, ingegnere elettronico, in collaborazione con altri due giovani esponenti della start up. Tra le quali invenzioni ci è parsa geniale la rotonda definita E.Round, una rotonda spartitraffico che, anziché contenere piante e fiori, contiene ben tre fonti energetiche: minipala eolica, energia termoelettrica e fotovoltaica., in grado di generare 50 kw/giorno di energia. E poi, un po’ più avveniristico e maggiormente in contrasto con i vincoli paesaggistici e sismoidrogeologici, è il progetto di una rete di funivie pensate dagli architetti ( padre e figlio) Sandri. Al convegno, come capita spesso, era latitante gran parte della classe politica, ad eccezione dei Sindaci Pascale e Irene Iacono, dei consiglieri Marianna Lamonica e Adriano Mattera e qualcun altro. Bisogna invece insistere su questi temi vitali per l’isola d’Ischia, sperando che la prossima volta si tenga in maggior conto i volontari della vivibilità, i semplici cittadini attivi di quest’isola.

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