LE OPINIONI

Alleniamo il muscolo della felicità

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle emozioni fondamentali. Questa volta tocca ad un’emozione “positiva”: la felicità

La felicità arriva o si crea?

Ci hanno detto per tutta la vita che la felicità è qualcosa che “arriva”. All’improvviso succede qualcosa che ci rende contenti e soddisfatti. Un evento, un cambiamento, una persona che porta nelle nostre vite la gioia. Questo non è completamente sbagliato: è innegabile che determinati eventi o situazioni ci rendano felici. Ma è anche vero che esiste una vera e propria predisposizione alla felicità. Come un muscolo, la capacità di essere felici può essere allenata giorno dopo giorno. Se non siete felici, c’è una buona notizia per voi: potete imparare ad esserlo.

Come si manifesta la felicità

La felicità è un’emozione a tonalità positiva che può essere definita utilizzando molti termini: gioia, appagamento, divertimento, soddisfazione, allegria, euforia. La felicità è ciò che proviamo quando otteniamo qualcosa di desiderabile: un regalo, un risultato, una sorpresa, un apprezzamento. Siamo felici quando la realtà supera le nostre aspettative e le cose vanno meglio di come pensavamo. Ci sentiamo appagati e soddisfatti quando qualcosa per cui abbiamo duramente lavorato dà finalmente i suoi frutti. Siamo allegri quando ci sentiamo parte di un gruppo, siamo amati e apprezzati dagli altri. Proviamo gioia quando facciamo cose che ci fanno provare sensazioni piacevoli.

La felicità ci fa sentire eccitati, energici, attivi. Ci rende più aperti e disponibili agli altri. Al tempo stesso, la felicità ci dona una certa calma che ci permette di affrontare le situazioni con serenità. La felicità determina una naturale e spontanea tendenza a comunicare agli altri queste belle sensazioni. Siamo portati a condividere la nostra gioia con gli altri, a raccontare le cose belle che ci sono capitate. La felicità si stampa sul nostro volto: gli occhi si illuminano, il viso è raggiante, il sorriso di allarga. Il tono della nostra voce è vivace, tendiamo ad essere loquaci e avremmo voglia di abbracciare le persone.

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Qual è la funzione della felicità?

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La felicità, come tutte le emozioni, ha il suo ruolo evolutivo. Essendo associata al raggiungimento di un risultato o ad un’esperienza positiva,  ci spinge a migliorare, a essere curiosi e aperti: è un potente motore che ci motiva ad essere creativi, a scoprire cose nuove e a fare esperienze. La felicità avrebbe due scopi essenziali: prima di tutto, riduce gli effetti dan­nosi delle emozioni negative, in modo da darci la possibilità di riprenderci dall’impatto rapidamente e con minori conseguenze; la sua seconda funzione è quella di allargare i nostri orizzonti, migliorare l’elaborazione delle informazioni e la risoluzione dei problemi, aumentare la nostra creatività e le possibilità di sentirci efficaci, in gamba, all’altezza delle situazioni. La felicità ci spinge a migliorarci e a metterci alla prova, rappresenta una sorta di “ricompensa” per il nostro buon lavoro, motivandoci ad impegnarci nella nostra crescita. Non solo: la felicità migliora i nostri rapporti sociali, rendendo le nostre relazioni più soddisfacenti e ricche, garantendoci un miglior sostegno da parte degli altri.

Allenare il muscolo della felicità

Come ho detto prima, la capacità di essere felici si può allenare (anche se in alcuni casi va imparata da zero). Esistono alcune ca­ratteristiche del temperamento, come l’estroversione, che facilitano il compito. Ma anche in assenza di questi tratti possiamo imparare ad essere più gioiosi e a sperimentare più emozioni positive.

Non possiamo sempre agire sugli eventi esterni e modificare la realtà, ma possiamo certamente prestare maggiore attenzione agli aspetti positivi della nostra vita, focalizzandoci consapevolmente per alcuni minuti al giorno su questi aspetti. Possiamo praticare degli esercizi di gratitudine, scrivendo lettere a chi ci ha aiutato in qualche modo, oppure fare il three blessing, ovvero dedicare gli ultimi minuti della giornata ad un esercizio che consiste nell’elencare tre cose belle accadute durante la giornata (anche banali, come aver camminato sotto il sole o bevuto una buona tazza di caffè). All’inizio potrà sembrare poco efficace, ma a lungo andare ci permetterà di aumentare la positività e ridurre gli effetti negativi dello stress o degli eventi piacevoli. Tutto questo migliorerà il nostro benessere e anche le nostre relazioni.

In conclusione

La felicità è sicuramente determinata da eventi positivi, quali il raggiungimento di un risultato o l’esperienza di qualcosa di piacevole. Svolge una funzione fondamentale, in quanto ci permette di essere curiosi, coraggiosi, motivati a darci da fare e a migliorarci. Non solo: migliora le nostre relazioni, rendendoci più aperti, generosi e disponibili verso gli altri. La capacità di provare gioia può essere allenata e migliorata giorno dopo giorno apprendendo nuove piccole abitudini. Forse vale la pena fare qualche tentativo e provare questi esercizi: i risultati potrebbero essere straordinari.

Articolo della dottoressa Tiziana Di Scala (tel. 3208531292)

“Liberamente” è curata da Ilaria Castagna, psicologa, laureata presso l’Università degli Studi de L’Aquila, specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva Comportamentale di Caserta A.T. Beck

Tel: 3456260689

Email: castagna.ilaria@yahoo.com

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